Jazz Jackrabbit 2 – Recensione Jazz Jackrabbit 2
Il ritorno del coniglio armato fino ai denti
Dopo l’uscita del primo Jazz Jackrabbit, titolo ora dimenticato che però ha saputo imporsi con una certa decisione tra i videogiocatori del tempo, ci sono voluti circa quattro anni per il seguito. Senza troppe presentazioni e mantenendo uno stile simile a quello che il pubblico ha apprezzato nel capitolo precedente, Jazz Jackrabbit 2 tratta nuovamente lo scontro tra il simpatico Jazz, ora aiutato dal suo fratello Spaz, e la tartaruga malvagia Devan Shell. Lo scontro è una delle tante conseguenze della rivalità tra lepri e testuggini che si respira nella celebre favola di Esopo.
Lo stile del gioco appare sensibilmente più moderno, sia per l’intervallo di tempo trascorso dall’uscita del prima capitolo sia per le scelte dei programmatori, che hanno optato intenzionalmente per uno stile immediato e molto "rock". Innanzitutto, la traduzione in più lingue è un ottimo veicolo per trasportare i videogiocatori più piccoli, che almeno in teoria dovrebbero costituire la massima parte dei fan di Jazz Jackrabbit. Purtroppo, però, le traduzioni non sono esenti da errori e quella in Italiano mostra pecche abbastanza evidenti. Non c’è da urlare allo scandalo, ovvio, ma un pizzico di attenzione in più avrebbe scongiurato questo pericolo.
L’azione è rapida e questo è dovuto sia all’agilità di Jazz e Spaz che all’impostazione dei livelli, abbastanza vasti e caratterizzati da un certo numero di percorsi alternativi. La vastità dei livelli è tale da essere giustificata dalla presenza di alcuni segnali (frecce) che indicano la via giusta per completare il livello. Ci sono tanti, forse troppi posti segreti da scovare in cerca dei power up, di punti, di vite bonus e di monete d’oro o d’argento, necessarie per accedere ad alcuni sottolivelli e conquistare punti extra. Si tratta, effettivamente, di tanti tratti tipici dei piattaforme che garantiscono un’immersione immediata e confortevole nel mondo di Jazz Jackrabbit.
Un "andiamo, pigrone" di incoraggiamento all’inizio di un livello. Contrariamente a molti titoli ad esso contemporanei, Jazz Jackrabbit 2 può vantare una traduzione in varie lingue anche se i risultati sono lungi dall’essere ammirevoli.
I livelli sono molto vari in termini di ambientazione (si passa da foreste piene di scimmie a città d’altri tempi, da paesaggi subacquei ad altri che ricordano Alice nel Paese delle Meraviglie, per poi mettere qualche ambientazione un po’ più "gelida" qua e là ed arrivare al culmine con un’ambientazione infernale) e beneficiano tantissimo della presenza di una colonna sonora molto curata, frutto del lavoro dell’artista Alexander Brandon. Anche se i file musicali sono un po’ ripetitivi e non proprio lunghi, la loro qualità costituisce un punto di eccellenza per il prodotto e incoraggiano il videogiocatore a continuare, specialmente durante gli scontri coi soliti boss in cui la musica diventa praticamente epica.
Azione rapida e tante sfide da affrontare
Con la possibilità di scegliere il fratello di Jazz, Spaz, il gioco aumenta il proprio spessore e introduce due modi diversi di affrontare i livelli: il primo ha la capacità di usare le proprie orecchie come le eliche di un elicottero, e pertanto riesce a raggiungere distanza abbastanza elevate coi propri salti. Spaz, invece, è molto bravo con le arti marziali e può tirare calci che eliminano in un solo colpo la maggior parte dei nemici e tutti gli ostacoli, come le casse ed i blocchi di ghiaccio, che gli si pongono davanti. I due fratelli hanno molte abilità in comune, come quella di distruggere scatole ed eliminare vari nemici con una rotazione rapidissima in discesa, e accade abbastanza di frequente nel corso dei livelli di trovare un power up che cambia il personaggio in uso per un periodo limitato di tempo. La scelta non influenza l’entità dei nemici da affrontare, che sono molto vari sia nell’aspetto che nel modo con cui provano a bloccare il giocatore nel corso dei livelli. I boss, molto resistenti, si possono sconfiggere solo quando la loro barra di energia viene esaurita dai colpi di Jazz e/o di Spaz.
Spaz si fa strada col suo calcio, riducendo in mille pezzi due cani randagi pronti a minacciarlo. Come in quasi tutti i titoli del genere, la violenza è solo fittizia.
La rapidità del gioco è stata già citata, ma merita una descrizione più accurata: nei piattaforme capita spesso di affrontare livelli in cui l’azione è molto spedita, ma in Jazz Jackrabbit tale rapidità raggiunge livelli tali da indurre i videogiocatori ad azzardare un paragone con il celebre Sonic. Sono, infatti, molte le analogie che collegano i due personaggi e una di queste è proprio la rapidità. Oltre agli scatti di corsa, che permettono di coprire lunghi spazi in tempi brevi, Jazz e Spaz possono contare anche sulla struttura intrinseca dei vari livelli per beneficiare di bonus di velocità anche consistenti: sono molte le molle che fanno scattare i nostri amici verso l’alto o lateralmente, e spesso se ne trovano tante in sequenza che sbattono i conigli di qua e di là anche per diversi secondi. Aggrapparsi a dei pali, ruotare rapidamente per acquistare velocità e poi scattare verso la parte opposta a quella di provenienza è un altro modo per farsi strada in alcuni livelli. Queste caratteristiche, combinate con la presenza massiccia di bonus nascosti, fanno provare al giocatore la sensazione che completare i livelli al 100% sia pressoché impossibile e, effettivamente, le cose stanno così. In Jazz Jackrabbit 2 il compratore non è obbligato a completare i livelli se non raggiungendone l’uscita, lasciando a lui stesso la possibilità di dedicarsi alla caccia dei segreti nascosti.
