Blade Chimera Recensione
Srivo questo mio articolo “Blade Chimera Recensione” scoprendomi sinceramente sorpreso e contento, come non succedeva da un po’. Posso affermare di essere un appassionato di indie e soprattutto di metroidvania ma in questo frangente, anche per titoli veramente interessanti – come Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth per citarne uno su tutti – raramente ho trovato un feeling concreto e nostalgico come mi è capitato con Blade Chimera.
Questo titolo è un “Castlevania” come pochi altri hanno saputo essere pur se in un contesto completamente diverso. Ora vi dico di cosa si tratta.
Blade Chimera Recensione | La storia
La storia non ha praticamente incipit e ti catapulta nell’azione sin da subito. Proprio come in un Castlevania che si rispetti (usa come riferimento Castlevania Harmony of Dissonance, di cui puoi recuperare una nostra recensione a questo link) ci ritroviamo nei panni di un personaggio dalla folta chioma pronto a scoprire un mondo in 2D a scorrimento laterale.
Nei panni di Shin – questo il nome del personaggio, un cacciatore di demoni senza memoria – ti immergerai in un’Osaka oscura e devastata, popolata da creature terrificanti. Il tuo viaggio non sarà solo una lotta per la sopravvivenza: dovrai ricostruire frammenti di un passato dimenticato, tra i ricordi frammentati, abilità perdute e una verità sepolta.
Blade Chimera è un’avventura Cyberpunk che unisce azione, mistero e un’atmosfera carica di tensione e di colpi di scena, alcuni dei quali ammetto di aver trovato magistralmente orchestrati.
Shin fa presto conoscenza di un demone, Lux, con cui simpatizzerà di nascosto e con cui condividerà la sua avventura, oltre che il suo passato.
Il protagonista si trova quindi a seguire tanto la missione principale quanto svariate missioni secondarie con l’unico obbiettivo di dipanare una matassa fatta di intrighi e cospirazioni che ti lascia sempre attento e non ti fa skippare nessun dialogo, tra l’altro perfettamente tradotto.
Qualche dato tecnico
Pensa che questo titolo, sviluppato Team Ladybug e parco giochi WSS, già dev di Record of Lodoss War: Deedlit in Wonder Labyrinth (team giovani ma che vanno assolutamente tenuti d’occhio) ed edito da PLAYISM pesa 350 mb scarsi e può girare su qualunque PC. La sua avventura si snoda per almeno 10 ore in cui non si ha mai accenno di ripetitività o noia, e per essere completato al 100% richiede tempo e prontezza.
Ho testato Blade Chimera su Steam Deck utilizzando Proton Experimental e naturalmente, complice la scarsa richiesta di risorse, il titolo gira che è una meraviglia.
Un doveroso accenno alla colonna sonora, che risulta piacevole e ti accompagna per tutta la durata dell’avventura adattandosi al contesto senza essere mai troppo invasiva o elemento di distrazione.
La grafica retrò
Per quanto riguarda la grafica probabilmente sono di parte, ma personalmente adoro lo stile retro e pixel art, fluido e semplice allo stesso tempo. Proprio come nei capitoli di Castlevania dal DS in poi il personaggio, pur essendo ridotto a un pugno di pixel, presenta un’anima spessa e affascinante complice un set di animazioni vario, ben contestualizzato e che riesce a far percepire maggiori dettagli di quelli che in realtà ci mostra il mero motore grafico.
Ti ritrovi con Shin che scuote la chioma al vento o vedi i bossoli sparati cadere in maniera credibile, per non parlare dei realistici effetti elettrici e dei colpi, che hanno sia rinculo che impatto sul bersaglio. Una cura maniacale dei dettagli che in questo caso fa la differenza a livelli davvero notevoli.
Volendo trovare un difetto, i fondali avrebbero potuto a volte essere più ricchi di dettagli e sfarzosi, dato il forte richiamo ai titoli del passato, ma non sono comunque né spogli né tantomeno abbozzati.
Quello in cui però Blade Chimera eccelle sono gli scontri con i Boss: quasi sempre titanici, ognuno con un pattern diverso, difficili ma non frustranti e soprattutto graficamente eccelsi, i nemici di fine livello sono sempre una gioia per gli occhi, e soprattutto un valore aggiunto per il titolo.
Il gameplay
Il gameplay risulta ben studiato e sviluppato, con accenni di RPG ben inseriti nel contesto e un’anima action che conquista. Anche qui ci troviamo sulla falsa riga dei titoli di riferimento, per cui Shin è in grado di utilizzare due armi alla volta – in genere un’arma a lungo raggio e una per il corpo a corpo – ma non è un’impostazione obbligatoria e la scelta è sempre lasciata al giocatore. Si può quindi equipaggiare contemporaneamente un fucile e una pistola, senza dover dare spiegazioni a nessuno.
Shin è di base dotato di uno scatto che puoi usare sia come dash che come backstep, salta e si aggrappa a sporgenze e come in ogni titolo di questo genere e, soprattutto, esperienza e level up permettono di investire in un albero di abilità che permette di aumentare e migliorare le capacità del personaggio.
Grazie a queste ultime potrai raggiungere aree del gioco prima inaccessibili e, grazie anche a un teletrasporto acquisibile nel corso dell’avventura, il backtracking non risulta mai tedioso.
Completa l’offerta ludica la fidata e inseparabile Lux, che ci seguirà sotto forma di spada e che potremo utilizzare in modi sempre diversi. Lux infatti, oltre ad essere un valido strumento di attacco, si rivela ben presto in grado di animare oggetti che può far muovere o addirittura far tornare indietro nel tempo, può essere utilizzata come appiglio dopo essere stata conficcata nei muri e non spoilero altro per non togliere il gusto dell’avventura.
La componente RPG, per quanto molto semplificata, dona a Shin la possibilità di crescere tramite l’albero delle abilità già citato e gli permette di equipaggiare item in grado di aumentare le Stat o come protezione a effetti particolari. Semplice? Forse sì, ma funziona.
Le note dolenti
Blade Chimera è un titolo che mi ha sorpreso e impressionato per la sua semplicità ed efficacia, ma che non è esente da difetti. Va precisato che si tratta di difetti soggettivi, ovvero cose che non ho amato a livello di gusto personale.
Prima di tutto, siccome ho goduto di ogni momento giocato, avrei voluto un titolo maggiormente lungo e articolato. Pensare di abbandonarlo dopo solo 10 ore mi fa piangere il cuore. In secondo luogo, data la cura delle animazioni, un numero maggiore di armi e una conseguente maggiore varietà di attacchi avrebbe reso il gameplay ancora più vivo e pulsante.
Sia ben chiaro: queste “pecche” non inficiano minimamente l’esperienza complessiva che Blade Chimera restituisce al giocatore e non si possono forse considerare difetti veri e propri. Resta il fatto che avere un po’ più offerta sotto questo aspetto avrebbe sicuramente giovato al titolo e all’esperienza complessiva.
Blade Chimera Recensione | In conclusione
Blade Chimera è un metroidvania dalla trama solida, con un gameplay efficace e una componente RPG abbozzata ma funzionale. Quello che vince è l’insieme: il feeling che restituisce al giocatore, la trama che coinvolge con colpi di scena funzionali al gameplay e la varietà di nemici e boss. Per quanto mi riguarda questo è un titolo assolutamente da acquistare!
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Blade Chimera: un metroidvania da non perdere
Pro
- Ottima atmosfera
- Trama complessa e ricca
- Gameplay divertente e appagante
- Grafica retrò estremamente valida
- Boss epici
Contro
- Poteva essere più lungo
- Avrei gradito qualche arma in più