Songs of Silence Recensione

Recensito su PlayStation 5

Songs of Silence Recensione

Sviluppato dallo studio Chimera Entertainment, Songs of Silence è uno strategico che si propone di fondere elementi di strategia in tempo reale (RTS), strategia a turni e deck-building in un’esperienza unica, arricchita da uno stile artistico ispirato all’Art Nouveau e una colonna sonora curata da Hitoshi Sakimoto (famoso per il suo lavoro su Final Fantasy Tactics e Valkyria Chronicles). Dopo averlo provato per svariate ore, sono pronto a parlarvene approfonditamente in questa Songs of Silence Recensione

Songs of Silence Recensione | Un’estetica che incanta

Il primo aspetto che cade subito all’occhio appena avvii Songs of Silence è la sua direzione artistica. Poche volte mi sono sentito così emozionato anche solo nel vedere l’intro del gioco. Lo stile Art Nouveau, con le sue linee sinuose, i colori vibranti e l’attenzione ai dettagli, permea ogni elemento del gioco, dai menu alle mappe di gioco, fino al design delle unità.

I disegni, in particolare quelle relative alle unità, mi hanno ricordato molto i lavori del pittore Alfons Mucha, uno degli artisti più influenti se si parla di Art Noveau. Personalmente, ho davvero apprezzato questa scelta stilistica, in grado di conferire al titolo un’identità visiva forte e distintiva, creando un’atmosfera surreale e mistica che ben si sposa con la narrazione epica del titolo (ne parleremo a breve).

Le illustrazioni che accompagnano i dialoghi e gli eventi all’interno di Songs of Silence sono davvero di pregevole fattura e contribuiscono a immergere il giocatore nel mondo di gioco, arricchendo una lore già di per sé abbondante. Spostandoci sul campo di battaglia, la grafica cambia completamente, ma rimane di buon livello e godibile.

Songs of Silence Recensione - Lorelei
Una delle illustrazioni di Lorelei presente nel gioco. Semplicemente fantastica.

La guerra dei Mondi

Dopo aver parlato del comparto artistico del gioco, direi di spostarci sull’universo fantasy creato dai ragazzi di Chimera Entertainment. Songs of Silence offre un worldbuilding di tutto rispetto, mettendo sul piatto diverse fazioni, personaggi e situazioni tipiche del genere.

Tutto nasce dal Canto, un Inno divino che ha dato vita al tutto, esseri umani inclusi. Tuttavia, l’Avvento della Luce e il successivo arrivo dei Celestiali provocò una scissione dell’umanità in due fazioni: i Primogeniti, fedeli alla divinità primordiale, e i Siderei, che accettarono il dono della vista da parte dei Celestiali.

Le diverse opinioni tra i Primogeniti e i Siderei portarono inevitabilmente al conflitto tra i due e persino gli dei delle corrispettive fazioni si scontravano per decidere il destino del mondo. A trionfare furono i Siderei, coloro che seguirono i Celestiali. In un disperato tentativo di far sopravvivere i Primogeniti, Ezra, l’arci-traditore, squarciò la terra in due parti, dando vita a due mondi differenti: uno di Luce (il mondo dei Siderei) e uno di Tenebre (il mondo dei Primogeniti).

Con la separazione e la creazione dei due mondi, emerse la pace con il triste destino di essere infrante poco dopo. Tra i due mondi apparvero i Purgatori, forze distruttive che superano il potere degli dei e che divorano lentamente l’Inno dei mondi, diffondendo così il Silenzio.

Songs of Silence Recensione - Il Silenzio
I Purgatori, l’esercito distruttore dell’Inno e portatore del Silenzio.

La campagna principale, suddivisa in otto capitoli, ruota intorno alla storia della regina Lorelei di Enhrengard costretta ad abbandonare il suo regno con un gruppo di sopravvissuti a causa del Silenzio. Ma oltre alla campagna principale, troviamo anche altre due modalità interessanti: Schermaglia e la modalità Online. La Schermaglia è una modalità di gioco in singolo contro l’IA dove è possibile giocare anche a squadre. Nelle modalità online è invece possibile partecipare a partite pubbliche fino a 6 giocatori e si possono creare anche sessioni private con i propri amici.

Una fusione di generi

Ma Songs of Silence non è solo artisticamente bello da vedere e con una campagna longeva e interessante, ma dispone anche di un gameplay che si distingue per il fatto di essere un ibrido, che mescola elementi di diversi generi strategici. La fase strategica principale si svolge su una mappa, dove il giocatore gestisce le proprie risorse, costruisce fortini e muove le proprie armate.

