Harry Potter and the Order of the Phoenix – Recensione Harry Potter e l’Ordine della Fenice
A differenza dei precedenti capitoli, nei quali si poteva riscontrare uno stile platform composto da livelli separati tra di loro, gli sviluppatori della EA, hanno pensato di rivoluzionare un po’ le cose. Harry Potter e L’Ordine della Fenice (che da ora in avanti abbrevieremo in OdF) si discosta dal vecchio stampo e le vicende del famoso maghetto si evolveranno in perfetto stile free-roaming, nel quale ogni missione ci porterà a visitare stanze, corridoi, atri e cortili della famosa scuola di magia. Va fatto sin da subito un complimento agli sviluppatori per l’ottimo lavoro svolto nella rappresentazione in 3 dimensioni di Hogwarts, infatti ogni minimo dettaglio è curato in maniera maniacale, camere e particolari luoghi che potranno essere esplorati danno quel senso di magia che solo nei libri poteva essere percepito.
Nei panni di Harry Potter
Anche se il gioco seguirà la narrazione del libro, ci permetterà comunque di esplorare l’intera Hogwarts. Inizieremo la nostra avventura con l’attacco dei Dissennatori nella terra dei Babbani (persone incapaci di compiere incantesimi), per poi arrivare al momento in cui la malvagia Dolores Umbridge riuscirà a diventare la Preside di Hogwarts, al momento del reclutamento degli studenti per formare L’ES (Esercito di Silente) a cui dovremo insegnare le arti magiche, fino al fatidico combattimento finale con Lord Voldemort. Durante le ore di gioco troveremo innumerevoli vicissitudini legate non soltanto all’ultimo episodio, ma che porteranno il giocatore ad affrontare numerose situazioni storiche. Oltre a svolgere le missioni principali per seguire le vicende sopra accennate ci verranno proposte, dalla moltitudine di personaggi e oggetti (quadri, gargoiles ecc.) con i quali potremo interagire, le side quest, che porteranno il nostro soggiorno ad Hogwarts a circa 20 ore di gioco. Quindi, se da una parte ci ritroveremo a dover ispezionare ogni angolo della scuola, dall’altra potremo divertirci con i minigiochi magici (scacchi con pedine animate, gobbiglie: un gioco dalle regole simili a quello delle bocce, sparaschioppo: un divertente passatempo facilmente paragonabile al gioco di carte Memory), oppure potremo frequentare i corsi di magia in modo da poter imparare incantamenti sempre diversi. Questi ultimi sono divisi in due categorie, quelli utili a completare le missioni e quelli utilizzati durante gli scontri di magia. Il sistema di controllo della console Nintendo è una delle parti più interessanti per OdF infatti, poter utilizzare il wiimote come una bacchetta magica, restituisce quella sensazione di realistismo che la pressione di un semplice tasto non avrebbe mai potuto dare. Ogni movimento è stato calibrato bene e il coinvolgimento nell’azione ne risulterà immediato (sempre dopo aver completato un semplice tutorial), spostare oggetti, farli lievitare, distruggerli e perfino bruciarli, non è mai stato così divertente quanto preciso. Come al solito al control stick del nunchuk è stato affidato il compito di controllare i movimenti del personaggio che, con l’aggiunta della pressione del tasto Z, ci consentirà di correre. Il pulsante B, posto sul dorso del telecomando Wii, sarà utilizzato per sfoderare la bacchetta del nostro maghetto che, con semplici movimenti, riusciremo a interagire con gli innumerevoli oggetti presenti nel gioco. OdF risulta a tratti noioso viste le eccessive situazioni in cui dovremo attraversare l’intera Hogwarts per dover parlare con insegnanti e studenti. Il sistema di combattimenti, che avrebbe dovuto spezzare la noiosità delle fasi di esplorazione, non è riuscito nell’intento. Indi, anche con la presenza di numerosi sortilegi da poter utilizzare in queste fasi, gli scontri sono spesso frenetici e confusionari, nonchè difficili da gestire.
Grafica e Sonoro
Da un punto di vista estetico OdF è un gioco che non delude, anzi appare come uno dei migliori titoli disponibili sul mercato. Hogwarts è stata realizzata nei minimi particolari, camminando in corridoi, scalinate, stanze ed altri luoghi, ci imbatteremo in ambientazioni poligonali vaste e ricche di studenti ed elementi animati con cura. Questi potranno essere esplorati senza che vi siano pause dovute a caricamenti, ma che si faranno notare i cali di framerate causati dall’ingresso in luoghi troppo "popolati". I modelli poligonali dei personaggi sono ben realizzati, con un buon numero di poligoni e ottime texture, ma penalizzati dalle espressioni facciali che rimangono immobili qualunque sia lo stato d’animo da esprimere. Riguardo il comparto sonoro, di buona fattura sia gli effetti sonori che la colonna sonora. Va però detto che il doppiaggio in lingua italiana, non è stato realizzato dagli attori che hanno prestato le loro voci nei film, che potrebbero risultare particolarmente fastidiose per il giocatore legato al doppiaggio nella versione cinematografica.
Per concludere, possiamo dire che Harry Potter e l’Ordine della Fenice è un prodotto valido e curato sotto molti punti di vista. La possibilità di esplorare, senza noiosissimi caricamenti, ogni singolo luogo della famosa scuola di magia di Hogwarts è un piacere che non deluderà il giocatore. Con facilità e precisione potremo lanciare qualsiasi incantesimo, grazie ad un sistema di controllo ben pensato e mai troppo macchinoso. Purtroppo non mancano di certo i difetti, in molti casi si avrà l’impressione di esssere stati scambiati per il custode, infatti per completare alcune missioni dovremo riparare oggetti, rimettere in ordine le armature presenti nei corridoi, pulire i pavimenti e perfino andare a chiamare per conto dei professori gli studenti. Nonostante le pecche, questo titolo viene caldamente consigliato agli amanti della saga e difficilmente ne resteranno delusi. In molti casi si ritroveranno ad alzare il telecomando Wii e ad urlare qualche incantesimo!