Tetris Forever | Recensione
Grazie alla sua estrema versatilità, il nostro medium preferito è sempre più spesso soggetto ad esperimenti ed ibridazioni, e Digital Eclipse lo sa bene.
Negli ultimi mesi infatti, la casa di sviluppo californiana si è espressa in tal senso declinando il concetto di videogioco e miscelandolo a quello del documentario.
Questo è il caso di Tetris Forever che, in occasione del quarantesimo anniversario dall’uscita del celebre rompicapo, ne racconta la complicata storia grazie alla diretta testimonianza dei suoi stessi artefici.
Tetris Forever Recensione
Partiamo subito dicendo che Tetris Forever non sfigurerebbe in un museo; non come opera d’arte in sé, intendiamoci, bensì in celebrazione di quello che viene definito “il gioco perfetto”: sua maestà Tetris.
La storia di Tetris viene infatti suddivisa in cinque diverse stanze tematiche, ognuna delle quali ospita un percorso interattivo fatto di video, locandine, pubblicità e videogiochi. Qui, l’ordine cronologico la fa da padrone; una timeline ci guiderà lungo la storia dei protagonisti, in particolare Aleksej Pažitnov, inventore di Tetris, ed Henk Rogers, l’imprenditore che portò il gioco al mondo intero.
La storia di un videogioco tanto semplice ed immediato è però paradossalmente molto più complicata di quanto si possa credere. La parte più interessante della vicenda si svolge infatti nella difficile cornice dell’URSS degli anni 80, quando la cortina di ferro divideva in due il mondo.
Ebbene, durante la visita a questo museo virtuale verrà narrata una storia di genio e intraprendenza, ottimamente esposta grazie ad una enorme quantità di interviste appositamente realizzate nelle quali Rogers la fa da padrone, ma non solo. Già alla fine degli anni ‘80 infatti Rogers era solito viaggiare per lavoro accompagnato da una telecamera portatile; ecco quindi che in Tetris Forever sono state incluse anche le sue registrazioni personali effettuate durante i CES dell’epoca, nonchè proprio nei giorni in cui le lunghe e complesse contrattazioni ebbero luogo.
Di tutta l’intricata vicenda tuttavia, la parte che vede coinvolti Atari ed il magnate Maxwell, che fece sfociare la diatriba nel mondo dello spionaggio e dei più alti piani della politica americana, viene raccontata in maniera un po’ frettolosa e superficiale. In questo ambito, qualche intervista in più avrebbe arricchito il racconto dell’importante versione di chi, da quella lotta per l’ottenimento dei diritti ne uscì sconfitto.
Tetris Forever: un museo da giocare
Come già detto però, le interviste sono solo una parte dell’esperienza. Il racconto è infatti corredato da materiale promozionale come locandine, pubblicità, manuali e ricostruzioni delle big box, ma soprattutto di tante versioni giocabili di Tetris.
Questo arricchisce la fruizione di Tetris Forever di una fondamentale parte interattiva che aiuta a toccare con mano e quindi a rendere più concreto il racconto appena ascoltato.
Ogni versione viene riproposta in maniera meticolosa per quanto riguarda comparto grafico, sonoro, schema di comandi, meccaniche di gameplay, quality of life e sì, addirittura lingua, avvalorando ulteriormente questo già ghiotto pacchetto dell’importante merito della preservazione.
Ecco quindi che troviamo la primissima versione programmata da Pažitnov in lingua russa e disegnata con parentesi quadre in sostituzione di un comparto grafico altrimenti impossibile per l’epoca.
Seguono versioni MS-DOS, Apple II e tanta, tanta Nintendo… Ma non quella che verrebbe automatico pensare. Nonostante infatti nell’immaginario collettivo Tetris sia legata a doppio filo con il Game Boy, questa e tutte le altre versioni edite da Nintendo non sono presenti nella raccolta, lasciando che siano invece i titoli pubblicati dall’azienda di Hank Rogers, Bullet-Proof Software, a raccontare le console storiche della grande N.
Altra occasione sprecata è la mancanza di alcuni giochi creati da Pažitnov tra i quali Muddled Casino, ma soprattutto Welltris: seguito ufficiale di Tetris. Questo rappresenta uno spiacevole ammanco e non permette a Tetris Forever di diventare la compilation definitiva.
Arricchiscono comunque il pacchetto altri videogiochi che, con Tetris, hanno diversi collegamenti. Parliamo di “Igo: Kyū Roban Taikyoku”: versione NES del Go grazie alla quale Rogers riuscì ad ottenere l’attenzione di Hiroshi Yamauchi in persona. Oppure di “Hatris”: puzzle sviluppato da Pažitnov nel quale occorre impilare dei cappelli che piovono dall’alto. Si sprecano invece le versioni alternative di Tetris realizzate durante gli anni 90 per cercare di ampliarne la formula: aggiunta certo gradita, se non altro per una questione più documentaristica che ludica.
Chiude la rassegna anche un inedito: Tetris Time Warp. Come dice il nome, ogni volta che in Time Warp elimineremo dieci righe, i nuovi tetramini verranno proposti con una colorazione presa da una vecchia versione di Tetris e, dopo pochi secondi, verrete trasportati indietro nel tempo fino a farvi giocare un gioco del passato per qualche decina di secondi. Sicuramente un’aggiunta sfiziosa ed originale.
Tetris Forever è una raccolta ghiotta e consigliatissima sia a tutti coloro che vogliono conoscere una parte fondamentale della storia dei videogiochi, sia a tutti i fan di quello che è stato più volte definito come “il videogioco perfetto”.
Purtroppo diversi importanti ammanchi nella proposta dei giochi e la mancanza di testimonianze dirette degli sconfitti della cruenta battaglia per accaparrarsi i diritti, non permettono a Tetris Forever di assurgere a raccolta definitiva.
Nonostante questo, Tetris Forever è un’opera di inestimabile valore sia ludico che storico, nonché la compilation più completa che potete trovare sul mercato.
La più ricca raccolta di Tetris
Pro
- Ore di documentari inediti
- Tante riproposizioni fedelissime di vecchie versioni di Tetris
- Organizzazione per timeline ben organizzata
Contro
- Versione dei fatti di Maxwell e di Atari carente
- Diversi ammanchi nella proposta dei giochi