Triangle Strategy VR Recensione Quest
Quando penso ai punti forti del VR mi vengono in mentre diverse cose: la possibilità di interagire con l’ambiente in modo realistico, l’immersività in mondi fantastici con l’ausilio della prima persona, i motion control più responsivi disponibili sul mercato.
Tutti pregi che con il genere del JRPG a turni han poco a che fare, specie se strategico. L’annuncio di Triangle Strategy VR mi ha quindi lasciato di stucco. Tra tutti i giochi Square Enix, proprio questo riceve un trattamento VR? Perchè? Solita scelta stravagante della compagnia giapponese oppure i dev vedevano qualcosa che a me stava sfuggendo?
Triangle Strategy VR Recensione Quest il poco ispirato titolo Square Enix diventa improvvisamente più interessante grazie alla “gimmick” della realtà virtuale.
Quando mi sono approcciato a Triangle Strategy VR su Meta Quest 3 ero molto curioso ma portavo aspettative basse. Sono ormai ben conscio dei limiti della piattaforma e delle difficoltà incontrate dagli sviluppatori nei porting di titoli console e PC.
Sommando queste informazioni con il fatto che il motore grafico HD-2D di Square Enix è più pesante e complesso da gestire di quanto non sembri e il disastro era quotatissimo. Invece sono rimasto piacevolmente colpito, non tanto dalla realizzazione tecnica del porting (di cui discuteremo qualche problemino) quanto della bontà dell’idea alla base del progetto.
Avevo infatti dimenticato una cosa importante riguardo ai titoli HD-2D: sembrano dei diorami. La resa estetica dei modelli bi dimensionali, ruotati in base alla prospettiva, è molto più impressionante di quanto potessi mai immaginare.
All’interno di un titolo con una scrittura ed estetica ben realizzate ma con poca personalità come Triangle Strategy, la gimmick della realtà virtuale diventa essenziale per elevare un gioco sufficiente a qualcosa di più memorabile.
Come funziona?
La differenza principale tra Triangle Strategy VR e la sua controparte console/pc sta nel fatto che ogni ambiente, sia questo esplorabile nelle corte sezioni di free roaming o sia questo una griglia di battaglia, viene trasformato in un modello tridimensionale da poter spostare, girare, ammirare da qualsiasi angolatura.
Ogni ambiente è quindi un vero e proprio diorama, con personaggi bidimensionali che ci si muovono sopra. Come un Paper Mario proiettato davanti ai vostri occhi. Ciò mi ha aiutato molto ad apprezzare maggiormente il mondo di Nortelia e ad immergermi meglio nella sceneggiatura del gioco.
A conti fatti, non è altro che una gimmick, una gimmick che però ho apprezzato molto. Magari tra diec’anni Square Enix avrà portato ogni suo strategico su Quest, magari anche altri titoli HD-2D tipo i fantastici Star Ocean 2 remake e Octopath Traveler 2, allora la gimmick di Triangle Strategy VR perderà valore.
Ma quel giorno non è ancora arrivato e devo dire che l’esperienza di Triangle Strategy ha ora tutt’altro valore se affrontata tramite questo porting.
E il resto?
Per il resto…siamo dinnanzi a Triangle Strategy, puro e crudo. I pregi sono i medesimi, un ottimo sistema di combattimento strategico, con una progressione dei personaggi lineare ma comunque soddisfacente e delle mappe di gioco che fanno il loro, senza mai sorprendere. Il tutto condito da buone estetiche e colonna sonora.
Ha anche i medesimi difetti, una scrittura tanto competente da cadere nella noia, personaggi piuttosto piatti, utilizzo poco ispirato dei soliti cliché della fantapolitica e una mancanza di un vero e proprio punto di forza unico, cose che tempo fa fecero si che mi dimenticassi del gioco piuttosto in fretta. Specie dopo il remake di Tactics Ogre.
Con il VR a mio parere ha finalmente quel punto di forza. Non basta per portarlo all’eccellenza e nel tempo potrebbe svanire, sperando che Square investa in altri giochi di questo genere su Meta Quest 3, ma ad ora sono felice di poter giocare e consigliare questo gioco.
Qualche scricchiolio nel porting
Concludo la recensione (che non è entrata troppo nel dettaglio del gioco in sé in quanto abbiamo già una recensione dedicata qua) dando qualche dettaglio sulle performance di questo porting, come anticipato in apertura.
Triangle Strategy VR è un gioco che gira abbastanza bene su Meta Quest 3, con qualche problemino ma niente che mi abbia provocato fastidi. La risoluzione è ovviamente minore rispetto alle versioni console ma la resa grafica è sufficiente a compensare per la mancanza.
Ho trovato dei cali di frame durante le battaglie, principalmente quando utilizzavo magie di fuoco, ma sono molto “rapidi” e, per quanto si notino, non vanno ad impattare molto sull’esperienza di gioco a mio parere.
Un plauso alla possibilità di giocare l’intero titolo in XR, cioè mostrando il gioco proiettato sulla realtà grazie alle telecamere di Meta Quest 3, come se si fosse in modalità walk through. Ho apprezzato questa opzione e funziona molto bene, per quanto ovviamente consumi più velocemente la batteria del dispositivo.
Triangle Strategy VR Recensione Quest . Lo strategico di Square Enix ha sempre avuto una grossa mancanza, una singola peculiarità o qualità che potesse alimentare l’interesse nel corso dell’avventura. A mio parere il porting VR rimedia proponendo una gimmick molto interessante per la quale vale la pena recuperare le avventure di Serenoa.
Triangle Strategy trova una propria identità in VR, recuperatelo così se potete
Pro
- Spettacolari diorami
- Il VR aiuta il gioco ad acquisire identità
- Tutti i pregi di Triangle Strategy...
Contro
- ...e tutti i difetti
- Qualche calo di frame rate