Rogue Galaxy Recensione
Meglio tardi che mai
Un nome come quello della casa di sviluppo Level 5 è ormai noto a tutti i videogiocatori, e certamente non necessita di particolari presentazioni; il climax qualitativo dei suoi titoli si è distinto notevolmente sul monolite nero di casa Sony con gioielli videoludici del calibro di Dark Cloud, Dark Chronicle, Dragon Quest VIII, e ancora una volta il team ha colpito nel segno con un gioco di ruolo che dimostra tutta l’esperienza maturata nel campo. Dopo un’ interminabile attesa di quasi due anni, il 12 Settembre 2007 sbarca sul mercato europeo Rogue Galaxy, un ennesimo saggio di bravura che la stampa giapponese ha ben designato come degno rivale di un colosso videoludico come Final Fantasy XII della Square Enix. Attingendo palesemente dalla fantascienza occidentale, condita con quegli elementi fantasy tipicamente orientali, Rogue Galaxy ci mette nei panni di Jaster Rogue, un giovane cacciatore di taglie che vive su di un pianeta desertico chiamato Rosa, sognando di poter avventurarsi un giorno tra lo splendore di quelle stelle che tanto lo rapiscono dalla monotonia del suo pianeta. Sarà proprio durante una delle sue piatte giornate che il destino porrà Jaster di fronte a un fortunato equivoco, spingendolo a salire a bordo di una nave di Pirati Spaziali che lo porteranno a solcare i mari del vasto universo, dando così inizio ad una spirale di eventi che metterà a dura prova il nostro eroe e le sue capacità. La Level 5 dimostra nuovamente la sua padronanza hardware della console Sony, in un gioco di ruolo dal sapore action che saprà attirare sia i puristi che i neofiti del genere; un comparto grafico che fa un ottimo uso del cell shading, personaggi e location dettagliate, grande fluidità, dinamici combattimenti in tempo reale sono soltanto alcuni degli elementi che rendono questo titolo una valida alternativa ai diversi giochi di ruolo che popolano il mercato Playstation2.
L’arte del Cell Shading
Nonostante Rogue Galaxy sia uscito in Giappone nel lontano novembre 2005, è impressionante vedere come già due anni fa questa casa di sviluppo abbia saputo usare così sapientemente la tecnica del cell shading e curare attentamente i dettagli di un ambiente suggestivo; ci sembrerà di trovarci di fronte ad un film di animazione dal momento in cui gli ottimi effetti speciali, il gioco di ombre e di luci e le ottime animazioni si amalgamano armoniosamente tra di loro. I personaggi sono ben caratterizzati e visivamente piacevoli, anche se non è difficile individuare in alcuni di loro la ripresa di stilemi utilizzati in altri giochi di ruolo. Nonostante le vaste ambientazioni siano curate con particolare attenzione, la monotonia e la linearità di alcuni può creare a volte un fastidioso effetto di deja vù, grazie al quale solamente tramite l’uso della mappa potremo fare il punto sulla nostra posizione; tutto questo rende l’esplorazione abbastanza frustrante se vi sommiamo gli eccessivi e forse troppo frequenti incontri casuali. Il comparto audio dal canto suo è ineccepibile; i temi e gli effetti sonori che accompagneranno la nostra avventura sono molto piacevoli e difficilmente risulteranno ripetitivi, adattandosi perfettamente a tutte le situazioni e coinvolgendo pienamente il giocatore. Spesso ci si lamenta del cambiamento di doppiaggio con il passaggio da un mercato all’altro, ma questa volta i doppiatori americani hanno fatto un ottimo lavoro; le voci si adattano perfettamente ai personaggi, la traduzione è decisamente buona, anche se la sceneggiatura non è delle più brillanti e spesso ci mette di fronte a un umorismo abbastanza puerile che infetta l’atmosfera di particolari situazioni. Una realizzazione tecnica riuscita solamente in parte ma che si riscatta davanti ai nostri occhi, grazie alla assenza quasi totale di caricamenti che fanno scorrere il tutto in maniera fluida e continua.
