The Punisher – Recensione The Punisher
Supereroe: pronunciando questa famosa parola, potremo sperare che uno di quei tanti idoli in calzamaglia, venga prontamente in nostro soccorso, svolgendo immediatamente e senza alcun problema ogni compito gli venga richiesto, il tutto correlato a un bel sorriso stampato in faccia a compito svolto. Ma non tutti gli eroi sembrano appartenere a questa categoria, dove uno in particolare pare la pecora nera della compagnia. Privo di superpoteri, ma carico di armi capaci di spopolare un’intera città e caratteristico per la sua T-shirt nera con disegnato il famoso teschio, ecco Frank Castle che giunge nel mondo videoludico nei panni del punitore. Il titolo che analizzaremo ora, targato THQ e Marvel, è per l’appunto The Punisher.
Frank Castle in tenuta da Punitore. I criminali non sanno ciò che li aspetta.
Un eroe dannato
Frank Castle giunse per la prima volta nel mondo dei supereroi nella serie a fumetti The Amazing Spider-Man, dove si trovò immischiato con faccende riguardanti il famoso ragnetto. Ma ciò che lo distingue dal resto degli eroi, oltre la mancanza di poteri veri e propri, è la crudeltà e sadicità del suo carattere. Sin dalla guerra del Vietnam, il nostro protagonista, apprezzava il sangue e i morti che cadevano dinnanzi a lui, alimentando la sua pazzia. La goccia che fece traboccare il vaso avvenne durante un semplice pic-nic svolto tra Frank e la sua famiglia nel famoso Central Park, dove morirono sua moglie e sua figlia in uno scontro a fuoco tra gangs. Frank, fuori di sè, dà inizio alla sua carriera di giustiziere, cominciando a sterminare criminali nei modi più cruenti.
Dopo questo quadro generale, spostiamoci ora al nostro prodotto. The Punisher ci presenta una storia nuova, dove seppur il videogioco sia uscito in seguito al discreto successo del film, non ne ha nulla in comune. Inizieremo l’avventura, nei panni del protagonista, all’interno di un penitenziario, dove racconteremo alle care forze dell’ordine un massacro di centinaia di criminali svoltosi nei giorni addietro. Avrà così inizio la serie di flashback che ci racconterà e ci dimostrerà l’immensa crudeltà di questo solitario eroe.
Nella notte non c’è criminale che possa tener testa a Frank. Da notare la scarsità di alcune texture.
Violenza è la parola d’ordine
The Punisher si presenta come un classico sparatutto in terza persona. Potremo eseguire alcune azioni ricordanti il caro e vecchio Max Payne, come tuffarci sparando all’impazzata, ma potremo anche sfondare con dei calci le porte presenti in gioco, speranzosi di colpire qualche nemico dietro quest’ultime. Si potranno afferrare i poveri criminali usandoli come scudi per i proiettili, oppure come armi vere e proprie, lanciandoli addosso ai loro stessi compagni. Le armi che Frank potrà usare spazieranno tra quelle da fuoco a quelle da mischia, senza dimenticare i preziosi esplosivi, che ci aiuteranno a sfoltire aree colme di nemici. Il Punitore potrà tenere con sè solo 4 armi che però, in caso fosse necessario, potranno essere liberamente cambiate con quelle lasciate a terra dai cadaveri. I
16 livelli che caratterizzano il gioco non vantano di una vasta libertà, anzi saranno molto lineari nel loro complesso, interrotti ogni tanto dal Boss di turno. I combattimenti saranno incentrati su scontri aperti, dove, è cosa buona e giusta, scaricare quintali di piombo sui poveri sventurati che ci si presentano dinanzi a noi. Non è presente tattica o varietà nelle azioni di gioco, ma massacrare centinaia di criminali potrebbe risultare per nulla noioso. Ad aggiungersi al gameplay di gioco, c’è una barra che si caricherà attraverso le varie uccisioni. Una volta giunta al suo massimo entreremo in modalità Berserk, dove Frank estrarrà due micidiali coltelli e si farà spazio tra i nemici rendendoli carne da macello. Altro appunto riguardo i livelli di gioco è la presenza di obiettivi secondari da svolgere. Questi permetteranno di sbloccare alcuni bonus, ma ricevere un punteggio adeguato al conseguimento di essi sarà tutt’altro che semplice. Dovremo far attenzione a salvare tutti gli ostaggi presenti nelle varie location e a farci colpire il minor delle volte possibili. Lato negativo che racchiude tutti questi aspetti è l’IA dei nemici, caratterizzata da una deficienza tale che ci troveremo a notare come qualcuno non si sia accorto del nostro arrivo, seppur l’intero edificio o zona sia in subbuglio.