Le battaglie, invece, si svolgono in tempo reale in delle ampie aree, ma con un sistema di controllo delle unità che ricorda alcuni classici strategici a turni, dove le unità si muovono in autonomia sul campo, seguendo le direttive impartite dal giocatore. Sotto questo punto di vista, il team è riuscito a ricreare in maniera fedele un vero campo di battaglia dove le unità si affrontano in conflitti sanguinosi e solo in pochi riescono a sopravvivere (ovviamente, dipende dal livello delle vostre unità). Nella peggiore delle ipotesi, e qualora la vostra armata stia per essere massacrata malamente, si può tentare una ritirata strategica.

Altro elemento centrale del gameplay e che riprende da un altro genere strategico è il deck-building. Ogni fazione ha un proprio mazzo di carte, che rappresentano abilità speciali, incantesimi e rinforzi che possono essere utilizzati durante le battaglie.

Songs of Silence Recensione - Combattimento
Le carte in Songs of Silence permettono di evocare creature enormi in grado di fronteggiare più nemici contemporaneamente.

La gestione del mazzo e la scelta delle carte da utilizzare al momento giusto sono un tassello chiave per la vittoria. Le carte sono utilizzate anche al di fuori dei campi di battaglia. direttamente sulla mappa generale del gioco e servono principalmente per fortificare le località nostre e alleate, oppure per sbloccare nuove unità da reclutare. C’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Questa combinazione di elementi crea un’esperienza di gioco che risulta al contempo profonda e accessibile. La fase strategica offre una buona dose di pianificazione e gestione delle risorse, mentre le battaglie, pur essendo più semplici rispetto ai classici RTS, richiedono una certa dose di tattica e reattività, in particolar modo l’utilizzo delle carte diventa fondamentale in alcune circostanze.

Inoltre, l’integrazione del deck-building aggiunge un ulteriore livello di strategia, offrendo al giocatore la possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco. Tuttavia, se da una parte tutte queste contaminazioni di generi lo rendono un titolo stratificato, dall’altro possono risultare appena abbozzate in alcuni frangenti, rendendolo fin troppo semplice a chi preferisce gli strategici più classici. Al contrario, i neofiti del genere troveranno sicuramente davvero intrigante tutti questi generi insieme.

Songs of Silence Recensione - Mappa
La mappa principale del gioco dove i giocatori e l’IA muovono le proprie pedine.

Se sei un neofita del genere, non preoccuparti. Uno degli obiettivi di Songs of Silence è proprio quello di rendere il titolo il più accessibile possibile e a un pubblico più ampio. Il gioco offre un’interfaccia chiara e intuitiva, oltre a presentare una sezione tutorial molto esaustiva. Questa semplificazione potrebbe deludere i giocatori più hardcore, che potrebbero trovare il gameplay un po’ troppo semplificato e con una minore profondità tattica rispetto ad altri titoli del genere.

Nonostante ciò, l’integrazione del deck-building e la varietà delle fazioni offrono comunque una buona dose di strategia e rigiocabilità. Il gioco premia la pianificazione strategica e l’adattamento alle diverse situazioni, offrendo al giocatore diverse possibilità di approccio alle battaglie. Non è da sottovalutare questo aspetto.

Songs of Silence è uno strategico adatto a tutti

Songs of Silence mi ha convinto moltissimo su diversi aspetti: il comparto artistico ricercato, la colonna sonora davvero azzeccata per l’atmosfera del gioco e per la combinazione di diverse meccaniche provenienti da strategici differenti. Tuttavia, alcune meccaniche potrebbero risultare un po’ limitate per i giocatori più hardcore in cerca di sfide tattiche complesse.

Nonostante ciò, il gioco offre un’esperienza godibile e appagante, soprattutto per chi apprezza un approccio strategico più narrativo e accessibile. La campagna è abbastanza lunga, circa una decina di ore, e le modalità aggiuntive offrono ore di divertimento. Anche solo la schermaglia contro l’IA è un’ottima aggiunta. Insomma, se stai un cercando un titolo strategico accessibile e allo stesso tempo divertente, Songs of Silence potrebbe essere la risposta che stavi cercando.

Stai attendo a non confondere Songs of Silence con Songs of Conquest, altro strategico davvero interessante e che abbiamo avuto modo di recensire (qui il link).

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8
Una nuova interpretazione del genere strategico

Pro

  • Stile artistico unico e affascinante
  • Gameplay ibrido che offre un mix di generi...
  • Worldbuilding curato e ricco
  • Colonna sonora azzeccata

Contro

  • ...rendendo alcune meccaniche poco profonde
  • Qualche bug di troppo
  • La navigazione sulla mappa generale non è sempre precisa
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