Rogue Flight Recensione
Gli sparatutto a scorrimento – di cui fa parte anche Rogue Flight – vantano una storia lunga e gloriosa, segnata da titoli iconici che hanno definitivo generazioni di videogiocatori. Con il passare degli anni, la sua popolarità è andata drasticamente scemando, relegandolo a un genere di nicchia e costringendo gli appassionati a scavare nel panorama indipendente alla ricerca di qualche nuovo sparatutto.
Oggi con la mia “Rogue Flight Recensione”, voglio portarti alla (ri)scoperta di un genere che per troppo tempo è rimasto ignorato: lo sparatutto su rotaia (Rail Shooter). Gli sparatutto su rotaia sono un sottogenere degli sparatutto a scorrimento e sono caratterizzati da una peculiare meccanica: il movimento del giocatore è predefinito come se fosse su dei binari. Rogue Flight segue la stessa logica degli rail shooter, in particolare il team di sviluppo, Truan Pixel, si è fortemente ispirato al classico Nintendo, Star Fox 64.
Il piccolo team, composto da a malapena una decina di persone, è riuscito comunque a dare una propria identità a Rogue Flight, aggiungendo anche un pizzico di rétro con una grafica in perfetto stile anime sci-fi degli anni ’80 e ’90. Se sei alla ricerca di navi spaziali anime style, battaglie adrenaliniche e luci psichedeliche, allora direi che sei nel posto giusto!
Rogue Flight Recensione | Il destino dell’umanità nelle mani di una giovane pilota
“Tre anni fa vinse una battaglia contro di noi in 72 ore… ma la guerra non è ancora finita.”
Fin dalle prime battute capiamo che quello di Rogue Flight è un universo spietato. L’umanità è di nuovo vittima di una propria creazione, un’intelligenza artificiale di nome ARGUS a cui era stato affidato il controllo della Solar Defence Force. Come nei più classici sci-fi, la macchina ARGUS diventa un essere senziente e si rivolta contro la razza umana, scatenando una guerra contro il pianeta Terra e vincendola in meno di 72 ore.
A tre anni di distanza dal conflitto, gli esseri umani sopravvissuti, che si erano nascosti nel sottosuolo terrestre, riescono a trovare una struttura dalla tecnologia avanzata in grado di fronteggiare l’armata di ARGUS. Tra le strumentazioni a disposizione degli umani c’è Arrow, una navicella spaziare simile a un aereo da caccia terrestre, ma dotato di armi tecnologicamente avanzate adattate per lo spazio.
Qui entra in scena la nostra protagonista, Nadia, unico pilota di aerei presente nel gruppo dei sopravvissuti. A bordo della Arrow, Nadia dovrà fronteggiare da sola la minaccia di ARGUS sconfiggendo lui e la sua flotta nello spazio più profondo. La campagna di Rogue Flight è composta dalle sette alle dieci missioni suddivise in tre diversi percorsi che possiamo scegliere noi.
Tolte le prime due missioni, che sono uguali per tutti e tre i percorsi, dopo aver selezionato quale itinerario intraprendere le missioni cambieranno in base alla nostra scelta. Non solo le missioni saranno diverse, ma anche le ambientazioni, i boss e il finale. Dopo aver completato la campagna su tutti e tre i percorsi, sarà possibile completare il gioco in NG+ e sbloccare così il vero finale di Rogue Flight.
Per il tipo di gioco proposto – che ti ricordo essere uno sparatutto su rotaia – la longevità è più che buona. Per completare il gioco ci vogliono dalle 6 alle 8 ore, e personalmente ritengo Rogue Flight adatto più a sezione brevi che lunghe. Questo perché il gameplay, seppur divertente, risulta essere particolarmente ripetitivo alla lunga come vedrai qui sotto.
La componente Rogue del gioco
Il nome Rogue nel titolo non è stato scelto a caso. Infatti, all’interno di Rogue Flight troviamo degli elementi che riportano al genere roguelike, anche se solamente in maniera approssimativa. Nella modalità principale, ovvero la campagna, affronteremo diverse missioni e per completarle il gioco ci mette a disposizione solamente tre vite.
Terminare le vite significa Game Over. Non c’è il tasto continua in questo spietato Rogue Flight, e questo ci porta a una sola soluzione: ricominciare il gioco da capo! Decisamente severo, ma del tutto fattibile. Molto peggio rimane la modalità Rogue Flite dove abbiamo a disposizione una sola vita.
Tuttavia, mi sento di rassicurarti in quanto morire nel gioco ti costringe si a ricominciare il gioco, ma manterrai comunque i potenziamenti che hai ottenuto nella run precedente. La mia esperienza è stata inizialmente disastrosa, ma dopo qualche tentativo sono riuscito a finire il gioco diverse volte senza mai morire.
