MX vs. ATV Untamed – Recensione MX vs. ATV Untamed
Motocross vs Quad
Secondo una consuetudine ormai diffusa nel mondo PSP, ecco sul mercato un altro titolo che ha a che fare con motocross e affini. MX vs ATV Untamed unisce il mondo delle MX, le classiche moto da cross, e quello degli ATV, più conosciuti come Quad. L’idea sembra essere promettente, soprattutto per gli appassionati del genere e il divertimento sarebbe assicurato; tuttavia lo sviluppo non è stato certo di prima classe, le pecche sono tante e questo titolo si presenta tutt’altro che un capolavoro.
Che bel paesaggio
Guardando la grafica si può notare come il livello di questo gioco sia appena sufficiente.Il menù è molto più impostato sulla funzionalità che sull’estetica. Le ambientazioni, sette in tutto, sono ognuna diversa dall’altra, ma realizzate in maniera approssimativa: ispirate ai paesaggi più diversi di ogni parte del mondo, saranno corredate di tutti i dettagli caratteristici di ognuna, ma con grande superficialità e una cura piuttosto scarsa. Dalle campagne americane alle rovine dello Yucatan, passando per l’Alaska, troverete territori completamente differenti ma una grafica ugualmente scarna. Il manto su cui vi muoverete sarà appena accennato, con qualche macchia qua e là giusto per rendere l’idea del territorio, ma nulla di più. In ogni caso, non starete a guardare quanta erba sbuca fuori dal prato o quanto sono alti i cactus, anche se dovrete fare attenzione agli oggetti più grandi per essere in grado di schivarli, pena un doloroso impatto. Doloroso in senso metaforico, dato che il vostro veicolo rimarrà sempre intatto, così come le ossa del pilota. Non rischierete di rovinare una delle tante aerografie disponibili per i vostri mezzi, ognuna diversa dalle altre. Per niente originali sono la maggior parte delle tute per i piloti, differenti solo nei colori. Tuttavia si può ravvisare una notevole varietà di modelli per i vari veicoli, dalle normali MX ai Monster Truck, dalle moto da slitta ai Caddie da golf: ognuno con forme diverse e adatto ad una particolare tipologia di gara o terreno. C’è da dire che le animazioni del personaggio, quando effettua uno stunt o quando cade dal veicolo, sono tutte ben gestite e abbastanza realistiche; anche la gestione dei movimenti acrobatici nel territorio è curata più che sufficientemente. Tuttavia, il movimento vero e proprio del guidatore in sella al suo mezzo è, in alcuni casi, davvero irrealistico: non un accenno di derapata, non una curva larga per l’eccessiva velocità, non una piega realistica. Per quanto sia vero che le velocità riportate sul tachimetro non siano esorbitanti, potrete però curvare in un fazzoletto ogni qualvolta lo vorrete, senza che il posteriore della vostra moto scivoli minimamente o vi faccia rischiare di cadere. Quando vorrete cambiare direzione sembrerà più che sia il mondo a spostarsi di netto mentre voi rimanete fermi, senza alcun segno di una piega o del normale movimento che una MX ha in curva. Tutto ciò toglie tantissimo al valore finale di un gioco che avrebbe dovuto puntare proprio su questi fattori per ottenere un realismo e una marcia in più rispetto alla concorrenza: invece sembra incredibile che siano gli elementi curati di meno.
