One Piece: Gear Spirit – Recensione One Piece: Gear Spirit
All’arrembaggio
Ispirato al famoso manga di Eiichiro Oda, One Piece: Gear Spirit è un picchiaduro che ricalca più o meno fedelmente personaggi e situazioni della sua controparte cartacea. Nonostante la provenienza di qualità, purtroppo, non si può dire che la licenza sia stata ben sfruttata (come spesso accade per giochi del genere). Andiamo ad esaminare difetti e pregi del gioco in questione.
Pirati con stile
OP: GS presenta una veste grafica a dir poco colorata. L’aspetto di ogni personaggio è ben curato: i dettagli che compongono i modelli dei personaggi si notano alla perfezione anche durante le frenetiche battaglie. Nonostante la buona qualità della grafica (totalmente tridimensionale) è possibile sollevare qualche obiezione sulla miserrima quantità e qualità delle animazioni. Avendo a disposizione due soli pulsante per l’attacco, ci si potrebbe aspettare che premendoli a ripetizione il personaggio controllato scateni una qualche sfarzosa e coreografica combo, ma la delusione è cocente quando si scopre che tutto quello che si ottiene sono tre (3) movimenti ripetuti all’infinito (neanche animati troppo bene). Certo, è possibile effettuare, abbinando la pressione del tasto X alle varie direzioni, diversi tipi di attacchi, ma non sono nemmeno concatenabili tra loro e nessuno di essi è particolarmente spettacolare. Questo vale per ogni personaggio, anche se ognuno è caratterizzato da 3 mosse speciali uniche e tratte in modo fedelissimo dal manga. Anche su quest’ultime è comunque possibile lamentarsi: dopo essere riusciti a colpire l’avversario e a innescare così la tecnica speciale, partirà la scena precalcolata che ci mostrerà il devastante assalto del nostro eroe contro…nessuno. Esatto: vedremo il nostro personaggio prendere a pugni/calci/spadate l’uomo invisibile, al pieno della sua potenza. Meglio che niente, ma lo sforzo per includere l’avversario nella scena non sarebbe certamente stato sovrumano. Gli effetti speciali ci sono, e come ci si potrebbe aspettare non sono un granchè nemmeno loro.
Quindici uomini sulla cassa del morto
Il sonoro di One Piece: Gear Spirit è costituito da amene melodie tipiche di un picchiaduro su DS. Niente che faccia piangere per la commozione o che faccia venire la pelle d’oca. Gli effetti sonori, discreti, si fanno valere soprattutto durante le mosse speciali, doppiate in Giapponese. Appena sufficiente.
Diventare re dei pirati premendo un solo pulsante
Il gameplay del gioco si riduce effettivamente alle battaglie, che a loro volta si riducono alla pressione del solo pulsante d’attacco presente, il tasto Y. Martellandolo a ripetizione scateneremo la suddetta stupefacente combo di due colpi che si ripetono all’infinito. Tramite la pressione del tasto X, invece, è possibile scatenare un attacco più potente. Questo basilare schema di combattimento è coadiuvato da un sistema a carte non troppo efficace: sul touch screen vengono visualizzate suddette carte, che se sfiorate col pennino attiveranno le mosse speciali o elargiranno potenziamenti (neanche troppo utili) al personaggio. Vincendo le battaglie della modalità storia si acquisiscono sempre più carte, e modificare il mazzo secondo le proprie esigenze è piuttosto semplice (nonostante la presenza di un limite che varia a seconda della potenza delle carte inserite). Il vero problema della giocabilità del titolo è la presenza di molti bug, la povertà della rosa delle mosse a disposizione e l’eccessiva uniformità dei personaggi: scegliere Usop o Lucci non fa differenza, poichè ognuno ha le stesse mosse che provocano la stessa quantità di danni. Così il povero giocatore si ritrova in ogni caso a mettere all’angolo l’avversario e a tempestarlo di pugni e calci, mentre costui non può reagire in nessun modo. L’interazione con gli scenari richiama vagamente gli eventi del manga, ma ciò non aiuta un sistema di combattimento disastrato come quello di Gear Spirit.
Arrembaggio fallito
OP: GS è un titolo apprezzabile solo dai fan. Una storyline di fondo è del tutto assente, ma ogni personaggio ne ha una propria, molto striminzita e abbastanza inutile. La sua ridotta longevità e la ripetitività dell’azione potrebbero però tediare anche il più strenuo adoratore del manga/anime. Pensateci bene prima di farlo importare, su DS si può trovare molto di meglio.