Senua’s Saga: Hellblade II RECENSIONE | Il Rinascimento di Xbox
Nel 2017 lo studio indipendente britannico Ninja Theory regalava al pubblico Hellblade Senua’s Sacrifice: un’avventura atipica dalle tinte dark fantasy, caratterizzata da una commistione di influenze tra cultura celtica e mitologia norrena. Un setting del genere rappresentava però solamente un palcoscenico per trattare, con un approccio nuovo, un disturbo psichiatrico come la psicosi.
Al di là della professionalità e sensibilità con cui è stata “messa in scena” questa tematica, il gioco ha fatto breccia nei cuori e nelle menti di moltissimi utenti grazie a una protagonista e una vicenda di grande spessore. Ecco perchè due anni dopo, durante i TGA 2019, l’annuncio di Senua’s Saga Hellblade II ha generato una grandissima attesa.
Hellblade II RECENSIONE | Finalmente ne parliamo senza l’ausilio di rumor o ipotesi
A quattro anni di distanza Ninja Theory, che nel frattempo è passato da studio indipendente a tassello di pregio degli Xbox Game Studios (dopo l’acquisizione compiuta da Microsoft nel 2018), rende disponibile su console Xbox e PC, esclusivamente in formato digitale, l’atteso sequel delle gesta di Senua.
Posso definirlo, senza troppi giri di parole, il titolo più ambizioso e dal budget più elevato di sempre realizzato dallo studio di Cambridge e oggi, grazie a un codice download fornitoci da Xbox, dimenticando rumor, ipotesi e quant’altro, è possibile finalmente parlare concretamente, dopo averci giocato a fondo, di Senua’s Saga Hellblade II.
Nuova sconvolgente avventura
Reputo che approcciarsi a Senua’s Saga Hellblade II in maniera superficiale, pensando di trovarsi di fronte un videogioco d’avventura canonico sia un errore. Lo scrivo conscio di ciò che avevo già sperimentato e provato durante Hellblade Senua’s Sacrifice ed il termine “esperienza” è probabilmente ciò che riassume al meglio questo titolo.
Hellblade II rappresenta infatti, così come il suo predecessore, un’esperienza in formato digitale e videoludico di ciò che potrebbe sperimentare una persona che mostra sintomi di alterazione del normale funzionamento psichico: collegamenti visivi, voci, suoni e vere e proprie visioni che risultano reali per il singolo ma che sono impensabili per il resto delle persone.
Tutto è cominciato con una reietta, vessata e violentata dal padre, allontanata dal suo villaggio perchè diversa e accusata di essere la causa di sventura e morte. Il viaggio di questa donna si concludeva poi con l’elaborazione del tragico lutto per la scomparsa dell’amato Dillion e una ritrovata consapevolezza della sua condizione.
Senua’s Saga Hellblade II ci mostra una Senua più forte, dopo aver trovato un equilibrio all’interno delle sue esperienze psicotiche, ma ancora segnata dalle vicende passate. Non è più una vittima spaurita delle sue psicosi perchè ora è in grado di lasciarsi guidare consapevolmente da esse, verso strade che solo lei può vedere e percorrere.
Rotta verso l’Islanda
In Hellblade II la guerriera pitta è salpata per i mari, abbondando le sue terre, insieme alle Furie — le voci che la accompagnano perennemente. Ha fatto in modo di essere catturata come schiava con un obiettivo preciso: vendicarsi delle popolazioni vichinghe che attaccano Orkney, sua terra natale, distruggendo villaggi e mettendo in catene la popolazione.
La destinazione di questo viaggio è l’Islanda ma, poco prima dell’approdo, una tempesta affonda le navi liberando Senua e dando l’avvio a questa avventura, il cui racconto era stato già preannunciato dal finale di Senua’s Sacrifice. Un epico viaggio attende la guerriera pitta, ma questa volta non sarà accompagnata solamente dalle voci del suo passato.
Infatti una delle principali novità di Senua’s Saga Hellblade II è la presenza, già svelata da Ninja Theory nei vari trailer condivisi, di nuovi personaggi che andranno a interagire con Senua. Si tratta di abitanti di questa magica terra che legheranno il proprio destino a quello della misteriosa straniera.
Ombre oscure gravano infatti su questa popolazione, come anticipato dal video gameplay del 2021, e il destino di Senua appare chiaro fin da subito e, senza entrare nei dettagli della trama, il suo ruolo sarà fondamentale per ribaltare la vita di questa gente liberandola da paure e minacce ataviche.
Evoluzione tecnica
Tra le critiche fatte in passato a Hellblade si annoverano senza dubbio quelle relative a un gameplay ridotto all’osso, definito da alcuni addirittura scarno. Nel sequel che mi sono trovato tra le mani non ho notato un cambio di registro netto rispetto al passato quanto piuttosto una naturale evoluzione.