Poche competizioni
Se non ci dona il realismo, la speranza si sposta sul divertimento. Comprendendo una quantità e una varietà notevole di veicoli tutto ciò non dovrebbe essere un problema: girare prima con un Quad e subito dopo con un Monster Truck, per poi scegliere una MX 450 o addirittura motoslitte e caddie è un’opzione parecchio allettante. La maggior parte dei mezzi sono completamente differenti fra loro e capaci di donare esperienze di gioco diverse (per quanto non realistiche) ma anche questo non basta se si considera l’inadeguatezza e la scarsità delle competizioni disponibili. Ma, prima ancora, il problema risiede proprio nel numero e nella varietà di veicoli: in effetti, questi sono presenti e ben visibili, però sembra impossibile riuscire a sbloccarli. Nel menù principale esiste un indice che ci mostra tutte le sfide da completare e, in qualche caso, cosa serve per portarle a termine; ma oltre ciò non viene indicato cosa si sblocca superando quella sfida,se una MX o un Monster Truck. Alcune sono davvero impossibili oltre che a lunghissimo termine, altre sono altrettanto difficili e completamente nascoste. Si arriva al punto che trovare un particolare mezzo per potersi divertire di più comporta una fatica e una pazienza inimmaginabile (e non è detto che anche con quelle ci si riesca). A complicare maggiormente l’impresa intervengono le competizioni che bisognerà affrontare: race, la normale gara; waypoint race, il cui obiettivo è passare per i vari checkpoint ed arrivare per primo; stunt challenge, nella quale dovrete realizzare il maggior punteggio nelle acrobazie aeree, flag challenge, una corsa contro il tempo nel recuperare tutte le bandiere; time attack, da un punto all’altro nel tempo a disposizione; stunt attack, una sorta di fusione tra la waypoint race e la stunt challenge. In questa gara (stunt attack) dovrete passare tra i vari cerchi sospesi, preceduti talvolta da vere e proprie rampe, talvolta da un rialzamento del terreno: oltre ad avere qualche problema nel secondo caso, è praticamente impossibile capire cosa bisogna realizzare per superare i vari anelli; saltare ed eseguire uno stunt infatti non basta, ma allo stesso tempo non viene specificato se bisogna mantenere il livello di combo sopra un certo valore, se bisogna accumulare un totale di punti oppure ottenere un giudizio particolare per il proprio salto (okay, great e perfect invece di sloppy, ouch o una caduta). Il giocatore non avrà nessuna indicazione, dovrà tentare e ritentare sino allo stremo o finché non sarà portato a selezionare “Uscire dal gioco”, direttamente dal tasto Home.
Le altre gare sono poi troppo semplici e insipide oppure eccessivamente difficili e complicate: non esiste una via di mezzo e difficilmente riuscirete a godervi questo gioco. Quando correrete non si sentirà differenza tra terreno erboso, fangoso o sterrato: il vostro veicolo si muoverà divinamente in qualsiasi occasione, togliendosi così l’emozione di una qualsiasi derapata o del fango che schizza via dappertutto. Esistono anche due gare speciali, ma a quanto pare anch’esse sembrano impossibili da sbloccare: se per passare alla locazione successiva bisogna completare TOT su TOT, sarebbe stato sensato fare sì che completando tutte quelle di un’ambientazione sarebbero state accessibili le due speciali, ma ciò non accade.
MX vs ATV Untamed risulta essere infine un gioco molto longevo, talmente longevo che non si riesce mai ad andare avanti. Oltre alla difficoltà nel riuscire a sbloccare veicoli e nuove gare, problemi più seri nasceranno con l’avanzare nelle locazioni: la difficoltà, già sensibile dall’inizio, aumenta continuamente fino a rendere la vita impossibile già alla terza locazione. Proseguire diviene un’esclusiva di pochi eletti, completare il gioco è un privilegio di pochissimi prescelti guidati da una forza superiore. Insomma, aggiungendo che infine le acrobazie sono davvero poche e sempre le stesse, i paesaggi sono standardizzati e le gare non cambiano mai potremo notare come l’unione tra divertimento e realismo, unico vero obiettivo di un titolo appartenente a questo genere, praticamente non sussiste, non per inabilità tecnica, ma per l’inesistenza dei due elementi sopraccitati.
Ronzio di motori
Nota mezza stonata è il pacchetto audio. Il lato positivo del sonoro sono senza dubbio le musiche di sottofondo, cariche e adrenaliniche, che riescono almeno a risollevare l’animo del videogiocatore. E’ un peccato che manchi però una colonna sonora vera e propria: i titoli si susseguono caoticamente e nella maggior parte dei casi non si riesce distinguerli a causa del ronzio dei motori. Nonostante si possa eliminare, un gioco di motocross e quad non sarebbe lo stesso senza il rumore assordante dei motori sparati a tutta velocità. Il problema è che questo ronzio, appunto, è gestito davvero male. Per quanto già di per sé le MX non emettano soavi melodie, la riproduzione sonora in Untamed del rumore dei motori si avvicina più ad un assordante e fastidioso lamento continuo, piuttosto che al rombo quasi lacerato delle reali MX. Questo è un elemento negativo anche nelle altre categorie, compresi gli ATV.
Concludendo, in linea generale è possibile dire che tutto il gioco ha numerose pecche più o meno in tutti gli aspetti. Grande idea ma scarsa realizzazione, riesce al massimo a divertire qualche giorno, forse può attrarre i più accaniti e ostinati, ma non vincerà mai il premio come titolo dell’anno, finendo per dare così anche qualche delusione a chi si aspettava qualcosa di meglio (ma in ogni caso, mai il titolo dell’anno). In fin dei conti, Untamed si presenta su PSP come un gioco di “seconda classe” con qualche illusa ambizione, ma il risultato ottenuto è troppo inferiore per regalare il passaggio a "titolo di gran rilievo". Sicuramente sufficiente, ma se ne può fare a meno.