Urban Terror – Recensione Urban Terror
Urban Terror è un FPS Multiplayer gratuito dalla lunga storia: nato come mod di Quake, è diventato gioco a sé stante ormai molti anni or sono e in questo lasso di tempo ha subito notevoli cambiamenti e miglioramenti. Nonostante l’età però, mantiene ancora un gameplay veramente interessante, nonché una community, sia italiana sia internazionale, sufficiente a renderlo godibile come fosse appena uscito.
We got skillz
Essendo un derivato di Quake, il gameplay di fondo non poteva che essere frenetico ma al tempo stesso longevo e profondo. Padroneggiare le meccaniche di fondo non vorrà solo dire imparare a sparare con le numerose armi presenti, né tanto meno conoscere le mappe a menadito. Come in tutti i Quake-like infatti sarà fondamentale sapersi muovere, anche se "muoversi" risulta un termine piuttosto riduttivo.
Oltre al normale spostamento e al salto, avremo due opzioni di movimento aggiuntive: lo scatto e il Wall Jump. Niente di nuovo sotto al sole direte voi, ma qualsiasi veterano di Quake si renderà conto sin dai primi attimi che, a parte forse Warsow, titolo con cui Urban Terror ha molto in comune, la giocabilità risulta decisamente diversa.
Per chi invece non fosse pratico di questi FPS, spieghiamo che queste due componenti di movimento non sono fini a sé stesse. Infatti, scattando e saltando si aumenterà notevolmente la vostra velocità di spostamento e lo stesso succederà rimbalzando sui muri. Perciò una combinazione particolarmente studiata o fortunata vi permetterà di spostarvi a velocità altissime. Un giocatore esperto quindi sembrerà spesso volare su alcune mappe, risultando quasi imprendibile anche se completamente esposto al fuoco nemico.
Le novità non finiscono qui. A differenza di molti FPS, potrete infatti appendervi e scivolare. Nel primo caso, si parla di appendersi a superfici adatte che, dopo un salto, potrete afferrare per issarvi, a mo’ di action game. Quest’azione risulterà lenta ma spesso fondamentale per salvarvi da brutte cadute. Non contiamo poi il fatto che può creare combo veramente spettacolari. Il sottoscritto ha eseguito il suo frag più bello saltando giù da un palazzo, mettendo lo zoom del fucile da cecchino a mezz’aria e sparando in testa al nemico per poi aggrapparsi al pelo, al bordo di un secondo edificio, evitando così di finire nel vuoto.
Lo scivolamento invece dovrebbe essere la degna conclusione di qualsiasi salto-scatto. Inginocchiandosi al momento opportuno infatti, si potrà ricevere un’ulteriore spinta appunto scivolando inginocchiati. Alcune superfici saranno più adatte e i giocatori più navigati conoscono a memoria i punti di ogni mappa ove sia più facile compiere questa manovra.
Gli scatti però non saranno illimitati. Ogni giocatore avrà una barra della stamina che calerà man mano che si continuerà a correre. Per ricaricarvi dovrete fermarvi o camminare, altrimenti potreste risultare decisamente penalizzati in uno scontro corpo a corpo. Perdendo punti vita scenderà anche la vostra stamina massima in modo proporzionale. Al 50% di vita, potreste sprintare per la metà del tempo rispetto ad un giocatore a vita piena.
E’ inoltre presente un sistema di ferite che andrà a penalizzarvi nel caso in cui veniate colpiti in modo grave ad una determinata zona del corpo. Tutte le zone potranno sanguinare, facendovi perdere vita fino al momento in cui vi curerete (cosa che può fare facilmente ogni player, senza ricorrere a medikit sparsi, o a giocatori dedicati). Venendo per esempio colpiti alle gambe risulterete notevolmente rallentati e sarete facile preda degli avversari.
Tutte queste componenti, unite ad un’arsenale di armi molto vario che approfondiremo a breve, rendono il gioco totalmente skill-based. Un giocatore molto più forte non avrà difficoltà a sbaragliare 3-4 neofiti, anche se questi saranno perfettamente coordinati. Nonostante questo, il gioco riesce ad adattarsi perfettamente a competizioni organizzate perché, a parità di skill, l’affiatamento del team e la coordinazione conteranno tantissimo.
