Ace Combat 6: Fires of Liberation – Recensione Ace Combat 6: Fires of Liberation
La storia
La trama sottesa al gioco è piuttosto complessa, fatta di problemi familiari, difficoltà relazionali e quant’altro. Non c’è di che spaventarsi, fortunatamente tutto questo serve solo da collante alle diverse missioni e tocca molto poco la vera azione del gioco che si concretizza a molti piedi d’altezza. Il mondo in cui si svolgono le battaglie di Ace Combat 6 è totalmente inventato e vede lo scontro tra la repubblica di Emmeria (i buoni di turno) e la dittatura militare di Estovakia (i cattivi ricordano, non solo nel nome, l’esercito dell’ex Unione Sovietica).
Il gioco
“Niente di nuovo sotto il cielo” ma potremmo dire anche niente di nuovo nel cielo. La serie Ace Combat prosegue senza profonde innovazioni di gameplay ma con qualche interessante miglioramento. Anche in quest’ultimo episodio infatti saremo chiamati a completare una serie di missioni sempre più complesse e ad abbattere senza pietà un crescente numero di agguerriti nemici.
Il gioco ci consente di scegliere tra due modalità:
° una arcade per iniziare immediatamente a combattere nei cieli senza troppe complicazioni;
° la seconda di simulazione che ovviamente richiede un tempo di apprendimento più lungo a fronte di un maggior realismo e di un controllo totale e perfetto del veicolo.
Prima di ogni missione saremo dettagliatamente istruiti sugli obiettivi (sia obbligatori che opzionali) e sulle potenziali difficoltà, sarà quindi nostro compito selezionare il giusto veicolo, tra i diversi disponibili, per portare a termine al meglio il nostro compito.
Gli aeroplani sono diversi tra di loro e non solo esteticamente. L’aereo ottimale per distruggere delle installazioni a terra non sarà certo il migliore per affrontare una squadra di velocissimi caccia. Starà a noi quindi scegliere se entrare nella cabina di un Tornado, di un F15 Strike Eagle, di un F22 Raptor o di un’altra delle micidiali macchine volanti a nostra disposizione.
In questo sesto episodio di Ace Combat è possibile dare indicazioni agli altri piloti della squadra: coprirci le spalle, pattugliare una specifica zona o attaccare un bersaglio, e così finalmente anche i nostri compagni torneranno utili alla missione.
Uno dei punti di forza del gioco sta nel design delle missioni che risultano tutte ben congeniate, con obiettivi multipli e studiati in modo razionale e credibile. Risulta inoltre ben bilanciata la difficoltà nell’accumulare i punti necessari allo sblocco dei livelli e dei veivoli aggiuntivi.
L’intelligenza artificiale dei nemici è di buon livello, tecnicamente molto ben gestita ma alla lunga prevedibile, niente a che vedere con la varietà e l’impegno che ci offre una battaglia contro un altro giocatore.
A prolungare l’interesse per il gioco è infatti la modalità multiplayer che consente sia scontri testa a testa all’ultimo missile, sia missioni co-op, entrambe attraverso il network di XBOX Live.
La grafica ed il sonoro
Il realismo è davvero un elemento fondamentale per la buona riuscita di una simulazione aerea. Solo grazie ad un buon livello di riproduzione della realtà si riesce a mantenere il giocatore totalmente coinvolto nell’azione.
Questo aspetto del gioco lascia davvero senza parole. Finalmente abbandoniamo i “pixelloni” e le vedute approssimative del terreno. Una quantità di poligoni davvero impressionante disegna i velivoli in modo preciso e gli scenari, ricreati a partire da fotografie satellitari, completano un quadro davvero foto realistico.
Le vedute sono sempre molto ricche di dettagli: palazzi, ponti, strutture urbane sono ben disegnate e riempiono la scena fino all’orizzonte con un effetto molto riuscito (solo a bassa quota e con uno sguardo davvero attento possiamo percepire immagini sostanzialmente piatte).
Le scie lasciate dagli aerei e dai missili, le esplosioni, il fumo tutto è estremamente ben realizzato e in alcuni momenti del gioco, quando la battaglia è al suo culmine, si assiste a scene superbe ed impattanti, veder esplodere il nemico in un accecante lampo di fuoco è un momento di grande soddisfazione estetica.
Il sonoro è ben curato, soprattutto gli effetti delle battaglie ricreano una ambientazione coinvolgente (provate collegando la consolle ad un buon HT, e ne sentirete delle belle!).
Conclusioni
Ace Combat 6, Fires of Liberation è davvero un bel prodotto, in grado di soddisfare pienamente sia chi si avvicina solo saltuariamente alle simulazioni di volo sia, anche se in misura minore, gli appassionati del genere.
Le missioni migliorano con l’avanzare del gioco in modo evidente, rendendolo sempre più profondo e interessante. Agli aerei reali si affiancano via via nuovi veicoli frutto della fantasia dei programmatori giapponesi, come le enormi fortezze volanti che il nemico ci schiererà contro. Il tutto a vantaggio della spettacolarità con un pizzico di rinuncia al realismo generale dell’ambientazione. Da non dimenticare la varietà di obiettivi opzionali contenuti in ogni missione, che regalano un discreto senso di libertà e prolungano la longevità del titolo.
Senza dubbio uno dei migliori episodi della serie e probabilmente il miglior titolo del suo genere per XBOX 360.