Cosa caratterizza The Punisher rispetto la moltitudine di sparatutto presenti nel mercato? Molti di voi ricorderanno quel prodotto talmente violento e criticato, sviluppato dalla Rockstar, da essere vietato in alcuni paesi. Stiamo naturalmente parlando di Manhunt, un titolo caratterizzato da esecuzioni brutalmente violente e prive di alcuna ragione morale. The Punisher riprende quest’aspetto, implementandolo però all’interno dei suoi caratteristici interrogatori. Quest’ultimi sono dei veri e propri mini-giochi dove la violenza e la crudeltà sono il principale fattore. Una volta afferrato il povero malcapitato potremo estrapolargli importanti affermazioni nei modi più svariati. Nell’attimo dell’interrogatorio metteremo sotto pressione il criminale, che avrà un livello di paura che dovremmo controllare attraverso il movimento del mouse. Prendiamo una delle cento postazioni dove si possono svolgere le torture più cruente. Una volta afferrato lo sfortunato, lo poniamo sul bordo che lo separa da una vasca di piragna. Scorrendo il mouse, lo avvicineremo e lo allontaneremo a nostro piacere dai simpatici pesciolini, regolando così la paura del nemico e ricavando informazioni. Se il terrore del criminale arriva a un livello troppo alto, quest’ultimo non ci darà alcun aiuto. Nel peggior dei casi (se così si può definire definire) morirà in modo per niente onorevole e piacevole. Come già citato in questo esempio, sono presenti 100 determinate zone, marcate da un’icona a forma di teschio, dove saremo in grado di assistere agli interrogatori più cruenti e degni del nostro tempo. Si farà uso di seghe circolari, sparachiodi, trapani, taglia legna, animali, etc, con le quali si assisterà a mutilazioni davvero singolari.
C’è da precisare però che sia il Berserk e sia le uccisioni violente degli interrogatori, sono accompagnate da un tattico bianco e nero, per mitigare l’enorme quantità si sangue che sgorga dai malcapitati criminali.
Un povero criminale che sta per essere tritato da questa simpatica macchina. Non è il caso di confessare?
Tecnicamente parlando…
Graficamente non si grida al miracolo. Le texture migliori sono sicuramente quelle del nostro Frank, nel suo look più moderno: T-Shirt nera con teschio bianco, giubbotto in pelle e pantaloni neri. I nemici saranno tutti uguali o simili fra loro, e le texture dei paesaggi dimostrano varie imprecisioni nel loro complesso, seppur mantenendo le atmosfere lugubri degli ambienti tipici del fumetto. Anche l’interazione con l’ambiente è scarsa: oggetti vari, apparentemente fragili, non potranno essere distrutti. Il motore grafico si appresta però a essere accessibile anche a coloro che non dispongono di pc con caratteristiche hardware elevate.
Il titolo dispone di una traduzione interamente in lingua italiana, la quale si attesta su buoni livelli, mantenendo però nel complesso quella solita idea che si avrebbe potuto svolgere un lavoro più curato e meno gettato sul banale. Come già detto i livelli da completare sono 16 e la longevità muterà a seconda del giocatore che metterà le mani su questo prodotto: per coloro a cui piace svolgere nuovamente le missioni al fine di completare tutti gli obiettivi, è assicurata certamente una lunghezza maggiore rispetto a colui che apprezza solamente il proseguire nella trama di gioco.
Uno dei livelli caratteristici di gioco, ambientato nella giungla. Anche Il Punitore ha pensato bene di cambiarsi.
Conclusione
Il Punitore è giunto a noi videogiocatori in maniera dignitosa, mantenendo quella sua rigida freddezza e quel suo modo di fare tipicamente grottesco e violento. Il prodotto non vuole imporre nulla di nuovo, anzi rielabora meccaniche già viste creando un titolo capace di divertire molti videogiocatori. Certo, i più pretenziosi potranno non trovare The Punisher di loro gradimento, ma chiunque può dedicare qualche momento di puro svago e divertimento a questo piacevole titolo.