Dynasty Warriors Origins Provato
È disponibile la demo di Dynasty Warriors Origins, nuovo capitolo della serie action-musou di Koei Tecmo e Omega Force. Ecco il nostro provato.
Quella di Dynasty Warriors è indubbiamente una delle serie musou più longeve del panorama nipponico. Spin-off di Romance of Three Kingdoms, quella sviluppata da Koei Tecmo e Omega Force si ispira a sua volta al romanzo dei Tre Regni, catapultandoci in prima persona sul campo di battaglia come accade in Dynasty Warriors Origins.
Previsto per il 17 Gennaio su console e PC, il titolo è giunto sul PlayStation Store con una demo giocabile, la quale ci ha permesso di compiere una missione che prevede di assaltare la porta di Shisui, roccaforte di Dong Zhuo e del suo esercito. Compiuta l’impresa, ve ne parliamo in questo provato.
Dynasty Warriors Origins PROVATO, un nuovo punto di partenza per la serie?
Al contrario dei capitoli precedenti, Dynasty Warriors Origins presenterà un protagonista completamente originale, a cui dovremo trasmettere la nostra personalità. Un viandante senza nome che prenderà parte alle imponenti battaglie dei Tre Regni, le cui gesta forgeranno man mano la sua leggenda.
Difatti l’obiettivo di questo nuovo capitolo non è soltanto quello di narrare da un nuovo punto di vista le storie e le vicende eroiche avvenute durante questo celebre racconto, ma anche di imporsi come un nuovo punto d’ingresso per la serie, rivolgendosi specialmente verso quell’utenza allergica ai musou.
Tuttavia Origins in tal senso sembra proporre una formula ludica ancora più allettante, capace soprattutto di attrarre gli amanti degli action puramente ignoranti. Ma prima di precipitarci sul campo di battaglia, la missione è stata preceduta da un briefing, in cui abbiamo potuto scegliere che strategia sfruttare per la conquista dei territori nemici.
Difatti il nuovo action di casa Omega Force prevede la cattura di diversi obiettivi prima di capitolare nello scontro con il comandante nemico, ognuno di essi sarà presidiato dall’esercito e dai suoi rispettivi generali e capitani. Accompagnati dai nostri alleati sarà nostro compito sconfiggerli tutti.
Il titolo prima di immergerci sul fronte nemico ci permetterà di personalizzare il nostro eroe senza nome, cambiandone equipaggiamento e abilità da utilizzare in battaglia. La demo presenta diverse armi, dalla più tradizionale spada fino a delle doppie mezze lune per uno stile di combattimento più frenetico.
Nella personalizzazione troviamo anche altri elementi interessanti, tra cui la possibilità di scegliere quali comandi impartire all’esercito o quale cavallo cavalcare durante la battaglia. Inoltre la missione potrà essere affrontata in solitaria o affiancati da un alleato formidabile.
Odore di morte
Compiute tutte le scelte opportune in fase di preparazione, una volta scesi sul campo di battaglia potremo finalmente contribuire all’avanzata dell’esercito del nostro comandante, Yuan Shao, galoppando in groppa al nostro fido destriero verso gli obiettivi strategici del fronte di guerra. Il core del gameplay è molto semplice: conquistare la mappa fino a giungere all’ultimo baluardo nemico.
Difatti durante la missione vi ritroverete a fronteggiare infinite schiere di nemici a suon di potenti fendenti e supporterete gli alleati con le vostre abilità. Scegliendo quali obiettivi attaccare per primi e adattandovi al continuo evolversi della battaglia potrete volgere la situazione a vostro vantaggio.
Non sarà difatti vitale conquistare tutte le basi nemiche, ma sarà invece prioritario tenere sotto controllo lo stato dell’esercito e dei vostri alleati, al fine di non incappare in un’irruenta ritirata. Mentre eliminare i soldati semplici non sarà un problema, le battaglie contro i generali invece potranno regalarvi qualche grattacapo, dato che i loro attacchi saranno decisamente più pericolosi.
Sul fronte dovremo difatti mantenere alto il morale dell’esercito affinché questo acquisisca maggiore determinazione e forza durante la guerra, ciò è possibile solamente conquistando territori e sconfiggendo i generali avversari. In questo modo, l’avanzata verso l’obiettivo finale sarà indubbiamente più agevole.
