Alla scoperta di Yasuke, il guerriero di AC Shadows
Scopriamo e facciamo luce su Yasuke, personaggio già molto chiacchierato di Assassin's Creed Shadows, per cui sono state sollevate svariate polemiche

Assassin’s Creed Shadows è prossimo all’uscita e proprio per questo motivo ci sembra il momento opportuno di discutere di uno dei suoi due personaggi principali, ossia Yasuke. Dei due infatti è l’unico realmente esistito, di cui si hanno delle testimonianze giunte fino ai nostri giorni e, molto probabilmente per questo, è stato quello più criticato.
Lo scopo di questo editoriale è dare una visione d’insieme sul personaggio di Yasuke, scoprendo quale sia la sua storia (almeno fino a quello che si è saputo fino ad oggi) e gettare un po’ di luce sulle varie faccende che sono sorte in merito alla sua presenza in Shadows.

Yasuke, lo straniero
Attorno a Yasuke, soprattutto nell’ultimo periodo proprio a causa di Assassin’s Creed Shadows, c’è sempre stato un certo interesse. Egli infatti è uno dei primi uomini stranieri che pare si sia integrato molto bene nella società giapponese del XVI secolo. Non ci sono fonti certe riguardo la provenienza esatta di Yasuke (nome che adottò ovviamente solo dopo essere arrivato in Giappone): secondo alcune fonti pare provenisse dal Mozambico, ex colonia portoghese, secondo altre invece sembra originario da altre zone dell’Africa.
Ciò che invece è certo è che giunse nella terra del Sol Levante insieme al missionario gesuita italiano Alessandro Valignano. Fino a quel momento pare che il suo nome fosse Yussuf, da cui poi probabilmente derivi il nome giapponese per assonanza.
Probabilmente l’incontro fra il missionario e il nostro uomo si svolse in Africa dove padre Valignano decise di reclutarlo per portarlo con sé in qualità di guardia del corpo per il suo viaggio durante il quale avrebbe attraversato India e Cina per arrivare poi in Giappone. La futura celebrità infatti era di stazza non indifferente, probabilmente più alto di due metri e molto più forte di un uomo normale: vari testi infatti ne lodano la prestanza e la potenza fisica.
Nonostante i giapponesi avessero già visto degli stranieri calcare il suolo della loro terra natia erano molto attratti alla figura di Yasuke, tanto da creare delle vere e proprie calche per ammirarlo. Questa caratteristica insolita fece sì che il Nostro attirasse le attenzioni di un uomo molto importante al tempo: Nobunaga Oda.

Yasuke, il guerriero
Dopo il periodo Sengoku, specificatamente nel 1581, avvenne l’incontro fra le due personalità in questione: il Giappone stava attraversando un’era molto complessa e Nobunaga cercava di unificare l’arcipelago sotto un unica bandiera. Proprio a causa di questo il paese era continuamente scosso dalle guerre fra i vari shogunati e proprio durante questo periodo iniziava ad entrare in contatto con nuove culture, grazie anche alle spedizioni dei missionari spesso provenienti dall’Europa dell’ovest.
Fu proprio in un’occasione simile quindi che Nobunaga entrò in contatto con Yasuke, ritenendosi colpito dal colore della sua pelle e dalla sua statura, oltre che dalla sua capacità di parlare giapponese.
Il signore della guerra quindi decise di prenderlo al suo servizio, donandogli un nuovo nome ossia quello che tutti noi conosciamo oggi e altri vantaggi, come una casa, servitù e denaro. Uno dei dibattiti più accesi ruota attorno alla presunta proclamazione del guerriero africano a samurai.
Il percorso per essere un samurai era molto particolare: si poteva accedere alla carica solo se si nasceva in una famiglia di samurai o se si veniva adottati/ci si sposava con un componente della famiglia, guadagnandosi la carica sul campo di battaglia o per meriti speciali, rendendo servigi di un certo rango al daimyō.
L’unica cosa che sembra sia certa è che Nobunaga gli abbia regalato una lama, elevandolo sicuramente al rango di guerriero infatti l’uomo combattè per il signore della guerra per svariati anni, fornendo un valido aiuto in battaglia.

L’incidente di Honnō-ji
Dopo vari anni di guerre, Akechi Mitsuhide, uno dei vassalli di Oda, si ribellò e diede inizio al famoso “Incidente di Honnō-ji”, avvenuto nei pressi di Kyoto. Mitsuhide attaccò improvvisamente Nobunaga col suo esercito, prendendolo alla sprovvista e Yasuke si schierò a favore del suo signore, difendendolo alacremente. Le forze di Mitsuhide erano però troppe e Nobunaga, una volta capito di non aver scampo, fece seppuku ponendo fine alla sua vita.
Invece di fuggire, Yasuke corse in aiuto del nuovo capo del clan Oda, Nobutada, il figlio maggiore di Nobunaga, che si era barricato nella vicina villa imperiale Nijō-goshō. Insieme agli uomini rimasti degli Oda combatterono fino all’ultimo, ma i loro sforzi furono vani: furono colpiti da una pioggia di frecce infuocate provenienti dal tetto di una residenza adiacente.
Yasuke fu catturato dai vassalli di Mitsuhide, ma quest’ultimo, vedendolo, decise di risparmiarlo, descrivendolo con termini dispregiativi di natura bestiale. Mitsuhide sostenne che, non essendo giapponese, Yasuke non doveva seguire il codice del seppuku, a differenza di Nobutada e degli altri samurai sconfitti.
Dopo quest’ultima battaglia Yasuke venne quindi riconsegnato ai gesuiti ma dopo di ciò non si sa altro sul resto della sua vita: secondo alcuni pare sia rimasto in Giappone, mentre altri sostengono che sia andato a vivere in India o Africa ma si rimane sempre nel campo delle ipotesi, lasciando quindi un alone di mistero sul suo destino. Probabilmente anche grazie a questo Ubisoft ha scelto di inserire questa personalità storica nel suo ultimo titolo, destando però varie proteste relative alle imprecisioni storiche (come già detto però le fonti sono poche e incomplete) e all’inclusività forzata.
Ubisoft però ha sempre mescolato storia e fantasia e Yasuke è un personaggio affascinante che merita attenzione. Certo, bisogna distinguere tra realtà e finzione, ma se accettiamo ninja acrobatici e tecnologia proto-steampunk di certo non sarà un personaggio come lui ad essere un problema! Prepariamoci quindi ad entrare nei suoi panni in Assassin’s Creed Shadows (a proposito, clicca qui per il nostro provato!).