Spectrobes: Beyond the Portals – Recensione Spectrobes 2: Oltre I Portali

Circa un anno e mezzo fa, la Disney e la casa Jupiter decisero di creare un gioco di ruolo su mostriciattoli che potesse entrare in diretta concorrenza con i famosi Pokemon, Digimon, o Monster Rancher. Venne così alla luce Spectrobes, un gioco che non era nè un capolavoro nè una oscenità, e finì per passare inosservato. Questo distrusse tutti i piani della Disney di creare un gioco Killer Application su cui investire molto. I loro sforzi di creare un nuovo fenomeno si videro principalmente da una particolare caratteristica di quel titolo: erano in vendita nelle edicole e negozi specializzati delle bustine di carte collezionabili degli Spectrobes. Queste ultime, oltre a voler emulare le carte collezionabili di tanti altri brand, avevano dei piccoli buchi in particolari zone; ponendo le carte sullo schermo del DS, e premendo col pennino in corrispondenza a questi buchi, il gioco sbloccava per noi il particolare Spectrobe o equipaggiamento che era presente sulla card. Idea estremamente interessante, ma purtroppo di poco successo, soprattutto considerando la qualità non proprio superba di quel gioco. La Disney però ci riprova con Spectrobes 2: Oltre i Portali. Andrà meglio?

Una nuova minaccia

I protagonisti sono gli stessi del primo capitolo: Rallen e Jeena. Membri della Polizia Planetaria di Nanairo, i due hanno salvato l’universo dalla minaccia dei Krawl, una razza di mostri invincibili che voleva distruggere ogni cosa. Fortunatamente Rallen scoprì il loro punto debole: potevano infatti essere uccisi solamente dai colpi degli Spectrobes, una razza di mostri antica e che Rallen aveva il potere di far tornare in vita cercando i loro fossili e immettendoli in uno speciale macchinario. Utilizzando quindi gli Spectrobes e le loro evoluzioni, ha posto fine ai Krawl e ai loro attacchi.
Non è passato molto tempo da allora, ed è già insorta una nuova minaccia. I Krawl non sono stati infatti debellati, e sono venuti alla luce coloro che sono probabilmente le menti dietro quegli attacchi: gli Alti Krawl. Questi quattro Krawl particolari hanno infatti un cervello sviluppato, sanno parlare, e comandano una folta schiera di normali Krawl. I pianeti del sistema solare di Nanairo sono quindi sotto attacco, e Rallen è costretto a cercare nuovamente dei fossili per combatterli, visto che prima di iniziare il loro attacco gli Alti Krawl hanno provveduto a distruggere i magazzini di Nanairo dove Rallen teneva le sue scorte di mostri. La storia quindi, seppure non certo rivoluzionaria o intricata, è senza dubbio decine di volte migliore rispetto al primo capitolo grazie alla presenza di nemici ben precisi, con un loro volto e una loro personalità.

Nuovo gioco, Nuovo gameplay.

