Max & the Magic Marker – Recensione Max & the Magic Marker
Idee fresche e innovative: è di questo che ha bisogno il mercato videoludico, ormai arrivato alla saturazione. Vista la sovrabbondanza di giochi dello stesso genere, le software house devono necessariamente immaginare soluzioni di gameplay valide, innovative e soprattutto divertenti, utili a differenziare ed a far acquistare al proprio prodotto una sua anima. Il servizio digital delivery Nintendo, come più volte abbiamo detto, è una vera e propria miniera di idee, l’ultimo titolo uscito dal pentolone WiiWare è: Max & the Magic Marker. Il titolo, sviluppato dagli emergenti Press Play, è un platform bidimensionale nel quale controlleremo oltre al consueto personaggio anche un pennarello.
Il pennarello magico
La trama che fa da sfondo a Max & the Magic Maker altro non è che un pretesto per motivare ciò che accade nel gioco, quindi non aspettatevi una trama intricata con personaggi carismatici e con una propria personalità, di sicuro ciò che conta in un videogioco più di ogni altra cosa è il gameplay, e su questo punto i ragazzi di Press Play non hanno sbagliato, ma andiamo per gradi. Stavamo dicendo, quindi, che la storia non svolge un ruolo fondamentale all’interno dell’economia di gioco, ma per chi fosse interessato a sapere ciò che viene raccontato nel gioco, eccolo servito.
Max, un bambino come tutti gli altri, trova nella sua cassetta della posta un pennarello, non sapendo cosa fare disegna un mostro e questo magicamente prende vita; Max intuisce il pericolo e quindi di pronta risposta disegna se stesso, ritrovandosi in un mondo magico pieno di colori, con un’unica arma a sua disposizione: il pennarello.
Disegnare e cancellare
A una prima occhiata il gioco potrebbe sembrare infantile, visto lo stile grafico adottato, ma pochi altri giochi riescono a trasmettere una profondità del gameplay così alta e soprattutto così interattiva. Siamo stati sempre abituati ad avere un idea di interattività molto limitata, che si riduce allo spostare un oggetto dello scenario o a distruggere un qualcosa con un bazzoka, nulla di tutto questo sarà presente in questo gioco, quindi chi è alla ricerca di frenesia e distruzione ha sbagliato canale. Ad avvicinare il pubblico ad un idea concreta di interattività, ci ha pensato scribblenauts, grazie alla grande quantità di oggetti richiamabili, ma in Max & the Magic Marker ci si sposta su di un altro livello.
Avremo infatti la possibilità di disegnare, con il pennarello magico che controlleremo con il puntatore del wiimote, parti dello scenario con le quali interagire. Piattaforme sulle quali saltare, massi da far cadere sulla testa dei nemici, scudi con cui difendersi, sono solo alcune delle possibilità offerte dal gioco. Una critica abbastanza pesante da fare al titolo è la struttura dei livelli, e in generale il gamedesign visto che non verremo mai invogliati a disegnare altri tipi di oggetti oltre a quelli che useremo nelle prime fasi di gioco.
Grosso modo è la stessa critica mossa a Scribblenauts: è un controsenso dare la possibilità all’utente di utilizzare e disegnare diversi tipi di oggetti, quando alla prova dei fatti si può andare avanti sempre adoperando gli stessi 3-4 disegni. Dobbiamo riconoscere agli sviluppatori che alcuni enigmi sono molto intricanti e invogliano l’utente a continuare, ma ribadiamo il concetto espresso in precedenza che di conseguenza porta il giocatore a stancarsi abbastanza presto dell’opera Press Play.
Fisicamente parlando
Grande attenzione è stata rivolta alla fisica del gioco, soprattutto a quel che riguarda gli oggetti da noi disegnati. Sicuramente parte integrante del gameplay, alla fisica, molto spesso, non viene data l’importanza che si merita e in questo gioco è davvero fondamentale, soprattutto vista la natura puzzle del titolo. Per poter disegnare, abbiamo bisogno di inchiostro che raccoglieremo durante i livelli sottoforma di sfere arancioni, quest’inchiostro ha un determinato peso all’interno del gioco, e se infatti dobbiamo catapultarci avremo bisogno di un masso molto pesante, come ottenerlo? Semplice, disegnando un cerchio e colorandolo al suo interno, infatti il gioco ha un motore fisico che funziona discretamente: più inchiostro viene messo e più pesante risulta l’oggetto, un’idea semplice ma che rende il tutto molto più profondo.
Lo stile è tutto
Graficamente il lavoro svolto è ottimo, una pulizia incredibile ed una modellazione degli scenari davvero eccellente, le animazioni però risultano in alcuni casi troppo legnose. Come detto in precedenza, lo stile infantile e cartoonesco potrebbe non piacere a tutti, ma a nostro avviso il tutto è bellissimo e artisticamente brillante. La colonna sonora non rimarrà nei nostri cuori, ma sarà davvero piacevole da ascoltare, gli effetti sono nella media.
Commento finale
Un concept originale, un’ottima realizzazione tecnica e un gameplay piacevole, profondo, ma alla lunga noioso, fanno di questo titolo un acquisto consigliato a chiunque voglia provare qualcosa di veramente nuovo e fresco, tenendo ben presente che il titolo potrebbe deludere chi si aspetta un platform rivoluzionario.