Lost Eidolons Veil of the Witch Recensione

Lost Eidolons Veil of the Witch è la nuova fatica dei ragazzi di Ocean Drive Studio, Inc. e si propone come uno spin-off dell’originale Lost Eidolons, cambiando formula ma mantenendosi ancorato al genere tattico a turni, tanto amato da chi come me attende un ritorno in pompa magna della serie Final Fantasy Tactics.

Un violento naufragio getta in nostro protagonista sulle coste di un’isola assediata da non morti, bestie feroci e lealisti imperiali. In preda a una amnesia dovremo iniziare un viaggio alla ricerca dei nostri ricordi, volto alla risoluzione dei guai che attanagliano l’isola.

Lost Eidolons Veil of the Witch Recensione | Tattico a caselle dall’anima Roguelite

Naturalmente in questo viaggio non saremo soli, ad accompagnarci vedremo un cast di 9 personaggi (ognuno rappresentante la classe di riferimento), con background da scoprire e svelare del tutto man mano che procederemo nel tortuoso viaggio scandito a ritmo di game over.

Lost Eidolons Veil of the Witch è difatti un Roguelite, il cui gameplay loop prevede di scegliere un party di 5 personaggi da portare all’avventura, che inesorabilmente falliremo, al fine di guadagnare dei buff permanenti da investire per potenziare il gruppo e spingerci sempre più in là, in ogni nuova run che affronteremo.

Il gameplay tattico a caselle è asciutto, ma ben congegnato. Ogni personaggio è dotato di 2 set di armi (predefinito e non modificabile se non per il protagonista), che si differenziano tra armi corpo a corpo come spade, asce e lance e armi dalla media o lunga gittata come tomi magici e arco, frecce e faretra.

Ogni arma sarà più performante a seconda del tipo di armatura fatta eccezione per le magie, che avranno più o meno effetti a seconda dello status applicato al bersaglio (fulmine su bersagli fradici, ad esempio) o applicheranno status alterati come aree di veleno e bruciatura.

Ogni personaggio durante il suo turno potrà muoversi, cambiare a volontà tra arma primaria e secondaria e infine scegliere di scagliare un possente attacco, una magia o mettere a frutto le proprie competenze di classe e usare un’abilità.

Lost Eidolons Veil of the Witch | Tra risorse permanenti e temporanee

Una volta che avremo mosso tutte le pedine sulla nostra scacchiera starà all’esercito nemico fare la sua mossa. Ogni azione svolta ci garantirà una frazione di esperienza, che una volta sommata fino al tanto agognato level up, ci consentirà di scegliere un’abilità tra una rosa di due (o pagare del denaro per un reroll).

Quest’alea riguardante le abilità ci permette di costruire build diverse di run in run, infatti una volta giunti al game over, tutte le abilità verranno perdute e saremo costretti a ricominciare dal livello 1. Ma non temete, non tutto è perduto.

Le risorse si dividono naturalmente tra quelle spendibili esclusivamente nel corso della run e quelle invece riporteremo con noi a “casa” al fine di potenziare i nostri valorosi eroi. Le risorse principali in Lost Eidolons Veil of the Witch sono 2: le braci e le pietre.

Le braci potranno essere spese in un apposito skill three per potenziare perennemente delle categorie di personaggi, mentre il grinding delle pietre è legato alle evoluzioni delle classi dei personaggi, che semplicemente ne potenziano i parametri iniziali e garantiscono un’evoluzione dell’abilità base e delle ottenibili.

Gli scontri e gli incontri sono suddivisi in tappe, rappresentate dal percorso sulla mappa e tra una battaglie e l’altra saremo chiamati a compiere diverse scelte come con quale reliquia iniziare la nuova run o quale bivio scegliere nel percorso, al fine di ottenere la ricompensa mostrata.

Lost Eidolons Veil of the Witch | Tanti bivi, ma un solo finale

L’ultimo incontro sulla mappa coincide sempre con l’incontro con il boss dell’area, dei veri e propri player killer e soft cap dell’avventura, che forzano il giocatore al grinding al fine di arrivare potenziati quel che basta per avere la meglio sui perfidi scherani imperiali.

Durante la mia prima run sono arrivato proprio alla fine del percorso e al primo boss, ma non c’è stato niente da fare, in poco tempo i miei valorosi guerrieri sono stati uccisi da singoli colpi provenienti dalle linee nemiche.

Non essendo io un fan del genere Roguelike o Roguelite, ho trovato la proposta di Lost Eidolons Veil of the Witch inizialmente frustrante, ma dopo qualche run ero ancora lì incollato allo schermo, organizzando la tattica per la prossima battaglia.

L’anima Roguelite

La forza del titolo sta in questo: un gameplay asciutto e dinamico, senza fronzoli ma al tempo stesso profondo quel che basta per fornirci ore e ore di divertimento, impegnati nell’ottimizzare la nuova build o finire lo scontro con meno perdite di HP possibili.

Andando avanti con l’avventura si sbloccheranno nuovi tipi di buff e di valuta da grindare, la progressione è da una parte non proprio velocissima, mentre le run durante il mid-game minacciano di durare all’incirca 2 o 3 ore e la lunghezza delle singole run mal si sposa con l’anima Roguelite del titolo.

I ritratti dei personaggi e la Character Art non sono rivoluzionari o originalissimi, ma ben si sposano con le necessità del titolo, dando quel pizzico di caratterizzazione a ogni personaggio e chiarezza sulla relativa identità sul campo di battaglia.

Lost Eidolons Veil of The Witch uscirà in early access il 5 Novembre, in maniera coincidente con la pubblicazione di questa recensione, promettendo al lancio solamente i primi 3 biomi dell’avventura.

Lost Eidolons Veil of the Witch Recensione | Conclusione

Il titolo è riuscito a stupirmi in positivo in più di una occasione, avendo dalla sua un combat system asciutto e divertente, per contro la sua natura di gioco in via di sviluppo ha presentato ben presto i limiti dell’operazione, con mappe e scenari che tendono a ripetersi e un sistema di progressione non ancora sufficientemente bilanciato da garantire un’esperienza coi fiocchi. Consigliato a tutti coloro che cercano un tattico per passare un paio d’ore al giorno sul campo di battaglia.