Game Stick e il futuro di Android
Il sito ufficiale la definisce la “Console casalinga più portatile del mondo”, e a ben vedere su questo non ci sono dubbi. Il Game Stick segue la scia tracciata da altre console caratterizzate da un basso prezzo di lancio (in questo caso circa 80 dollari), un parco giochi disponibile unicamente su uno store apposito (che somiglia molto al celebre PSstore), dimensioni molto contenute e una struttura open source che la rende aperta a interessanti sviluppi nella sempre più attiva scena Indie, anche se non siamo ai livelli della diretta rivale OUYA, ormai completamente modificabile anche via hardware. La nuova console (in teoria disponibile da aprile, ma sul sito ufficiale è ancora in pre-ordine) è composta da un pad wireless, sulla cui comodità d’uso rimangono dei dubbi, molto somigliante al classic controller Wii, e da una sorta di pennetta, custodita all’interno del pad stesso, da inserire nella presa HDMI della Tv (alimentata dalla Tv stessa o da un piccolo alimentatore esterno). Le caratteristiche tecniche non sembrano male, per un prodotto di questo tipo: una Cpu da 1.5 GHz Cortex A9, processore dual core da 400MHz, hard disk da 8 giga (flash, ma espandibile tramite micro Sd) e un giga di RAM. La produzione del pad-console, che utilizza il sistema operativo Android Jelly Bean è stata sostenuta tramite il sistema Kickstarter, ormai un punto di riferimento per la scena videoludica indipendente. Sulle ridotte dimensioni della piattaforma non si discute, e anche il prezzo è ragionevole, rimane da vedere se il parco giochi, che comprende titoli che variano dal platform al puzzle, fino ai clone di Wipeout (ma non aspettiamoci i virtuosismi tecnici di Crysis 3), sarà all’altezza della concorrenza, anche dal punto di vista del costo dei singoli titoli. Più che intenzionata a fare concorrenza alle console più famose (e molto più potenti), quindi, il Game Stick sembra rivolgersi a quella nicchia di programmatori indipententi, ma spesso in grado di sviluppare titoli Indie originali e ben riusciti.