Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE

Recensito su PlayStation 5

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE La struttura di gioco è una sequenza di 4 partite per torneo, moltiplicate per 4 tornei. Stop
La struttura di gioco è una sequenza di 4 partite per torneo, moltiplicate per 4 tornei. Stop

Sono pronto a prendermi le piene responsabilità di ciò che sto per dire: il Quidditch è uno dei pochissimi sport di finzione che è davvero difficile traslare in videogame, e Harry Potter Quidditch Champions ne è la dimostrazione più palese che possiamo permetterci. Volare in Hogwarts Legacy era piacevole e, anche di fronte ad allungamenti di gameplay che stranamente non venivano da una struttura ubisoftiana fatta di torri da sbloccare e aree geografiche con i livelli, non nascondo che sono stato assolutamente fra i delusi e le deluse quando fu confermato che lo sport non avrebbe fatto parte dell’esperienza di gioco.

Non dopo troppo tempo, però, più precisamente ad Aprile 2023, arriva l’annuncio da Warner Bros. Games: Harry Potter Quidditch Champions, un gioco completamente dedicato al Quidditch, sarebbe arrivato nel corso del 2024. Dopo un silenzio piuttosto prolungato, l’ultima conferma: il titolo sarebbe arrivato a pagamento (30€ per la versione base, 40€ per la deluxe) ma sarebbe stato disponibile per un breve intervallo di tempo come titolo riscattabile dall’abbonamento PlayStation Plus.

La struttura di gioco vista dai trailer era interessante, ma era molto difficile per me scrollarmi di dosso l’idea che fossimo davanti ad un gioco mobile traslato su console. Adoro cambiare idea e adoro sbagliarmi, però, e non ho voluto tirarmi indietro quando è arrivata l’opportunità di recensire il titolo di Unbroken Studios, studio di circa 70 persone situato a El Segundo (sobborgo di Los Angeles) che già nel 2024 era stato associato, in quanto co-sviluppatore, al celeberrimo Suicide Squad Kill the Justice League.

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE L'estetica cartoony si allinea a quanto già vediamo in Fortnite e Dragon Age The Veilguard
L’estetica cartoony si allinea a quanto già vediamo in Fortnite e Dragon Age The Veilguard

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE | Alcune cose vanno lasciate nel cassetto

Premetto che non sarà una recensione lunghissima, perché sento che su Harry Potter Quidditch Champions c’è contemporaneamente molto e pochissimo da dire. D’altronde la struttura narrativa (non che servisse) è quasi inesistente, il comparto ludico è scarno – e lo sa – e la componente multiplayer mi ha creato più problemi che altro.

Fammi partire dal gameplay: Harry Potter Quidditch Champions prova a catturare l’essenza dello sport creato per i suoi romanzi dall’innominabile transfobica, e, lo ammetto, ci prova con tutto sé stesso, ma il compito di un designer è prima di tutto capire se un prodotto ha senso di essere creato e a che condizioni. Nelle 1084170 parole che compongono la saga del maghetto, lo sport è sempre descritto in modo molto dinamico, tanto che a volte perfino le abilità narrative dell’innominabile fanno fatica a star dietro l’azione, e più di qualche volte sono le interruzioni e gli svenimenti a fare da vera parentesi di quei momenti giocosi.

In Harry Potter Quidditch Champions dovremo affrontare un tutorial piuttosto ben ritmato che ci vedrà vestire, ruolo dopo ruolo, i panni di tutti i principali componenti di una squadra di Quidditch: sono 7 i veri componenti, ma solo 4 i ruoli, ossia Cacciatore, Portiere, Battitore e Cercatore. Al gioco di Unbroken concederò questo: il gameplay sembra abbastanza diverso fra i vari ruoli.

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE Possiamo ritrovare alcuni character dei libri, ma a livello meccanico la cosa non conta
Possiamo ritrovare alcuni character dei libri, ma a livello meccanico la cosa non conta

Se da Cacciatore dovremmo essere capaci di seguire costantemente l’azione e intervenire, con fallo o meno, per ottenere il possesso di palla, il Portiere ha un ruolo e delle meccaniche ovviamente più statiche, fatte di lunghe espirazioni nell’attesa del prossimo tentativo di “rigore”; il Battitore ha – a conti fatti – un’arma in più degli altri, e ti ritroverai sicuramente a godere di più di questo ruolo, rispetto agli altri, soprattutto di fronte ad un Cercatore che, alla stregua di – davvero – un gioco mobile, deve inseguire il Boccino d’Oro facendo attenzione a passare dentro tutti i cerchi dorati che quest’ultimo lascia dietro di sé per non perdere di vista la sua preda.