Oltre a questo, Jazz Jackrabbit 2 offre una modalità a due o più giocatori abbastanza interessante e un programma, il JCS (Jazz Creation Station), che permette di creare i suoi livelli personalizzati, da provare con entusiasmo scegliendo la modalità "Home cooked levels" nel gioco. Disponibile è anche la modalità Shareware, che permette di giocare la Demo del gioco: non si tratta di niente di eccezionale, dato che si basa sui livelli che si trovano nel resto di gioco e aggiunge qualche elemento originale come la presenza di una strega che trasforma il coniglio di turno in un ranocchio, per poi costringerlo a raggiungere la bellissima Eva e a farsi dare un bacio miracoloso per riacquistare la sua forma originale.
Tornando alla modalità a due giocatori, l’unica accessibile al giorno d’oggi è quella con schermo diviso, dato che appare molto improbabile il coinvolgimento di quattro persone in rete.
Sfida della bandiera a due giocatori con computer singolo. La divisione dello schermo in due parti funziona molto bene in Jazz Jackrabbit 2.
La modalità più longeva è quella cooperativa, in cui i giocatori affrontano i vari livelli del gioco (ripartiti in quattro gruppi) facendosi strada ed affrontando con maggior sicurezza i vari boss del gioco. In tutte le altre modalità, i players sono in lotta tra loro: c’è la modalità battaglia, in cui lo scopo è abbastanza evidente, una gara di velocità, in cui quello che completa 5 giri di un mini-livello nel minor tempo possibile conquista la vittoria; la lotta per la bandiera, in cui si parte alla conquista di quella del proprio avversario e la caccia al tesoro, in cui il compito è raccogliere le gemme sparse per il livello, sottrarne il più possibile all’avversario sparandogli e raggiungendo così quota 100 per poi raggiungere l’uscita del livello e completare la sfida. Queste opzioni, specialmente la prima, aiutano molto il titolo dal punto di vista della longevità, ma a lungo andare risultano abbastanza ripetitive e non invogliano più di tanto i giocatori che si ritrovano impegnati nelle numerose sfide. Il massimo del divertimento si avrebbe con 4 individui, ma come è stato già detto, l’età del gioco non è tale da garantire al 100% la presenza di un server che possa permettere una tale opportunità.
Un titolo consigliato ma non esente da difetti
Jazz Jackrabbit 2 è un titolo che ha dimostrato di essere valido anche ad oltre un decennio dalla sua uscita, ma presenta alcuni limiti tecnici che non possono essere ignorati. Oltre alle piccole pecche che penalizzano la colonna sonora, il cui livello di cura è in parte compensato dalla ripetitività, il gioco presenta dei bug veri e propri: non è raro rimanere letteralmente bloccati in determinati punti, sperando di riuscire a liberarsi o sperando di aver salvato il gioco di recente senza essere costretti a dover rigiocare interi stage dall’inizio. Esatto, perché anche i salvataggi possono risultare un problema: si possono effettuare praticamente in ogni momento, ma la loro frequenza dipende dalle scelte del giocatore e non c’è nessun modo per porre rimedio a un "blocco", se non quello di caricare l’ultima partita salvata. I livelli del gioco sono divisi in quattro gruppi principali (in ordine: Formerly a Prince, Jazz in Time, Flashback e Funky Monkeys) che è possibile scegliere singolarmente una volta sbloccati, ma non è possibile effettuare scelte per quanto riguarda le sottodivisioni dei gruppi principali. In una situazione normale questo sarebbe lungi dall’essere un difetto, ma la combinazione bug-limite nelle scelte può rivelarsi abbastanza scoraggiante in determinate situazioni.
I livelli sono molto vari anche se tendono comunque a cadere in una certa ripetitività. Ora, Jazz ha a che fare con scimmie dagli atteggiamenti singolari.
Il gioco cede anche per quanto concerne la varietà dei livelli, che è apprezzabile ma un po’ troppo limitata in alcuni frangenti. A questo si aggiunge l’aumento esponenziale della difficoltà, che non va di pari passo con l’aumento di esperienza del videogiocatore e raggiunge i livelli più preoccupanti negli scontri con gli ultimi boss, che risultano molto difficili anche in modalità Facile. Dei tre livelli di difficoltà disponibili, infatti, il più basso (quello precedentemente citato) è il più consigliato per chi si avvicina al gioco per la prima volta, mentre i livelli più alti sono riservati ai giocatori più esperti o comunque quelli che cercano una sfida.
Avventura in un castello, pieno di fantasmi ed armature animate, con pochissima luce a guidare Jazz.
Nel complesso, Jazz Jackrabbit 2 è un titolo degno di rispetto che sa come tener impegnati i videogiocatori per diverse ore. Presenta dei difetti, ma è comunque godibile e caratterizzato da una colonna sonora che, da sola, basta e avanza per giustificare l’acquisto del titolo. La serie è momentaneamente in una fase di congelamento, dato che Jazz Jackrabbit 3, primo ed unico titolo in 3D, è stato ufficialmente cancellato, e la sua versione Alpha è riuscita in qualche modo a circolare su internet. Le possibilità di avere un terzo capitolo sono remote ma comunque concrete, e nell’attesa vale la pena di avvicinarsi a questa serie classica e ingiustamente dimenticata nel corso degli anni.