Castlevania Dominus Collection RECENSIONE

Recensito su Xbox Series X

Castelvania Dominus Collection

Nel mondo del retrogaming, in moltissimi si pongono una domanda a cui è per davvero arduo dare una risposta valida: si possono considerare veri retrogamers solo chi gioca i titoli originali su hardware originale, oppure possiamo fregiarci di tale appellativo anche noi, che i grandi titoli del passato ce li godiamo sulle moderne console, IN MANIERA LEGALE, acquistando legittimamente i giochi in questione?

Castlevania Dominus Collection RECENSIONE | Ritorno a Castlevania

Come avrete già capito, io personalmente parteggio per il secondo schieramento, quello del bene e della legalità, senza farmi minimamente venire in mente di scaricare illegalmente rom da intern… E basta! Ok, lo ammetto, non avevo la minima idea di come iniziare, in oltraggioso ritardo, la recensione di Castlevania Dominus Collection, raccolta di titoli Konami ad altissimo tasso di vampirismo molesto, rilasciata “a sorpresa” a fine estate per tutti i maggiori sistemi di gioco, PlayStation 5, Xbox Series varie, Steam e, naturalmente, Nintendo Switch. Ricordate, ne ho anche parlato in un Inserto Speciale di Floppy Disk, recuperatelo và, ma intanto vi beccate la recensione scritta, perchè si.

Castlevania: Dominus Collection arriva sui nostri schermi in scia a una serie di raccolte a marchio Castlevania, come le ottime Anniversary Collection e Requiem Collection (quest’ultima disponibile soltanto su Playstation), e la tanto acclamata Advance Collection che, come suggerisce sottilmente il nome, raccoglieva tre titoli nati su Game Boy Advance. La Dominus Collection invece, si prende la briga di portare sui nostri grandi schermi i Castlevania che uscirono su un’altra handheld molto di moda anni fa, il Nintendo DS. I giochi contenuti in questo bundle sono di quelli più apprezzati dai fan di tutte le età, trattandosi infatti di Dawn of Sorrow, Portrait of Ruin e Order of Ecclesia.

Castelvania Dominus Collection

Dawn of Sorrow, seguito diretto di Aria of Sorrow, ripubblicato nella già citata Advance Collection, risale all’ormai antico 2005, è stato il primo Castlevania sbarcato sull’allora nuova console portatile Nintendo. Ritorna il protagonista di Aria, il tanto amato da grandi e piccini Soma Cruz, ancora una volta alle prese con una malvagia setta di sacerdoti tutti matti, impegnati a riportare il Male con la M maiuscola nel nostro mondo. Come se ce ne fosse di bisogno.

Grafica bellissima che strizza l’occhio, molto più che in altri giochi della serie, allo stile anime, finali multipli ottenibili tramite alcune scelte in game e un tutto sommato buon adattamento delle meccaniche che implicano pennino e doppio schermo, fanno di Dawn of Sorrow il titolo probabilmente più interessante di tutto il pacchetto. Non che gli altri due siano male, ma questo risulta senza dubbio il migliore dei tre.

Ho parlato poco sopra di gestione delle meccaniche che riguardano pennino e doppi schermi, due delle caratteristiche salienti del DS, e che furono sfruttate da molti giochi usciti su questa console, proprio come Dawn of Sorrow. In questa Dominus Collection, le meccaniche riguardanti questa caratteristica sono state implementate molto bene nella mappatura dei comandi per i vari pad, risultando magari non ottimali come sugli originali, ma comode e per nulla invadenti, rendendo quindi le conversioni super godibili anche sui sistemi di gioco moderni, che ovviamente non possiedono queste caratteristiche.

