Tankhead Recensione

Recensito su PC

Tankhead Recensione

Nel vasto panorama degli indie sperimentali, Tankhead emerge come un titolo che mescola azione frenetica, un’ambientazione surreale e una fisica dei veicoli volutamente estrema. Sviluppato da Alpha Channel Inc, il gioco si distingue per il suo gameplay atipico e il design artistico distintivo, che richiama un’estetica mid-poly industriale con tocchi di fantascienza. Ma Tankhead riesce a essere più di un semplice esperimento stilistico, o si perde nel caos delle sue stesse ambizioni?

Una meccanica fuori.. dalle schematiche

Uno degli aspetti più affascinanti di Tankhead è senza dubbio il suo stile visivo. Il mondo di gioco è caratterizzato da vaste distese industriali, strutture monolitiche e un’illuminazione che enfatizza l’ambientazione alienante. A tratti mi sono ritrovato emotivamente in contesti estetici ed emotivi simili ad alcune sezioni di Inside, senza l’orrore, e di Half Life, complice l’utilizzo di ambienti industriali che “pesano” nella loro vuotezza e, quasi, inutilità. L’uso di colori spenti e texture minimaliste contribuisce a creare un senso di isolamento, rafforzato da un comparto sonoro che preferisce effetti ambientali distorti piuttosto che una colonna sonora tradizionale.

Tankhead Recensione - La copertina di gioco
La copertina di gioco

Le influenze artistiche spaziano dai primi shooter in 3D a esperimenti più recenti nel genere dei walking simulator surreali, come Cruelty Squad. Il design del “protagonista”, un veicolo corazzato costituto da una testa vagamente umana stilizzata, è tanto inquietante nella sua incomprensione funzionale, quanto memorabile. Tuttavia, se da un lato l’estetica dona un’identità unica al titolo, dall’altro può risultare poco leggibile nei momenti di azione più intensa, con ambienti che talvolta rendono difficile distinguere nemici e obiettivi. Spesso mi sono fatto sorprendere da un tank nemico arrivato apparentemente dal nulla, e ho trovato particolarmente difficili da gestire i nemici più aerei, una sorta di droni che tende ad attaccarti in gruppo.

L’atmosfera generale suggerisce un mondo freddo e meccanico, dove il senso di oppressione è costante. Ogni scenario sembra progettato per farti sentire piccola/o e insignificante rispetto alla vastità degli ambienti, un effetto amplificato dall’assenza di interazioni umane tradizionali. Questa direzione stilistica può essere affascinante per alcuni, ma alienante per chi preferisce ambientazioni più vive e dinamiche. Non mi aspettavo certo la vivacità di un hub alla Doom Eternal, o una delle città di Horizon, ma il senso di desolazione sembra involontariamente troppo forte da gestire, a volte, mentre si gioca.

Il vuoto è un’arma potente, ma Tankhead non sembra saperla usare con la coscienza e l’abilità richieste.

Un gameplay caotico ma affascinante

La vera anima di Tankhead sta nel suo sistema di controlli “volutamente scomodo”. Il veicolo risponde in modo pesante ai comandi, con un sistema di gestione della fisica che simula il peso e l’inerzia di un carro armato sui vari terreni di gioco. Ciò significa che ogni curva, ogni salto e ogni colpo sparato devono essere calcolati con precisione, trasformando ogni battaglia in un’esperienza tanto strategica quanto frenetica. Anche in questo caso non mi aspettavo dinamicità, ma confesso di aver mal interpretato il trailer di gioco pre-lancio, e mi sentivo più alla ricerca di uno shooter metodico ma dentro i confini dell’arcade, che di un feel più simile ad un simulativo.

Tankhead Recensione - Non saremo una capsula per molto, dopo il tutorial
Non saremo una capsula per molto, dopo il tutorial

Il combattimento sì combina elementi di sparatutto arcade con un sistema di gestione dell’energia che obbliga a bilanciare attacco e difesa, ma l’uso delle munizioni è limitato e il recupero delle risorse è spesso rischioso, cosa che incentiva uno stile di gioco meno aggressivo e più  ponderato, altra cosa che mi ha inevitabilmente sorpreso ma in modo negativo. Penso anche che la difficoltà punitiva potrebbe allontanare chi non è abituato a titoli con un’impostazione più hardcore, soprattutto nei confronti di un titolo che personalmente non credo si sia venduto o fatto capire al meglio.

La struttura a missioni è molto da roguelike, come lo è la perdita di ogni risorsa accumulata – tranne l’XP – nel momento in cui si muore in missione: si parte dalla base, si agghinda il nostro tank (tecnicamente noi comandiamo il drone che comanda il tank) con quello che ci serve per la missione, se possiamo permettercelo, e si và alla violenza. Solitamente i gruppi di nemici sono sempre formati da uno stormo di droni e almeno 2-3 tank. Una volta sconfitti dovremo recuperare i materiali che riusciremo ad ottenere dalle loro carcasse, sistemeremo gli eventuali nostri danni, e si continua. La varietà di armi è… ok, ma non posso dire di aver trovato una build particolare o un’arma particolare che mi abbia fatto godere dei momenti di combat quanto il gioco vorrebbe che facessi.