La Disney e la Jupiter meritano qui un applauso. Infatti hanno preso tutto ciò che non andava nel primo gioco e lo hanno cambiato, migliorando nettamente la qualità del nuovo prodotto. Questo presenta una grafica tridimensionale nella quale muoveremo Rallen e la telecamera sarà posta dietro di lui, seguendoci e con la possibilità di centrarla nuovamente dietro di lui con la pressione di un pulsante. La fase esplorativa è quindi piacevole e senza intoppi grazie a un sistema di telecamere non fastidioso e alla mappa presente sul secondo schermo. Durante le nostre scorribande incapperemo in strani vortici colorati, entrando nei quali inizierà la fase di combattimento. Qui c’è il vero punto di svolta: nel primo gioco infatti la battaglia non fu realizzata molto bene. Noi comandavamo Rallen (con la sua spada e la sua pistola che facevano danni praticamente nulli) mentre con i due pulsanti dorsali facevamo attaccare i due Spectrobes che ci accompagnavano. In Oltre i Portali la musica cambia, eccome. Rallen verrà utilizzato solamente nelle fasi di esplorazione, e potrà combattere con le sue armi contro i Krawl Dust, fastidiosi esseri volanti che ci attaccheranno con l’unico scopo di ostacolarci mentre ci avviciniamo ad uno dei vortici che ospitano i veri Krawl. Raggiunti essi inizierà la vera battaglia: anche in questo caso utilizzeremo 2 Spectrobes (su un massimo di 6 che possiamo portare con noi), ma questa volta saremo noi a comandarli direttamente. Mentre noi useremo uno Spectrobe l’altro attaccherà tramite l’AI, ma potremo cambiare personaggio all’istante tramite la pressione di un tasto. Nelle sembianze di uno Spectrobe, a seconda del pulsante che premeremo, avremo la possibilità di sferrare un semplice attacco, di lanciarne uno speciale utilizzando una barra che si ricarica colpendo i nemici, oppure, consumandola interamente, effettuerete un super assalto in combo con i nostri 2 Spectrobes, che colpiranno tutti i nemici presenti su schermo. In questo modo la battaglia, rispetto al primo capitolo, diventa estremamente più variegata e interessante, oltre che più dinamica. Vi è anche un aspetto molto strategico: diversi tipi di Spectrobes e Krawl sono infatti divisi in 3 particolari tipologie, ognuno debole a un altro tipo, come in una specie di gioco di Carta Forbici e Sasso. E’ quindi importante portarsi dietro Spectrobes di varie tipologie e cambiare squadra a seconda del colore del vortice che ci troveremo di fronte. Oltre a questo la componente strategica è ovviamente la ricerca del gruppo di mostri ideale: ogni Spectrobe ha infatti attacchi e colpi speciali molto diversi l’uno dall’altro, oltre che diverse caratteristiche sullo status.
Come nel primo capitolo una componente fondamentale del gioco sono le ricerche e gli scavi. Potremo portare assieme a noi, oltre ai 6 Spectrobes combattenti, anche un cucciolo che non parteciperà alle battaglie, ma accompagnerà Rallen durante l’esplorazione. Toccandolo con il pennino, il mostriciattolo eseguirà una scansione dell’area circostante e ci dirà se sono presenti sottoterra fossili di Spectrobes o minerali particolari. Se saranno presenti verranno segnati da una colonna di luce, e avvicinandoci ad essa partirà la sessione di scavo. Toccando con il pennino gli strati di roccia li distruggeremo per poter raggiungere la zona interessata, a quel punto avremo a disposizione diversi attrezzi (di cui il trapano è il principale) per portare alla luce il nostro oggetto e raccoglierlo, facendo attenzione però a non rovinarlo. Se lo toccheremo troppo durante il nostro scavo, infatti, andrà irrimediabilmente rovinato e lo perderemo. Questa parte di gioco ha molte diverse sfaccettature: dovremo infatti utilizzare modalità e attrezzature giuste in ogni situazione. Per esempio, in luoghi ghiacciati, sarà necessario aiutarci con una fiamma, mentre in ambienti deserti dovremo soffiare sul microfono per togliere la sabbia e avere una visuale migliore.
Da qui arriviamo all’ultima grande sezione di gioco: la nascita degli Spectrobes e il loro accudimento. Portando nel laboratorio i fossili che abbiamo trovato, li metteremo in un macchinario e inizierà un minigioco nel quale dovremo parlare nel microfono con una particolare intensità. Il Ds ci mostrerà infatti una barra (corrispondende al nostro tono di voce) e una zona in particolare all’interno di questa barra. Noi dovremo riuscire a tenere la barra della nostra voce in quella zona per almeno 3 secondi. Fatto questo nascerà il nostro nuovo Spectrobe, e il suo colore sarà determinato dal timbro della nostra voce. A questo punto il cucciolo sarà spostato in una zona di accudimento (di cui potremo modificare l’ambiente a seconda della tipologia degli Spectrobe contenuti, di modo da migliorarne le prestazioni grazie a un atmosfera favorevole), e qui potremo nutrirli con i minerali che abbiamo trovato nei nostri scavi. Questo gli farà acquisire esperienza ed eventualmente li porterà a evolversi in Spectrobe più adulti, che potranno unirsi alla nostra squadra di combattenti.
Sono anche presenti delle modalità multiplayer: sia locali che in wi-fi. Tramite esse potremo scambiare i nostri Spectrobes con gli amici, oppure combattere in diversi tipi di gioco: 1contro 1, Battaglia a Squadre, o Battle Royale. Le prime due non hanno bisogno di spiegazioni, mentre il Battle Royale è un tutti contro tutti per quattro giocatori, che può diventare un po’ caotico, ma assolutamente divertente.
Ci sono anche altri piccoli aspetti, come il collezionare tutti i tipi di Spectrobe, raggiungere degli obiettivi per vincere particolari medaglie, e semplici Sidequest.
Non c’è che dire, la Disney ha imparato dal suo precedente errore e stavolta ci ha portato un titolo che vale la pena giocare.

 

Gli artwork dei personaggi ci accompagneranno nelle discussioni dei protagonisti.

Scheda Tecnica

Iniziamo subito col dire che sono presenti 185 Spectrobes, tutti completamente renderizzati in 3D e con ottime animazioni. Sono realizzati benissimo in 3 dimensioni tutti gli scenari sui mondi di Nanairo, e i movimenti di Rallen e dei suoi mostri sono fluidi e ben fatti. Non vi sono praticamente mai rallentamenti, nemmeno quando stanno combattendo 6 mostri assieme nella stessa schermata. Graficamente è quindi stato effettuato un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda il sonoro c’è un punto dolente: nonostante gli effetti sonori siano buoni, purtroppo le musiche non sono niente di che, cosa molto negativa per un gioco di ruolo, e spesso rischiano addirittura di diventare tediose.
Il sistema di controllo è ben fatto anche se ci sono alcune incertezze durante i combattimenti: non c’è infatti un buon sistema di telecamere e saremo sempre noi a dover sistemare la camera dietro di noi tramite un pulsante, cosa che alla lunga può diventare fastidiosa per cercare i Krawl da attaccare.
La longevità presenta una storia abbastanza lunga, e la possibilità di collezionare tutti gli Spectrobes e le medaglie è un buon incentivo a continuare, oltre ovviamente alle modalità online.

 

Il sistema di telecamere rende un po’ difficoltoso riuscire a trovare i nemici


Pagella finale

Disney ci riprova e questa volta fa centro. Spectrobes Oltre i Portali presenta un netto miglioramento rispetto al primo capitolo sotto tutti i punti di vista. Graficamente è ben fatto, la storia è resa molto interessante grazie alla presenza di cattivi principali, il sistema di combattimento è stato ricreato ed è migliorato notevolmente, e la longevità si attesta su ottimi livelli. Nonostante le musiche siano un po’ sottotono, e ci siano alcune incertezze nella telecamera in battaglia, il gioco viene promosso senza alcun problema. Finalmente Spectrobes ha tutte le carte in regola per diventare un vero Brand. Ora non ci resta che attendere Spectrobes Origins per Nintendo Wii. Buon divertimento!

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento