GunBound – Recensione GunBound
Questo gioco, unico nel suo genere, è stato probabilmente uno dei prodotti di maggior successo in rete.
Le meccaniche semplici e l’immediatezza, unita alla possibilità di fare powerplaying basandosi solo sulla propria abilità, hanno creato uno dei giochi preferiti sia dai player casual che dagli hardcore.
Il primo nel suo genere
Veniamo allora ad analizzare la struttura di gioco. Gunbound viene chiamato semplicemente third person shooter o anche moag, ma chiunque lo abbia giocato sa che è molto di più e proprio per questo non può essere categorizzato.
Il gioco consiste nell’utilizzo di una car (scelta tra un parco macchine abbastanza vario) posizionata su una mappa bidimensionale che dovrà essere utilizzata per colpire il proprio avversario.
Il gioco ha una struttura a turni che vengono decisi in base alle azioni precedemente compiute; l’utilizzo di oggetti o colpi più potenti ritarderà l’arrivo del vostro turno successivo.
Ogni car ha 3 modalità di fuoco, tutte diverse e complesse da padroneggiare e ciò, insieme alle varie resistenze, caratterizza le singole car. Il colpo viene indirizzato utilizzando un angolo (il cui range varia a seconda della car) e una barra di intensità. Buona parte della bravura nel gioco sta proprio in questo: conoscere bene la propria car per poter colpire qualsiasi avversario prima possibile, senza dover aggiustare il colpo.
In sella al nostro Mammuth
Vi sono 4 modalità di gioco che cambiano decisamente lo svolgimento delle partite, che hanno sempre un numero di player che spazia da 1vs1 a 4vs4.
La più giocata è indubbiamente lo score, in cui il primo team a uccidere un tot di volte i nemici, vince; in questa modalità, se si viene uccisi, si può rientrare in game 4 turni dopo la propria morte.
Le altre modalità sono il Solo, il Tag e il Jewel: il Solo è il classico Last Man Standing. Il team che ucciderà per primo tutti gli avversari, vincerà e i defunti non potranno rientrare in game, ma supportare solo con "aiuti dal cielo" piuttosto blandi; il Tag è simile al solo ma dà la possibilità di intercambiare la car in uso con una di scorta.
Il Jewel invece è un pò più particolare: vince chi, uccidendo appunto i jewel, dei babaccini che cadono dal cielo, totalizza per primo 100 punti. Ogni jewel ha un suo punteggio che aumenta i danni necessari a ucciderlo definitivamente. Se un giocatore viene ucciso in questa modalità si annulla la partita.
Imprevisto o Possibilità
Ad aumentare la varietà di gioco sono inoltre presenti il vento e i force. Il vento, come è facilmente intuibile devierà i vostri colpi, rendendovi, almeno all’inizio, veramente difficile colpire gli avversari. I force invece sono effetti di bonus/malus, attivi non più di uno per volta, che a rotazione influenzeranno la partita. Si va dai classici potenziamenti vari, al tornado, dalla cura al blocco degli oggetti.
L’abito non fa il monaco, ma lo rende cool
Una nota di merito va sicuramente al settore avatar. Sono centinaia, se non migliaia, i vestiti che potrete acquistare dallo shop del gioco per creare un’infinità di combinazioni e personalizzare così il vostro personaggio Questi avatar danno oltretutto un ampia serie di bonus alle statistiche e permettono di creare vere e proprie build. Ma non preoccupatevi, se non volete spendere i soldi faticosamente guadagnati in avatar brutti ma forti, ci sono sempre i server avatar off, in cui questi effetti non vengono conteggiati.
Conclusioni
Questo gioco ha fatto la storia del netgaming e ha coinvolto milioni e milioni di persone.
Pecca un pò per la realizzazione un pò frettolosa e per il gameplay che dopo un’ora di gioco costringe a fare una pausa per l’alta concentrazione necessaria a giocare bene. Inoltre, se giocato in modo troppo hardcore, ai più verrà a noia, mentre si presta bene a un oretta di gioco quotidiano.