Ma torniamo ai titoli presenti nella collezione, passando a Portrait of Ruin del 2006, primo titolo di Castlevania a presentare una modalità cooperativa multiplayer, che però è totalmente assente in questa conversione. Ovviamente potremo e dovremo utilizzare entrambi i protagonisti, Jonathan e Charlotte (e ci mancherebbe, dato che è la meccanica peculiare di Portrait!), ma solamente in solitaria. Seguito diretto dell’unico titolo della serie uscito per Sega Megadrive, Castlevania Bloodlines o New Generations che dir si voglia, Portrait of Ruin ci cala nei panni di uno dei discendenti di Quincey P. Morris, e quindi imparentato coi Belmont per qualche via traversa, intento a sventare i pian di un vampiro artista pazzo con l’aiuto della sua amica maghetta. Il tutto nell’Europa dilaniata dalla Seconda Guerra mondiale, tanto per non farci mancare nulla in assoluto.

Chiudiamo con il titolo più controverso dei tre, Order of Ecclesia del 2008. Controverso perchè, nonostante il fatto di essere uno dei più acclamati dell’intera serie dai fans di Castlevania, di per se ha portato molta poca innovazione al gameplay, con meccaniche già viste e andando anche a diluire la componente esplorativa da “Metroidvania” (appunto), immancabile sin dai tempi dell’immenso Castlevania: Symphony of the Night. Un gioco comunque bello e interessantissimo, come i Castlevania di quell’epoca sapevano essere, ma che se paragonato anche solo agli altri due di questa raccolta, esce irrimediabilmente sconfitto in un confronto. Segno forse che i tempi stavano cambiando.

Castelvania Dominus Collection

Tre bei titoli, tre solidi Castlevania da godersi tutti di un fiato, fino in fondo comunque! Tutta qui questa Dominus Collection quindi? Assolutamente no! La raccolta infatti ci offre anche un bel po’ di contenuti extra, quali le immancabili soundtrack (tutte fantastiche come al solito!), tonnellate di disegni preparatori dei giochi e art varie, le scansioni dei manuali originali e… Altri due giochi!

Vampiri da Sala

Sissignori, avete letto bene! Nella sezione Extra, potremo accedere, e giocare nella loro interezza, sia l’originale Haunted Castle che la sua versione Revisited. Per chi non lo sapesse, Haunted Castle è un infame e maledetto gioco arcade, uscito nelle sale nel 1988, che prende tutto quello che poteva esserci di buono nel primo Castlevania, e lo mixa assieme in una maniera talmente grottesca, condito pure da una giocabilità inesistente, che il risultato è probabilmente la più schifosa e infame conversione per sale giochi di un titolo nato per il mercato console di sempre. Una roba davvero assurda, con controlli tremendi e una difficoltà artificiale da incubo.

Castelvania Dominus Collection

Fortunatamente è anche presente la versione Revisited, ovvero una sorta di remake riveduto e corretto, che trasforma un vero e proprio abominio videoludico in un gioco da sala da provare, ma comunque senza arte ne parte, assolutamente non all’altezza degli altri titoli comprarsi in questo bundle.

Castlevania Dominus Collection Recensione – Sanguinose Conclusioni

In definitiva, Castlevania Dominus Collection è l’ennesima compilation nostalgica di Konami che, lungi dal voler riportare sulla breccia il marchio Castlevania dopo l’esperimento di Lords of Shadows, vuole comunque spremere ancora (o meglio, succhiare il sangue!) l franchise, facendo leva sul sempre presente effetto nostalgia. Bei giochi, ben trasposte le meccaniche peculiari ma, se devo trovare un difetto proprio, con meno contenuti extra rispetto alle raccolte passate. Quindi promuovo a pieni voti questa collection, consigliandola a tutti, fans di Castlevania e non. Haunted Castle invece era e rimane una fetecchia, ma per amor di completismo, una partita potete lo stesso farcela!

9
Tre bei titoli, tre solidi Castlevania da godersi tutti di un fiato, fino in fondo!

Pro

  • Tre dei migliori Castlevania "moderni" tutti assieme
  • Meccaniche tipiche del DS trasportate in maniera ottimale su sistemi di gioco diversi
  • Tanto materiale extra...

Contro

  • Ma non tanti extra come le precedenti collections
  • Haunted Castle
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