Sistema di combattimento frenetico
Ho deciso di prepararti mentalmente con una foto del gioco, che trovi più sotto, nei momenti più concitati delle battaglie. Fortunatamente, non è richiesta una particolare memoria dei comandi dato che sono abbastanza intuitivi, ma sappi che ti aspetta il caos più totale quando affronterai le missioni. Sembra quasi di giocare un bullet hell, anche se meno punitivo.
Comunque sia, come sparatutto su rotaia, devo dire che Rogue Flight riesce a restituire un’ottima sensazione di velocità. Il giocatore può spostare la navicella liberamente su schermo in otto direzioni utilizzando l’analogico sinistro. Rogue Flight non dispone di un sistema di mira, ma il mirino si muove nella stessa direzione della navicella. È possibile scegliere tra la terza persona o in prima persona con la visuale da pilota.
Parlando degli altri comandi, il gioco offre il classico comando di sparo assegnato al grilletto destro R2 (ma si può utilizzare anche il tasto croce), i razzi con auto-mira con il grilletto sinistro L2, i tasti dorsali (R1 e L1) servono a parare i colpi tramite un avvitamento e infine il colpo finale ultra mega scintillante muovendo l’analogico destro.
Questa mossa, seppur interessante all’inizio, a lungo andare diventa particolarmente fastidiosa. Il motivo principale è che quando la si utilizza non si capisce nulla di quello che sta accadendo su schermo, oltre al fatto che se non prendi bene la mira, andrai a vuoto e perdendo così il contatore delle combo. Il contatore è utile durante le run che giocherai dato che ti permette di recuperare salute fatta sotto forma di scudo.
La nave Arrow dispone di diverse armi, ma il loro ottenimento avviene in maniera del tutto casuale durante gli scontri (non durante le boss fight o a fine livello). Idea interessante sicuramente, in linea con la formula roguelike, ma forse avrei dato la possibilità di sbloccare le armi a fine livello in modo da rendere i combattimenti il più variegati possibili.
Tra le migliori esperienze con il dualsense
Avendo provato il titolo su PlayStation 5, non potevo di certo sorvolare sull’effetto wow del dualsense. Oltre ad Astro Bot di Asobi Studio, Rogue Flight è uno di quei titoli che sfrutta al meglio il controller di casa Sony. L’intensità dei grilletti variano a seconda dell’arma che si sta utilizzando, la vibrazione è molto intensa – questo potrebbe magari dare fastidio a qualche giocatore – e i suoni della radio che escono dal microfono del joypad regalano una buona immersione.
Ovviamente tutte queste funzioni vanno a discapito della batteria. Durante le mie sessioni ho notato che il dualsense si scaricava decisamente prima mentre giocavo a Rogue Flight, mentre con altri titoli riuscivo a giocare molto più a lungo senza dover sostituire il joystick.
Artisticamente riuscito
Per concludere questa recensione, lascio questo breve trafiletto riguardante lo stile artistico scelto dal team. È chiaro fin da subito che Rogue Flight ha subito una contaminazione proveniente dagli anime giapponesi a tema sci-fi degli anni 80 e 90. Inoltre, è stato utilizzato un filtro VHS per simulare la grafica delle vecchie videocassette (si può anche togliere dalle opzioni, ma è davvero un peccato disabilitarlo).
L’impatto visivo è davvero impressionante e l’effetto nostalgia, sia per il genere che per la grafica, inebria il giocatore fin da subito grazie a un video di apertura che rievoca le sigle degli anime di quel periodo. Lo stile si sposa perfettamente con il genere e con il gameplay.
Lato tecnico non ho notato nessun calo di frame rate, nemmeno durante le situazioni con più nemici a schermo e proiettili luminosi ovunque. Inoltre, il gioco ha ricevuto da poco la fatidica patch di ottimizzazione per PS5 Pro., migliorando ulteriormente l’esperienza di gioco anche per i neopossessori della nuova console Sony.
Rogue Flight Recensione | Conclusione
Rogue Flight non è un gioco per tutti, questo va detto, ma è un titolo che una volta scoperto, difficilmente riuscirai a staccarti. Il sistema di movimento, la sensazione di velocità e il feeling delle armi, rendono Rogue Flight un’esperienza davvero divertente. La critica principale che mi sento di muovere verso questo titolo è la poca varietà nelle modalità e la poca profondità nel gameplay.
Tuttavia, rimane un titolo estremamente godibile e, come scritto sopra, è adatto a sezioni brevi tra un titolo e un altro. La trama è facilmente seguibile anche per via della localizzazione in italiano (sottotitoli), seguito anche da un ottimo doppiaggio giapponese. Nota di merito e personale, la colonna sonora del gioco è davvero azzeccata per Rogue Flight!
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Uno sparatutto su rotaia vecchia scuola, frenetico e divertente.
Pro
- Gameplay divertente...
- Buona resa grafica in stile anime retrò
- Colonna sonora davvero azzeccata
Contro
- ...ma manca di una certa profondità
- Alla lunga può risultare ripetitivo
- Effetti visivi troppo vistosi, quasi accecanti