Katamari Damacy – Recensione Me and My Katamari
Benvenuto nella Psp Katamari
Me & My Katamari è uno di quei titoli che i fan hanno sempre sognato di giocare sul portatile, ma che rimane comunque nell’ombra per i neofiti: il gioco rappresenta un azzardo totale da parte dei produttori che hanno deciso di lanciare sul mercato un’innovazione che va a scombussolare la linearità del mercato videoludico.Ovviamente ciò porta ad un notevole rischio di trovare insoddisfazione nel mercato.
Parlando di Katamari per Psp, stiamo pur sempre prendendo in considerazione una versione del gioco praticamente identica all’originale per PS2, che potremo definire un "semi-porting", ma ci sono titoli, come in questo caso, che rendendoli portatili si rinnovano automaticamente.
Sempre più grande
Cercare di inglobare Me & My Katamari a qualche tipo di genere videoludico è un’impresa tanto inutile quanto impossibile. Difatti questo è uno di quei rari titoli, che appartengono ad un genere proprio, non paragonabile o affiancabile a nessun altro. Un avvenimento del genere non può che fare piacere ad ogni appassionato che cerca disperatamente qualcosa di originale ed innovativo in un mercato purtroppo spesso ripetivo e monotono, specialmente nel caso della Psp. Durante il gioco impersoneremo un principe, mandato sulla terra dal padre: il Re di tutto il cosmo, che domina incontrastrato sulle condizioni di tutto l’universo. Dopo che parecchie isole del cosmo vengono travolte da un’onda anomala e lasciato senza casa tutti i loro abitanti, il principe dovrà, in una qualsivoglia maniera, porre rimedio e riuscire ad inglobare all’interno del suo "Katamari" quanti più oggetti possibili che andranno a creare stelle o pianeti che si aggiungeranno nell’orbita spaziale.
I comandi non sono dei più semplici effettivamente, forse un pò troppo macchinosi per il tipo di gioco, comunque dopo un pò di esercizio, risulteranno abbastanza semplici anche durante le manovre più difficoltose. Gli oggetti che incontreremo nei vari livelli variano di dimensioni, passando dalla puntina da disegno al grattacielo, fino a poter inglobare praticamente tutto quello che incontrerete. Il nostro "Katamari" diventerà sempre più grande appunto, garantendo un divertimento che è difficile spiegare a parole ma che appunto è assicurato. Ogni livello, come già detto, è contraddistinto da una varietà di oggetti, sia piccoli che grandi, da poter inglobare. Nel primo livello avremo come "start-point" una scrivania piena di oggetti da ufficio, quali penne, matite, gomme e quant’altro. Alcuni di questi oggetti, come ad esempio le matite o simili, potranno cambiare l’inerzia della sfera se inglobate troppo in fretta, infatti se cattureremo una matita quando ancora il nostro "Katamari" non sarà cresciuto abbastanza questa influenzerà il rotolamento di quest’ultimo, rendendo alle volte alcune manovre abbastanza complicate: quindi attenzione agli oggetti che inglobate, perchè non sempre questo gioco sarà facile, a differenza di quanto possa sembrare dalla quasi banalità del titolo. Il tutto si baserà su un interessante giudizio che darà il Re alla fine di ogni missione a tempo: dal punteggio si deciderà la dimensione dell’isola che si creerà e anche delle condizioni ottimali per essere abitata degnamente e decentemente. Totalizzato un certo punteggio vi sarà data anche la possibilità di ripetere il livello con una modalità Eternal, ovvero una modalità che vi permette di rotolare quanto vi pare e di raccogliere tutto ciò che vi va a genio senza ovviamente limiti di tempo e senza nemmeno però poter creare un’isola o qualcosa che servi al completamento del gioco: insomma una modalità dedita al divertimento senza limiti e per passare un po’ il tempo allegramente se il titolo vi ha preso la mano. E per quanto la storia principale sia corta e finisca fin troppo presto, con quest’inserimento di una nuova modalità avrete la possibilità di creare Katamari sempre più grandi, dalle dimensioni epocali e questo vi assicuro che vi porterà a ripetere i livelli per avere un punteggio sempre più alto e creare sempre più sfere giganti fatta di pura robaccia raccolta per strada.
“Wow, questa non è una cosa che si vede tutti i giorni!”….
…disse il Re del cosmo dinanzi all’ennesima opera, non del Principe, ma degli sviluppatori che compiono un altro interessante capolavoro tecnico. La grafica presenta modelli 3D molto semplificati, ma se consideriamo il gran numero di oggetti presenti ogni volta sullo schermo e la totale assenza di caricamenti e quindi di rallentamenti, che di certo avrebbero influito negativamente e non poco sulla giocabilità, non possiamo lamentarci di nulla; la grafica resta della stessa condizione eccelsa che aveva mostrato nel capitolo precedente su console Play Station 2 e solo nelle modalità Eternal in presenza di un Katamari troppo enorme dà leggeri cali di fluidità, ma ovviamente prima di creare una sfera così grande ne passerà di tempo, e di conseguenza noterete molto in là questo minuscolo e quasi inesistente difetto. Con la visuale all’orizzonte sempre presente avremo modo di notare come l’ambientazione, che varia ad ogni missione, sia ben curata e presenti ogni qualsiasi forma realistica, che sia la nebbia o il sole che risplende nell’aria, fino al cambio della giornata che va dalla mattina fino alla sera senza caricamenti e rallentamenti.
La colonna sonora e, più in particolare, le musiche sono degne di lode. Motivetti stupendi e giocosi faranno da sfondo alle nostre partite, rendendole ancor più piacevoli e alternandosi all’ambientazione rendendo il tutto ben congeniato. La colonna sonora è composta da varie canzoni, tutte a dir poco magnifiche, rigorosamente in giapponese centrando in pieno lo stile di Me & My Katamari, il classico gioco di stampo del sol levante e presenta anche riproposizioni del capitolo passato con alcuni simpatici remix.
Anche una croce può rotolare
Come il Re suole dare punteggio ai Katamari che completava il Principe, anche noi daremo un punteggio a Me and My katamari: con un ottimo comparto tecnico, che sia grafica o che sia sonoro, con una giocabilità interessante che nonostante la mancanza dell’analogico riesce a convincere tutti i diffidenti del passaggio da console fissa a PSP, con una trama che, nonostante sia riproposta un’altra volta, tiene sempre motivato il perchè del Katamari, la Namco merita ancora una volta gli applausi non solo dagli appassionati del genere, ma anche da coloro i quali hanno diffidenza nei confronti di un puzzle game. Era stato un successo su Play Station 2, diventa ora un successo su PSP. Tutti coloro che avevano detto che il Principe del Katamari non poteva rotolare senza la sua levetta analogica del DuakShock 2, dovranno rendersi conto dell’errore e convincersi che anche con una croce direzionale è possibile far rotorale una palla.