Il nostro tank ha spazio per scudi, arma primaria, arma secondaria, e casse di munizioni: ci sarà una leggerissima libertà su dove piazzare cosa, ma alla fine dei conti vale forse più cosa facciamo nel moment-to-moment gameplay.

Tankhead Recensione - Il senso di progressione è pari a zero, nonostante gli sforzi fatti dal gioco
Il senso di progressione è pari a zero, nonostante gli sforzi fatti dal gioco

La varietà delle missioni è discreta, alternando sezioni di esplorazione a combattimenti un po’ più su larga scala, ma alcune missioni risultano molto ripetitive e prive di reali novità introdotto nel corso della brevissima campagna. L’assenza di un vero sistema di progressione o di personalizzazione del veicolo limita la longevità dell’esperienza, e questo potrebbe di nuovo essere un contrasto con titoli “simili” che potrei aver giocato di recente, ma trovo che Tankhead avrebbe giovato di una struttura più equilbrata e profonda (a là Pacific Drive, che ho recensito quasi un anno fa), a costo di diluire leggermente la propria identità. Trovarsi a ripetere sempre le stesse azioni senza ottenere un reale senso di crescita o miglioramento è un aspetto che potrebbe essere migliorato con aggiornamenti futuri, ma sembra distante dall’identità ludica del titolo di Alpha Channel Inc.

L’elemento più frustrante delle mie run è però quasi sempre stata l’evidente frizione fra la precisione richiesta e le “capacità” offerte dal motore fisico del gioco e dal feel dei controlli.

Una narrazione criptica e minimale

Tankhead non racconta la sua storia in modo tradizionale. Non ci sono troppe cutscene esplicative o dialoghi (una giusta quantità, il giusto per immergerti di punta nel mondo narrativo di gioco), ma frammenti di lore nascosti nell’ambientazione e nei dettagli sparsi per il mondo di gioco. Questo approccio criptico può affascinare chi ama ricostruire la trama attraverso l’esplorazione, ma rischia di lasciare perplessi coloro che preferiscono una narrativa più guidata.

Tankhead Recensione -Meccanicamente interessante, è nell'eleganza di comandi, narrazione e controlli che Tankhead si incaglia in terreni troppo aspri
Meccanicamente interessante, è nell’eleganza di comandi, narrazione e controlli che Tankhead si incaglia in terreni troppo aspri

L’ambientazione suggerisce un mondo post-apocalittico governato da entità meccanizzate, dove l’identità del protagonista è volutamente lasciata ambigua. Alcune interpretazioni vedono Tankhead come una metafora sulla disumanizzazione della guerra e sulla fusione tra uomo e macchina, ma il gioco non offre mai risposte chiare, lasciando tutto all’immaginazione di chi ha il pad in mano. Non ho mai però percepito la voglia, del gioco, di spingerti a quei ragionamenti o quelle ipotesi. Nuovamente, la scheletricità è usata senza troppa abilità o ambizione.

Prestazioni e aspetti tecnici

Dal punto di vista tecnico, Tankhead si comporta abbastanza bene su PC, con caricamenti rapidi e un framerate abbastanza stabile. Nelle situazioni più caotiche il mio portatile da gaming ha faticato molto, però, causando molteplici crash di gioco. Tankhead soffre anche di diversi problemi di collisione e gestione della telecamera, che talvolta fatica a seguire l’azione nei momenti più frenetici.

I controlli, sebbene intenzionalmente ostici, potrebbero beneficiare di una maggiore reattività, anche solo per limitare la frustrazione del dover ripetere intere sezioni a causa delle imprecisioni nei comandi, un aspetto che, nuovamente, potrebbe essere migliorato con future patch, ma ritengo siano attenzioni che dovevano essere dimostrate prima.

La colonna sonora, sebbene minimale, accompagna bene l’azione, enfatizzando la tensione nei momenti di combattimento e contribuendo all’atmosfera alienante nelle fasi esplorative. Tuttavia, alcuni effetti sonori risultano ripetitivi e potrebbero beneficiare di una maggiore varietà.

Tankhead Recensione - L'estetica è interessante, ma c'è pochissimo peso dato alla narrazione
L’estetica è interessante, ma c’è pochissimo peso dato alla narrazione

Tankhead Recensione – Conclusione

Tankhead è un titolo che divide: da un lato offre un’esperienza visiva e ludica relativamente unica, dall’altro presenta scelte di design che potrebbero risultare ostiche a molte/i. Se sei alla ricerca di un gioco che sfida le convenzioni e non hai paura di un gameplay impegnativo, Tankhead potrebbe essere un’esperienza affascinante, ma se preferisci un’azione più rifinita e magari una narrazione più accessibile, potresti trovare il titolo parecchio frustrante.

Tankhead è un’esperienza fuori dagli schemi, un gioco che osa sperimentare e che, nel bene e nel male, lascia il segno. Lo puoi trovare a 30€, esclusivamente sull’Epic Store.

6.5
Un gioco che sperimenta e in qualche modo lascia il segno

Pro

  • Stile artistico distintivo e atmosfera surreale
  • Gameplay strategico con un'ottima gestione della fisica
  • Ambientazione criptica e affascinante

Contro

  • Difficoltà punitiva e controlli poco accessibili
  • Missioni ripetitive e mancanza di progressione significativa
  • Telecamera e collisioni migliorabili
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