Rune Factory Frontier – Recensione Rune Factory Frontier
Gli RPG, ultimamente, sono molto diffusi sulle console HD, ma su Wii questo genere latita ancora; a risollevare un po’ la situazione arriva Rune Factory Frontier, seguito spirituale di Harvest Moon e sviluppato dagli stessi programmatori di quest’ultimo. Le meccaniche che caratterizzano Rune Factory Frontier lo rendono un gioco di nicchia che in pochi apprezzeranno, ma quel che rende davvero inaccessibile il gioco alla maggior parte dell’utenza è senza dubbio la lingua, dal momento che il titolo, pubblicato in Italia da Cidiverte, non è stato localizzato nell’idioma nostrano, cosa a nostro parere molto grave vista la natura del gioco, in cui i dialoghi e i testi scritti sono fondamentali.
L’isola volante
Il protagonista che impersoneremo è Raguna, un giovane arrivato a Trampoli, la città dove è ambientato il gioco, alla ricerca di una ragazza, Mist. Appena arrivato in città, Raguna viene accolto in una chiesa da una suora, Stella, e neanche il tempo di ambientarsi che incontra Mist. Il giovane decide di rimanere: inizia una nuova vita, in cui dovrà prendersi cura della propria casa e del campo ad essa antistante. Durante l’avventura si incontreranno diversi personaggi, ognuno curato in maniera egregia, sia caratterialmente che fisicamente. Purtroppo la storia che viene raccontata, e che svela il segreto dell’isola sovrastante la città di Trampoli, appare abbastanza banale e poco curata, risultando l’anello debole della catena costruita dai ragazzi di Marvelous Entertainment (MMV).
Videogame o anime?
Oltre che stilisticamente, anche graficamente il lavoro svolto è stato egregio, con una buona costruzione delle ambientazioni e una palette di colori vivi, che donano un tocco artistico non indifferente al tutto; le note dolenti, però, riguardano il mancato supporto al 16/9 e all’HD TV, che rovina di non poco l’operato degli sviluppatori sui pannelli LCD. L’accompagnamento sonoro risulta discreto, come lo sono del resto anche gli effetti, il doppiaggio in inglese non è irresistibile ma si attesta nella media. I filmati di intermezzo sono rappresentati da delle scene anime estremamente curate e ottimamente animate, che non sfigurano di fronte ai cartoni animati moderni.
Vita di campagna
Il problema maggiore di tutta la produzione è senza dubbio la scelta degli sviluppatori di lanciare l’utente nel bel mezzo del gioco, senza farlo passare attraverso una fase di tutorial; questo porta il titolo ad essere estremamente ostico nelle prime ore, e decisamente frustrante quando non si hanno elementi per capire come si vada avanti nelle varie missioni. Questo problema, quindi, allontanerà a priori i meno esperti e pazienti.
Catalogare Rune Factory Frontier come RPG non è sbagliato, ma estremamente riduttivo, dal momento che le fasi prettamente ruolistiche sono solo una parte dell’esperienza ludica offerta dal gioco. Gli sviluppatori sono riusciti a far convivere all’interno della stessa produzione diversi generi: RPG, dungeon crawler e gestionale. Possiamo dire che il mix è risultato abbastanza riuscito, ma alcuni problemi hanno impedito al titolo di raggiungere la perfezione. Le fasi di gioco sono ben divise, ma non c’è uno stacco forte tra, per esempio, le fasi gestionali, in cui bisogna prendersi cura del proprio orto, e le fasi di dungeon crawler, in cui combattere i mostri che ci si pareranno di fronte. Proprio durante queste ultime si intravedono diversi difetti: il sistema di puntamento automatico è inesistente, ed è estremamente frustrante cercare di colpire un nemico e non riuscirci. Per il resto ci sono piccole sbavature, ma nulla di estremamente fastidioso; la profondità del titolo è indubbia, e ogni elemento del gameplay è estremamente curato. Purtroppo anche se è palese la qualità del tutto, il titolo non può essere valutato estremamente bene a causa della ripetitività di fondo che rende noiosa l’esperienza di gioco dopo poche ore. L’avventura principale è abbastanza longeva, ma come detto risulta ripetitiva. Anche se sono presenti tantissime cose da fare, il giocatore non verrà mai spronato a continuare.
I controlli sono abbastanza macchinosi e il sistema del motion controller è stato quasi completamente dimenticato dagli sviluppatori, difatti il gioco mette a disposizione, oltre al controllo tramite Wiimote e Nunchuck, anche quello tramite Classic Controller.
Commento
Rune Factory Frontier è un titolo adatto a tutti gli appassionati di Harvest Moon, visto che da questo vengono riprese numerose meccaniche. L’estrema somiglianza con questo titolo rende il prodotto MMV una specie di clone senza anima, e questo potrebbe non appassionare i nuovi videogiocatori. Purtroppo la mancanza di un tutorial in game che spieghi tutte le meccaniche di base è una grave pecca, che allontana a priori chiunque non abbia confidenza con questo tipo di giochi. Infine, ultimo ma non meno importante difetto, la mancata localizzazione in italiano ci costringe ad abbassare il voto del gioco di diversi punti. Chiunque abbia una buona padronanza dell’inglese e fosse amante del genere, troverà in Rune Factory Frontier un piccolo gioiello; diversamente è caldamente sconsigliato l’acquisto visti i difetti di cui sopra.