Home e la discriminazione
Fra i vari problemi riportati di recente da alcuni utenti di Home vi figurano i filtri usati per parole come gay, lesbica e bisessuale che stanno dando problemi a gruppi specifici speranzosi di usare un termine sopracitato nel nome del proprio club, ma non solo, i problemi sussistono anche nelle chat dove i termini vengono prontamente censurati.
Un videogiocatore di 18 anni, Michael Marsh, ha fatto notare come la cosa possa passare per discriminatoria, sollevando il problema sin dai tempi della beta privata, alla quale ha partecipato. In poche parole afferma che filtrando termini come gay e simili li si fa passare per parolacce da censura, quando invece si tratta oramai di termini contemporanei con la quale l’intera comunità gay, appunto, preferisce essere nominata.
Patrick Seybold della SCEA risponde a questo ed agli altri problemi affermando che Home è ancora una beta, di conseguenza nulla di quello che contiene è definitivo ma grazie al feedback dimostrato dagli utenti Home prenderà forma con il tempo, e questo ed altri problemi verranno sicuramente risolti.