Data la natura estremamente frenetica del gioco e la conformazione della maggior parte delle mappe più giocate, la tattica conterà decisamente meno rispetto a moltissimi altri giochi arcade. Ragionare sulla vostra posizione e su quella del nemico vi toglierà decimi di secondo preziosi che l’avversario potrebbe sfruttare per corrervi addosso, piazzarvi una granata a 3 cm dal viso e dileguarsi. Stesso discorso per le tecniche di aggiramento o accerchiamento che di solito si concluderanno con il nemico che massacra uno dei giocatori che stanno tentando la manovra, prima che gli altri abbiano avuto la possibilità di posizionarsi.
Mille modi di morire
Tutti questi discorsi sono validi principalmente per la modalità Survivor, sicuramente la più diffusa in Italia, che è sostanzialmente un Last Man Standing a squadre. Tuttavia le modalità di gioco sono numerose: Capture the Flag, Team Deathmatch, Deathmatch, Bomb. Insomma, le classiche modalità che ci si aspetta da un FPS arcade.
Il gameplay varierà notevolmente di modalità in modalità, e si riscontra la tendenza ad una specializzazione estrema sia da parte del singolo che da parte dei team.
Armati di tutto, punto.
L’equip del vostro alter-ego potrà essere selezionato e modificato ad inizio match e durante le pause di respawn. Le possibilità di scelta saranno numerose e un’oculata scelta del vostro equipaggiamento sarà fondamentale per avere buone prestazioni. Tutti potranno avere un’arma primaria, una pistola e 3 slot equipaggiamento. Questi potranno essere riempiti a discrezione del giocatore, scegliendo tra protezioni (elmetto e kevlar), un’arma secondaria, granate, oppure ancora con vari tools come medikit, silenziatori e molto altro.
L’arma primaria sarà comunque la scelta più importante perché condizionerà totalmente il vostro modo di giocare. La scelta è davvero ampia: si va dai classici AK47 ed M4, ai vari fucili da cecchino, dal Tritacarne (Negev, simile ad un m249) all’esotico ed inutile lancia granate e molto altro ancora. Sebbene i modelli si rifanno ad equipaggiamenti reali, le prestazioni saranno tutt’altro che simulative. Ogni arma rappresenterà un archetipo idealizzato più che una vera e propria riproduzione della controparte reale.
Durante le fasi di gioco tutti gli equipaggiamenti potranno essere sia abbandonati che raccolti, perciò la vostra scelta iniziale non sarà così vincolante e potrete passare da un’arma all’altra senza problemi. Ovviamente potrete portare con voi un solo pezzo di equip per ogni tipo, quindi scordatevi di girare con due armi primarie o due elmetti.
Aspetti tecnici
La grafica di Urban Terror risente pesantemente dell’età e ovviamente non può competere con la quasi totalità degli fps usciti negli ultimi 3 anni. Nonostante questo, lo stile è abbastanza riconoscibile sebbene non vi siano spunti visuali particolarmente originali. Gli effetti sono ridotti al minimo e stonano un po’ con l’ambientazione moderna. Vedere la scia colorata durante le scivolate sarebbe più adatta ad uno Shonen piuttosto che ad un FPS in ambiente urbano.
Il sonoro è anch’esso ben poco interessante. Fa il suo dovere, senza pretese. Non essendo un simulativo, l’immersività non è un valore da prendere in considerazione, ragionamento che sicuramente han fatto anche gli sviluppatori. C’è da dire che viene riservata una discreta cura ai suoni che ci permetteranno di percepire i nemici nelle vicinanze. Sospiri e passi saranno ben caratterizzati, permettendoci di individuare con precisione la posizione del nemico.
In conclusione Urban Terror è un gioco tuttora estremamente valido, ed essendo ancora giocato qualsiasi amante di Quake o degli FPS Arcade in generale dovrebbe provarlo. Potrà scoraggiare i più, vista la sua complessità iniziale, ma ha il pregio di non risultare mai troppo frustrante, nemmeno con un fragrate estremamente basso.
Si ringrazia il clan [S-12] per il virile supporto e il fuoco di copertura.