SBK 2011 – Recensione SBK 2011
Da sempre l’obiettivo cardine delle simulazioni di corsa è rappresentato dalla necessità di riproporre la realtà nella maniera più valida possibile. Tale compito, in Italia pergiunta, è stato ottimamente raggiunto dalla Milestone, casa sviluppatrice di videogame che da dieci anni si impegna nel mondo della SuperBike con la saga oramai fin troppo nota di SBK. Con SBK11 la Milestone raggiunge non solo un grande picco di valore tecnico videoludico, ma anche un apogeo di giocabilità supportato soprattutto dall’interazione con gli utenti, fonte principale dei feedback videoludici.
Le modalità di corsa
SBK si presenta con le classiche modalità di gioco, dalla Carriera alla Prova su tempo fino al classico Giro veloce, che ambisce a un divertimento fine a se stesso senza troppe pretese. Un’aggiunta però interessante é rappresentata dal SBK@Tour, una evoluzione totale della modalità Arcade dell’anno scorso, in SBKX. Annullando completamente quest’ultima, modalità ridondante e magari anche poco in linea con l’idea di simulaione del titolo Milestone, lo SBK@Tour propone numerose sfide nei 16 circuiti a disposizione del titolo, andando a rendere meno monotona l’esperienza di guida e più profonda l’avventura con SBK11. Ogni sfida vi metterà dinanzi a delle difficoltà interessanti chiedendovi di mantenere la velocità invariata, o di frenare il meno possibile giocando con le inclinazioni in curva, o anche affrontare le più classiche derapate grazie all’uso accorto della trazione: ogni raggiungimento di obiettivo andrà poi a sbloccare determinati contenuti aggiuntivi rappresentati dalle leggende della SuperBike: l’esempio lampante per far intuire di cosa parliamo sta nel vedersi comparire Troy Balyss in sella alla sua storica Ducati.
Tale modalità comunque non mette in ombra la Carriera, sempre impeccabile e che vi impegnerà a offrire al giocatore più esperto la calibrazione della sua motocicletta fino al potenziamento di alcuni aspetti. Tutto questo sarà possibile tramite colloqui con gli ingegneri della propria scuderia, scelta a inizio carriera, che si articolerà attraverso delle risposte multiple. La Carriera sarà basata sul classico cliché di sviluppo, sia a livello d’esperienza del pilota, ovvero voi, che di guadagni dagli sponsor e possibilità di trasferimento in qualche scuderia piú competitiva.
Le innovazioni del genere
Un’altra fondamentale aggiunta per SBK, che può meglio essere definita come una miglioria, è rappresentata dalla gestione della moto su pista: moltissime sono state le correzioni che vi impediranno di compiere record sul tracciato degni del miglior Biaggi. Perfezionando il posteriore in curva, aumentandone la realtà frenante, e anche il movimento dell’anteriore, Milestone rende vera e tangibile la difficoltà anche sui tracciati bagnati, sporchi e magari dissestati. Da qui partiamo per evidenziare anche la particolarità rappresentata dall’evoluzione del tracciato durante la gara: in caso di pista bagnata, questa si asciugherà nel tempo, o magari renderà più gommata la parte di pista dove si sono compiuti più passaggi, rendendo anche difficile il passaggio dal lato sporco. Utile e sicuramente degna di nota è la possibilità di modificare il livello di simulazione: dalla Minima, che ci farà guidare anche in condizioni ostiche con molta facilità, alla Completa, che vi metterà in sella durante il Campionato come se foste davvero in pista. Stessa cosa dicasi per i danni e per i movimenti, che in questo capitolo sono molto migliorati: pilota e moto sono due corpi separati, con fisica diversa, finalmente. Ancora qualche problema lo dà però il contatto tra piloti: è presente infatti un effetto rimbalzo poco realistico che andrebbe rivisto.
Le imperfezioni del manto
Il passo in avanti è da registrare anche nel comparto tecnico, più grafico che sonoro, ovviamente, trattandosi di una colonna sonora che non deve ambire a nulla se non a rilassare durante la gara. Graficamente SBK11 offre nuove ottime animazioni per i piloti, sia negli stacchi che nelle inclinazioni. Inoltre i tracciati, con l’asfalto, sono di grande fattura, sia dai ciottoli che dalle microfratture del manto stradale. Di scarso livello invece è il contorno dello stesso, rappresentato da una vegetazione spoglia e di una evoluzione temporale poco realistica: nel caso di un fuoripista sarà fin troppo semplice notare come l’erba o la sabbia non si presti al passaggio delle gomme della moto e quasi decida di restare sempre uguale. Un peccato veniale che si poteva riparare soprattutto dopo lo sviluppo dell’Evolution pack.
Verdetto finale
In conclusione SBK11 rappresenta un titolo di spessore positivo, con un’evoluzione di molti aspetti grafici e tecnici: peccato per quelle piccole sbavature evidenziate, che rappresentano spesso e volentieri una mancanza d’interesse da parte degli sviluppatori di ricercare la perfezione stilistica. Per il resto SBK, sembrerebbe strano a dirsi non avendo avversari sul campo, resta il miglior titolo di simulazione per la SuperBike, andando quasi sicuramente a infastidire la MotoGP, quest’anno quasi sicuramente eguagliata e chissà , forse anche superata.