Fiesta Online – Recensione Fiesta Online
Dalla Corea ci arriva questo coloratissimo titolo fortemente grind based, che non innova nulla ma tanto piace a donne e ragazzini in quanto decisamente "puccio-oriented". Pallette gommose, orsacchiotti e funghetti saranno all’ordine del giorno e non sognatevi neanche di vedere sangue, violenza o nudità in questo titolo. Fiesta, pubblicato in occidente da Outspark, riprende in molti punti la struttura di Rose Online, semplificandola in alcuni e ampliandola in molti altri.
Fiesta, non ci vedo più dal farm
Una volta superata la schermata di login, ci verrà chiesto di creare il personaggio. Solita procedura, aspetto fisico, classe e nome. Da qui si inizia a notare la limitatezza di questo mmorpg. Non ci saranno razze tra cui scegliere, luoghi di partenza o altre caratteristiche. Potremo solo scegliere tra 4 classi base: Mago, Healer, Guerriero e Arciere. Queste 4 classi potranno poi essere specializzate in seguito, salendo di livello e completando la quest apposita. Potete quindi intuire che la personalizzazione del pg è piuttosto limitata. Nonostante ciò potrete distribuire a vostro piacimento le stat, dando un piccolo tocco personale al personaggio che comunque risulterà sempre identico ai colleghi di pari livello. Le 4 classi di base, così come le varie evoluzioni, ricalcano lo stile dei classici archetipi coreani, senza impegnarsi in dimostrazioni di originalità o innovazione.
Una volta familiarizzato con l’interfaccia potremo iniziare ad affrontare le prime quest-tutorial che ci istruiranno sui contenuti del gioco e ci commissioneranno i primi massacri. I comandi possono essere impartiti sia tramite wasd che tramite puntamento e questo rende la fase di expaggio abbastanza versatile e intuitiva. I menu e gli npc presentano un’interazione molto comprensibile ed immediata, risparmiandoci il tempo necessario alla comprensione dei menu, che talvolta risulta un ostacolo nelle prime fasi di molti giochi. Nonostante il primo impatto sia molto piacevole, alla lunga questo gioco dimostra ciò che veramente è: un titolo per bambini coreani. La semplicità di ogni azione di gioco sarà disarmante e l’unico vero ostacolo alla progressione nel gioco sarà la resistenza del vostro fisico alle pesantissime sessioni di grind. Le quest saranno tutte molto simili così come le azioni necessarie a completarle. Tutto ciò è veramente un peccato perchè i contenuti di contorno sono veramente carini e ben realizzati.
Beyond the grind, the "puccios"
Nonostante in un primo tempo Fiesta sembra ridursi al solito titolino coreano prettamente mindless-oriented, in realtà si rivela un titolo di discreto livello sotto molti aspetti, tirato verso il basso solamente dalla quantità inusitata di tempo richiesto per la crescita del pg. Tra le prime chicche che incontreremo vi sono delle sorte di mount a tempo di varia foggia, la casetta che vi fa da vendor a forma di funghetto, quest ben scritte (anche se banali, come già detto), vari avatar "super pucciosi" nell’item shop e tanto altro. Una feature abbastanza interessante è quella delle kingdom quest, ovvero delle sorte di istanze con prenotazione obbligatoria che partono ad intervalli regolari e che vi permetteranno di completare diverse quest insieme a gruppi abbastanza corposi di persone. Una simpatica variazione alla monotonia del gioco. Un’altra feature abbastanza irrilevante ma molto di moda nei mmorpg orientali è la possibilità di sposarsi in game.
E’ anche presente un sistema di crafting abbastanza intuitivo e semplice con cui si possono produrre un buon quantitativo di oggetti. Ogni pg potrà dedicarsi a 2 skill di crafting, anche se già portarne avanti una risulterà un grosso sforzo a causa della grande quantità di materiali da farmare o comprare. Collegato a questo vi è anche il sistema di enchant, che necessiterà di diversi oggetti reperibili con il crafting e che permetterà di potenziare le vostre armi. Anche qui non si eccelle per originalità, ma è un buon modo per combattere la banalità di gioco.
Il mmorpg della Chicco
Questo gioco è stato chiaramente pensato per un’utenza molto giovane e inesperta e come tale va vissuto. Di per se’ sarebbe un titolo decisamente banale e ripetitivo, ma la realizzazione lo rende adatto a chi questo genere di titoli li può apprezzare maggiormente, ovvero i bambini. Per gli italiani chiaramente è un’ostacolo la lingua ma con l’aiuto di un genitore può facilmente essere superato. Ad un pubblico più adulto questo titolo ha veramente poco da dire e per questo motivo non lo valuterei in quest’ottica poichè sarebbe errato. Parlando della realizzazione, vanno apprezzate le ambientazioni e i modelli molto colorati e luminosi, generalmente ben realizzati, senza scadere nel solito osè o nella solita violenza gratuita. Le quest sono scritte in inglese molto semplice così come ogni voce del menu di gioco. Alla buona realizazione tecnica, si aggiunge il supporto molto attivo da parte della Outspark che organizza numerosi eventi.
Tecnica:
Bella grafica, bel sonoro, lag presente ma abbordabile, tanti eventi e buon supporto. Niente di eccezionale in ogni caso.
Crescita:
Grind pesantissimo e a prova di idiota. Personalizzazione nulla e parco classi molto ristretto.
Lore:
Piuttosto banale ma funzionale al suo scopo. Non molto complesso ma ben realizzato e supportato da testi sul sito.
Interazione:
Ridotta al minimo per adattarsi ad un target giovane, inesperto e senza troppe pretese.
Mondo:
Mondo senza pretese, molto fantastico ma non molto coerente. Anche in questo caso, funzionale al suo scopo.
Conclusioni
Gioco che agli adulti non ha nulla da dire, ma che ben si adatta ad un pubblico di pre adolescenti. Realizzazione discreta di idee banali ma con la chiara intenzione di creare un prodotto diverso dalla massa ed orientato ad un target abbastanza snobbato.