Una trama promettente che manca di originalità
L’universo nel quale si svolge la trama di gioco è segnato dall’aspra guerra che divide la confederazione di Longardia e l’impero di Draxia, ed è su uno dei pianeti coinvolti nel conflitto che vive l’eroe della nostra avventura. Jaster Rogue è un giovane avventuriero che conduce la sua vita semplice e monotona sul desertico pianeta di Rosa, recentemente occupato dalla confederazione di Longardia e si guadagna da vivere facendo il fattorino tra una città e l’altra; le sue speranze e le sue aspettative però lo hanno sempre portato a volgere lo sguardo verso l’alto, verso quelle stelle così luminose ma allo stesso tempo così lontane. La sua vita cambierà radicalmente il giorno in cui un enorme mostro attaccherà la sua città, seminando il terrore tra la popolazione, per poi riuscire a sconfiggerlo incrociando la strada di un insolito gruppo di Pirati Spaziali; il destino verrà incontro al nostro eroe con un fortunato equivoco, che lo scambierà agli occhi dei pirati per un leggendario mercenario che risponde al nome di “Desert Claw”, e verrà così invitato a salire bordo della loro nave spaziale alla volta della misteriosa galassia. Jaster non esiterà a cogliere la fortunata occasione di evadere dalla monotonia di Rosa, ed avrà così inizio una serie di eventi che lo porteranno a viaggiare per i diversi pianeti della galassia con i compagni che incontrerà lungo il suo tortuoso cammino. La trama di Rogue Galaxy assume connotati decisamente fantascientifici, ma questi si uniscono agli elementi fantasy con semplicità e naturalezza; l’unica pecca riscontrabile è la mancanza di originalità in una trama in cui è facile notare la ripresa di numerosi clichè da altri giochi di ruolo di stampo giapponese, caratteristica individuabile addirittura nella fisionomia e nella caratterizzazione di alcuni personaggi. Nonostante i diversi protagonisti siano stati curati con meticolosa attenzione, e la loro identità si sviluppi in maniera profonda nel corso degli eventi, saltano spesso all’occhio parecchie riprese stilistiche di personaggi di altri giochi di ruolo, come ad esempio la figura di Zagram nella quale si riconosce palesemente l’influenza del carismatico Auron di Final Fantasy X. Il ritmo della trama è in molte parti lento e altalenante e capiterà sovente di riscontrare particolari parallelismi con la sceneggiatura di diversi titoli appartenenti allo stesso genere.
Azione!
Rogue Galaxy si presenta sotto le vesti di un gioco di ruolo votato all’azione, grazie ai suoi combattimenti in tempo reale che scandiscono le fasi di esplorazione del gioco; questo lo avvicina parecchio al sistema di combattimento visto nella serie Kingdom Hearts della Square Enix, ma la grande esperienza maturata dalla casa di sviluppo ci pone di fronte ad un prodotto nuovo ed esclusivo. Ci troveremo al comando di un party composto da un massimo di tre personaggi che potremo scegliere a nostro piacimento nell’apposito menù, ed ovviamente Jaster, protagonista della storia, sarà colui che impareremo a gestire meglio e velocemente. Avremo il pieno controllo solamente su uno dei tre combattenti, mentre gli altri due saranno affidati all’intelligenza artificiale della CPU che purtroppo li farà spesso gettare nella mischia del combattimento senza una pianificazione strategica; questo lascerà il più delle volte la loro difesa sguarnita per poi finire inesorabilmente al tappeto, costringendoci ad un uso spropositato di oggetti curativi. I nostri compagni d’avventura in compenso, chiederanno spesso consigli durante i combattimenti nel caso in cui questi stiano per far uso di abilità speciali, siano afflitti da particolari status negativi o addirittura stiano per finire al tappeto, e potremo ben istruirli tramite appositi comandi. Ogni personaggio sarà equipaggiato con due armi, una per l’attacco ravvicinato ed una per