Un po’ di spirito d’iniziativa meglio diretto… non sarebbe proprio guastato

So che la mia sembra un’acidità eccessiva, ma a livello di meccaniche ogni singolo ruolo che ho appena descritto sembra tolto dal forno prima di fare la crosticina, per così dire: è tutto crudo, appena digestibile o direttamente indigesto. Il calibrare difficoltà e influenza dei vari ruoli sugli equilibri della partita è, sulla carta, il lavoro primario che il team doveva eseguire prima di avvicendarsi in questa sgravante avventura: la difficoltà e monotonia dell’inseguire il Boccino, ad esempio, non può essere rimbalzata da una mera trentina di punti (contro i 150 della tradizione libresca), pari a 3 tiri “in porta” riusciti.

Il Cacciatore se la cava un po’ meglio, ma deve molto della sua dinamicità, forse unica nel roster,  alle abilità di movimento proprie del ruolo… anche se poi sa eseguire esattamente lo stesso drift di Cercatore e Battitore. Movimento e velocità in Harry Potter Quidditch Champions sono… ok, ne più né meno. È in particolare la velocità, o meglio il mancato senso di essa, quello che più mi è stato indigesto: visivamente lo stare in groppa ad una Nimbus, una Firebolt, una Cleansweep, dovrebbe risultare veloce, dinamico, e magari anche con quel tocco di differenziazione fra scope diverse che, magari un minimo effetto sul gameplay lo hanno.

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE La UI è senz'arte nè parte
La UI è senz’arte nè parte

Non si parla nemmeno di troppe difficoltà di balancing, anzi: una maggior differenziazione delle scope e una maggior intensità nel divario di performance fra esse avrebbe di molto migliorato il gameplay che, partendo da regole prestabilite dai romanzi, poteva meglio sfruttare la limitatezza “in lunghezza” delle sue meccaniche, per approfondirne il godimento moment-to-moment.

Anche il comparto di personalizzazione di personaggi, abiti e scope lascia molto a desiderare, portando a casa il compitino senza davvero colpo ferire. Lo stile visivo cartoony, tanto in linea con quanto fa, ad esempio, Fortnite e a breve Dragon Age The Veilguard, si apre ad esplorazioni sbarazzine e anche piuttosto fantasiose quando si tratta di customizzare il proprio personaggio, ma Harry Potter Quidditch Champions non coglie la palla al balzo e rimane piuttosto ancorato a terra, come la scopa di un mago al primo anno.

Com’era quel modo di dire sulla cera?

Il problema di un loop di gioco che non innova o quantomeno diverte è che non ci vuole molto perché il castello di carte crolli senza pietà, e quello di Harry Potter Quidditch Champions si ritrova a terra con molta facilità e in modo invidiabilmente spensierato. La progressione ci vede infatti affrontare un set di 4 partite, ognuna da concludersi con un determinato punteggio la cui somma, a fine tornero, determina il vincitore della relativa coppa. E così avanti al prossimo torneo, alle prossime 4 partite, alla prossima coppa. Rifai il tutto 4 volte e hai essenzialmente esperito la quasi totalità di quello che Harry Potter Quidditch Champions può offrirti, a livello di “single player”.

A riguardo, non sono pienamente convinto che la presenza di una vera campagna single player avrebbe potuto cambiare le sorti della mia esperienza con il titolo di Unbroken, ma avrebbe potuto far sfumare il senso di monotonica pesantezza del tutto. Purtroppo nemmeno il comparto multiplayer aiuta la situazione, a causa di tempi di attesa lunghi e, nel raro caso in cui si riesce ad entrare in partita, lag e crash fin troppo frequenti.

Ho apprezzato il minimo sforzo nel riprodurre alcuni personaggi noti della saga e i luoghi che già in Hogwarts Legacy ci eravamo trovati a visitare, collateralmente, ma c’è stata troppo poca attenzione alla cura delle arene stesse, e nemmeno la cronaca della partita, sul pezzo ma spesso stanca, non riesce a far alzare la testa a questo tentativo ludico.

Harry Potter Quidditch Champions RECENSIONE I livelli di personalizzazione sono decenti in numero ma poco efficaci in varietà
I livelli di personalizzazione sono decenti in numero ma poco efficaci in varietà

Harry Potter Quidditch Champions è un titolo senza ambizione e che, temo, giochi troppo sul valore affettivo verso il franchise. Dove Hogwarts Legacy falliva quasi solo nel distinguersi dagli stanchi open world di matrice guillemotiana, Quidditch Champions è semplicemente troppo poco furbo nello sfruttare la base meccanica dei libri. Un comparto multiplayer tra l’inesistente e il malfunzionante, un livello di personalizzazione superficiale e definitivi problemi di bilanciamento dei ruoli in partita rendono lo sforzo di Unbroken Studios forse un po’ vano, ma sicuramente un cattivo uso del sicuro potenziale creativo del team. 

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5.5
Un titolo senza ambizione

Pro

  • L'IP di Harry Potter funziona ancora, economicamente...

Contro

  • ...ma lo sforzo di Unbroken Studios non porta i risultati sperati
  • La personalizzazione di scope, vestiti e personaggi lascia molto a desiderare
  • I problemi di balancing fra i vari ruoli si sentono sin da subito
  • Il multiplayer essenzialmente non funziona
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