L’eroe senza nome che impersoneremo si mostra come un guerriero davvero caparbio, capace persino di spodestare da solo un’intera armata. Grazie soprattutto alla pletora di abilità disponibili e personalizzabili, sarà possibile sconfiggere i bersagli principali senza troppa difficoltà, a patto che riduciamo a zero la loro stamina.
Le skill infatti permettono di spezzare poco a poco la postura dei generali e capitani, o persino di effettuare dei parry per bloccare dei potenti attacchi e rispondere un contrattacco. Il gameplay infatti sembra puntare maggiormente sugli scontri singoli piuttosto che quelli su larga scala, e ciò lo si nota dalla presenza dei duelli.
Infatti Origins permetterà di affrontare i generali in un duello sanguinario, il quale potrà – qualora abbiate successo – agevolarvi il suo abbattimento. In particolar modo, questi combattimenti ravvicinati sono alquanto intensi e dovrete assolutamente mantenere alta la vostra attenzione nelle schivate e risposte.
L’esperienza assaporata nella demo ci ha dato l’impressione di un action piuttosto standardizzato, dove regna sovrana la forza bruta. Le mosse che caratterizzano i principali protagonisti infatti sono una cruda manifestazione di potenza, le quali esaltano la loro incredibile possenza.
Un piccolo stratega
La strategia è anch’essa fondamentale in Dynasty Warriors Origins. Puntando a determinati obiettivi e percorrendo alcune vie del fronte di guerra, non solo aiuterete l’esercito alleato nella sua avanzata, ma potrete mettere sotto pressione quello nemico, colpendo di spalle soprattutto gli obiettivi.
Tuttavia dovrete scegliere saggiamente chi aiutare e quali avamposti attaccare, dato che anche i vostri compagni d’armi potranno soccombere in battaglia e la loro dipartita potrà rappresentare un serio problema per la missione. Pertanto il gioco vi fornirà tutti gli strumenti necessari per monitorare le condizioni dei vostri alleati, al punto da permettervi di prendere decisioni ragionate.
In aggiunta, qualora capitolerete in un game over, potrete decidere da quale checkpoint ripartire: scegliendo da quale punto della missione ricominciare in base alle vostre azioni, potrete correggere alcune delle vostre mosse e approcciare un obiettivo in un secondo momento piuttosto che subito. Questa funzione di rewind sicuramente renderà l’esperienza meno frustrante, seppur sviluppa un fattore di trial and error.
Soprattutto ai livelli di difficoltà più alti vi ritroverete anche a dover riprendere la missione tornando indietro di due o più checkpoint, dato che alcune scelte fatte in precedenza possono influenzare alcune delle vostre ultime mosse. Nonostante si pone come un action nudo e crudo, Dynasty Warriors Origins non trascura affatto il suo carattere strategico.
Dynasty Warriors Origins Provato, molto ignorante, ma non ancora impressionante
Dalla demo di Dynasty Warriors Origins abbiamo appurato che Koei Tecmo e Omega Force vogliano offrire un’esperienza aperta soprattutto a una nuova utenza ma senza rinunciare al suo carattere. Si tratta di un titolo che presenta diverse novità, tra cui un protagonista personalizzabile e un gameplay ancora più improntato sull’azione.
Il titolo non si dimentica tuttavia della sua componente strategica e pone un’importanza e una conseguenza a ciascuna delle scelte che farete sul fronte di guerra: sarà imperativo scegliere con cura gli obiettivi da colpire e quali alleati aiutare durante la battaglia, affinché l’esercito possa conquistare un nuovo territorio.
Ci sono diversi aspetti che non abbiamo voluto trattare in questo provato, tra cui quello tecnico: nella demo il titolo si è mostrato indubbiamente fluido a 60FPS, soprattutto con l’elevato numero di NPC presenti su schermo in tempo reale. Graficamente però, il gioco ci è parso come un prodotto nella media.
Mentre ci sarà modo di approfondire gli aspetti tecnici nella recensione completa, Dynasty Warriors Origins può rappresentare un nuovo punto d’ingresso non solo per la saga, ma anche per il genere musou, che per diverso tempo è stato bistrattato ingiustamente dal grande pubblico.