quello a distanza, che ci permetteranno di concatenare devastanti combo finché la barra dell’azione non si esaurirà completamente, costringendoci ad una posizione di difesa nell’attesa che questa si ricarichi di nuovo a sufficienza; con i tasti del controller completamente personalizzabili, ci troveremo a gestire attacchi con armi a lungo e corto raggio, salti, parate, prese, raccolta e lancio di oggetti dello sfondo, ed una volta sbloccati, anche i potentissimi e spettacolari “Colpi Infuocati”. Non dovremo gettarci nella calca del combattimento attaccando indiscriminatamente, ma necessiteremo di una attenta pianificazione strategica al fine di non incappare nella tanto temuta schermata di Game Over. In qualsiasi momento potremo mettere il gioco in pausa attraverso la pressione del tasto triangolo, che ci permetterà di accedere ad un menù nel quale possono essere selezionati incantesimi, mosse speciali, equipaggiamenti, oggetti ed altri membri del party, permettendoci di prendere fiato e pianificare tatticamente le nostre prossime mosse. Esplorazione e combattimento si susseguiranno in maniera fluida e continua, senza fastidiosi caricamenti, anche se gli incontri casuali soffrono di una frequenza ed abbondanza talvolta frustrante; i Save Point sono distribuiti attentamente lungo il percorso, permettendoci di affrontare ogni sessione di gioco in maniera ottimale. Il sistema di sviluppo degli otto personaggi di cui prenderemo il controllo nel corso degli eventi è affidato al consueto accumulo di punti esperienza, che faranno salire di volta in volta il loro livello, aumentandone le caratteristiche e permettendo l’acquisizione di abilità speciali. Eureka (Revelation Flow nella versione occidentale) è invece il nome del sistema di potenziamento delle nostre abilità, che ci porrà di fronte ad un’ampia scacchiera sulla quale potremo incastonare diversi oggetti per sbloccare molteplici abilità e potenziamenti esclusivi per ogni personaggio; più saranno rari gli oggetti e più saranno devastanti le abilità e i potenziamenti che sbloccheremo, rendendo più avvincente ed impegnativa l’esplorazione dei numerosi dungeon. Una volta che avremo fatto la conoscenza del rospo CraCra, sarà inoltre possibile entrare in una caratteristica modalità che ci permetterà di fondere gli oggetti in nostro possesso per ottenerne di migliori. Una grandissima quantità di dungeon, sottomissioni ed interessanti minigiochi come la caccia, l’allevamento & combattimento degli insetti spaziali, chiamato Insectron, non fa che aumentare la già notevole longevità di un gioco che vi terrà attaccati allo schermo per più di sessanta ore!!
Un’ impresa galattica
Rogue Galaxy è in definitiva un ottimo titolo che non brilla certo per originalità, ma si dimostra una valida ed ottima alternativa nella vasta scelta di giochi di ruolo che la Playstation 2 ci propone, nonostante i due anni di scarto con i quali è giunto sul nostro mercato. Abbiamo tra le mani un gioco che colpisce il giocatore con un ottimo comparto grafico e sonoro, fatto di un eccellente cell-shading, ambientazioni estremamente curate, filmati spettacolari, personaggi ben caratterizzati, e una valida colonna sonora che sa accompagnare bene gli eventi. Una trama avvincente, seppur poco originale, unita ad un gameplay votato all’azione con le sue battaglie dinamiche e una grande quantità di minigiochi e missioni secondarie non fanno che amplificare una già vastissima esperienza di gioco che ci porterà ad esplorare un’intera galassia. Ci troviamo ormai al tramonto dell’era Playstation 2 e non può che far piacere vedere simili prodotti chiudere degnamente una gloriosa era videoludica.
Rogue Galaxy è dunque l’ennesima dimostrazione del grande talento di una casa di sviluppo come quella della Level 5, che in un futuro non troppo remoto darà non poco filo da torcere ad un colosso come la Square Enix.