Luminous Arc – Recensione Luminous Arc
L’arco di Luminous, volume 1
Luminous Arc è l’ennesimo esponente degli SRPG su NDS; è sviluppato dagli Image Epoch e costituisce un ottimo riempitivo per l’attesa che ci separa da Final Fantasy Tactics Advance II. Nonostante la non proprio eccelsa realizzazione, questo gioco ha suscitato un seguito non indifferente, come è possibile verificare con una semplice e veloce ricerca su internet. LA è il primo capitolo di una trilogia, l’episodio successivo è già in lavorazione (sarà disponibile in Giappone a fine 2007 – inizio 2008).
Lode al Signore
Nella storia di Luminous Arc, nonostante alcuni elementi originali, è possibile avvertire sempre una banalità di sottofondo, riscontrabile negli stereotipi impersonati dai vari personaggi. L’ambientazione è simil-medioevale: in un mondo misterioso e inesplorato, il potere del clero della Chiesa di Luminous è assoluto, e viene praticato con pugno di ferro soprattutto verso chiunque venga accusato di essere una strega. Con questi presupposti facciamo la conoscenza del gruppo di eroi che dovremo guidare alla ventura: i Garden Children, quattro ragazzi addestrati alla battaglia per "condannare l’Oscurità e proteggere la Luce", e Sir Heath, un cavaliere fedelissimo alla causa. L’arrivo di una governante fuori dal comune movimenterà le loro vite, e di lì a breve comincerà l’avventura vera e propria; altri personaggi si aggiungeranno al gruppo, e la fede dei protagonisti verrà messa alla prova. Senza andare a svelare troppo, la trama riserva dei discreti colpi di scena, sempre piuttosto prevedibili e comunque utili alla storia.
La narrazione non è delle migliori: le sequenze di dialogo si svolgono con scene fisse, con le immagini dei due personaggi dialoganti che scorrono all’occorrenza, sostituendosi a coloro che prendono la parola. Molto sporadicamente appariranno delle immagini che introdurranno gli avvenimenti. L’umorismo dei personaggi fa sorridere e aiuta a sdrammatizzare il tutto, ma non ce n’è veramente bisogno, in quanto la trama è in generale veramente lontana dall’epicità di un Final Fantasy Tactics.
Grafica divina…o no?
Non si può dire che la parte visiva sia il punto di forza del gioco. Intendiamoci, una grafica bidimensionale come quella di LA è davvero ad alti livelli…per un Game Boy Advance. Su DS non si può davvero dire altrettanto. Sebbene il design dei personaggi sia realizzato in accattivante stile manga, non vedrete l’ombra di un poligono in nessuna situazione. Persino gli scenari nei quali si svolgono le battaglie sono in 2D, nonostante la presenza di elementi che farebbero presupporre e desiderare la terza dimensione. Può però accadere che un gioco sacrifichi i poligoni a favore di animazioni fluide e ottimamente realizzate; peccato non sia questo il caso. Anche i movimenti dei personaggi risultano scattosi e malamente animati. Non dimentichiamo inoltre la presenza di numerosi bug, quali personaggi che lampeggiano durante un attacco. Alla fine tutto ciò interferisce poco con l’azione, ma si nota comunque una disattenzione generale da parte degli sviluppatori, che speriamo sparisca col secondo episodio.
Da menzionare la presenza di un filmato introduttivo stile anime, ben realizzato seppur breve.
Continua a combattere
Altra nota a sfavore del gioco è la giocabilità. A parte le battaglie (che comunque sono sviluppate piuttosto bene) non è possibile svolgere nessun tipo di attività secondaria. Certo, ci sono le sidequest tanto care agli amanti dei GDR, e c’è anche un sistema di potenziamento delle armi veramente particolare (si tratta di ottenere dei "vitae" vincendo le battaglie, per poi "codificarli" e fonderli con le armi in modo da renderle più potenti e aggiungervi degli effetti speciali), ma alla fine si riduce tutto a potenziarsi per vincere le battaglie successive. Queste ultime sono il vero punto di forza del gioco: muovendosi di punto in punto nella mappa dovremo affrontare lotte con mostri o banditi, oppure dovremo farlo per avanzare nella storia. Prima di combattere dovremo selezionare un massimo di 8 personaggi da disporre sul campo di battaglia. L’azione si svolge come nel più classico degli SRPG: quando viene il turno di un personaggio, questo si muove in numero limitato di caselle e se nel suo raggio d’azione si trova un nemico, è possibile attaccarlo fisicamente o con magie. Si ottiene la vittoria eliminando tutti i nemici, ovvero riducendo i loro HP a zero. Più tardi nel gioco i personaggi acquisiranno le Flash Drive, potentissimi attacchi sfruttabili da personaggi con 1 o più di FP (punti accumulati compiendo una qualsiasi azione). Questi ultimi servono anche a scatenare gli attacchi Synergy, veri e propri assalti ai nemici realizzabili quando due unità specifiche accumulano 3 FP.
Le tecniche delle battaglie ricordano da vicino quelle di Final Fantasy Tactics Advance, e perciò risultano ottime in quasi tutti i particolari. Purtroppo se siete degli amanti del pennino dovrete prepararvi a enormi dosi di frustrazione, in quanto selezionare un bersaglio durante le battaglie è nella maggior parte delle volte un’impresa impossibile. Vi ritroverete a massacrare il touch screen nel tentativo di confermare l’attacco di uno dei personaggi, che si ostina invece a voler attaccare un suo alleato. E’ possibile cambiare il sistema di selezione con il tasto Select, ma utilizzare il d-pad piuttosto che lo stilo rallenta notevolmente l’azione. A voi la scelta.
Inni ai cieli
Le musiche del gioco non sono particolarmente evocative e si ripetono in modo piuttosto ossessivo. Anche gli effetti sonori sono poco vari, vi ritroverete spesso ad ascoltare sempre gli stessi mugugni dei personaggi. L’aspetto migliore del sonoro è il fatto che quasi tutte le battute del gioco sono doppiate (in Inglese) da veri professionisti. A parte un paio di eccezioni, la recitazione è al di sopra della media e ascoltare dal vivo lo scambio di battute fra i vari personaggi è davvero un piacere, senza contare che data la qualità della narrazione sarebbe altrimenti molto noioso.
Non un capolavoro, ma quasi
Luminous Arc è dunque consigliato a chiunque si trovi in disperata astinenza da GDR e abbia la possibilità di importare giochi. Come menzionato, è un ottimo riempitivo in attesa di giochi ben più importanti, anche se la sua fattura non è certo delle migliori. Se però avrete la costanza di dedicarvici vi affezionerete istantaneamente ai personaggi e alla storia.