Ritengo che la direzione che ha preso Senua’s Sacrifice prima e Senua’s Saga ora, sia coerente con l’intento dello studio britannico di realizzare un titolo che possa, in maniera credibile e realistica, mettere di fronte l’utente a fenomeni psicotici, all’interno di una storia il cui coinvolgimento è amplificato, oltre che dall’esperienza visiva, da grandi prove attoriali.
Per far ciò Ninja Theory si è affidato al professor Paul Fletcher dell’Università di Cambridge, nonchè a collaboratori che hanno convissuto realmente con questo tipo di alterazioni psichiche. Il risultato di Senua’s Saga: Hellblade II è un’avventura story-driven peculiare, spiazzante e al tempo stesso emozionante.
Ma a livello di gameplay puro non vi sono sostanziali modifiche con l’uso del focus per risolvere enigmi basati sul simbolismo e intermezzi maggiormente action come le fughe mozzafiato e i combattimenti all’arma bianca. Il lavoro fatto per affinare queste fasi di gioco è netto, con una precisione che sfiora un realismo quasi assoluto come le naturali movenze umane.
Affinamento del gameplay
Per rendere l’esperienza di gioco più realistica e coinvolgente è stato fatto un grosso lavoro, lungo 69 giorni, sul performance capture nella Ninja House. Il risultato è che ora gli scontri ricreano un’esperienza di gioco più tragica e brutale del primo Hellblade ma al contempo più naturale, seppur vincolata a uno schema basato sul fronteggiare un nemico per volta.
Nonostante questo possa far storcere il naso ai più, la sensazione di trovarsi su un campo di battaglia affollato è garantita dall’ottimo dinamismo generale, riscontrabile anche nelle fasi “focus”, mentre risultano ancora poco variegate la tipologia e i move set dei nemici: a seconda del livello di difficoltà scelto, gli scontri potrebbero risulare via via meno complessi.
Vi sono ovviamente delle eccezioni, di cui non farò menzione per evitare pesanti spoiler, che potranno rendere giustizia agli scontri con la spada. Ma, vorrei ribadirlo ancora una volta, il combattimento non deve essere inteso come elemento primario del gioco quanto piuttosto come intermezzo carico di epicità e drammaticità.
Chiude il cerchio poi la scoperta dei “Bastoni della conoscenza” e dei “Volti”, elementi che non rappresentano semplici collezionabili ma arricchimenti alla narrazione del gioco che contribuiscono, inoltre, allo sblocco di una nuova modalità di gioco a cui se ne aggiunge un’ulteriore completando una run a qualsiasi livello di difficoltà.
Realismo visivo e sonoro
Il fatto che Unreal Engine 5 abbia delle potenzialità impressionanti non è un mistero. Suscita comunque stupore come Ninja Theory, che già aveva mostrato grande maestria nel maneggiare Unreal Engine 4, sia riuscito a sfruttarlo pesantemente nella realizzazione tecnica di Hellblade II.
Per rendere il mondo di gioco più realistico e vivo, lo studio ha usato una tecnica chiamata fotogrammetria 3D, con risultati spettacolari. La cura riposta negli ambienti di gioco accompagna quella posta sui personaggi per i quali sono stati realizzati dei costumi, poi digitalizzati, utilizzando materie prime in linea con il setting di gioco.
La stessa cura maniacale del dettaglio è riscontrabile sul comparto sonoro che si avvale di un audio binaurale 3D. A meno che non si disponga di un ottimo impianto casalingo, il consiglio è di affrontare Senua’s Saga Hellblade II tramite l’ausilio di un buon paio di cuffie in grado di sfruttare al meglio questo tratto distintivo del gioco.
A completare quest’avvolgente esperienza sonora si aggiungono una recitazione e un doppiaggio (solo in lingua inglese) di altissimo livello da parte di tutto il cast, e un accompagnamento musicale epico ed evocativo. Il risultato finale è quello di vivere un’esperienza di gioco unica, stimolante dall’inizio fino alla sua conclusione.
Le voci fuori campo del narratore, delle Furie e l’ombra del padre, tormentano Senua e, di conseguenza, chi la impersona durante l’esperienza videoludica ma non sono le sole. Le circa 8 ore che servono a completare il titolo, possono essere infatti arricchite dalle nuove modalità in cui la voce narrante è sostituita da una diversa “prospettiva personale”.
Significa in sostanza che gli altri personaggi daranno un commento vocale alle vicende, arricchendo una narrazione già di base di altissimo livello. Al contempo ne trarrà vantaggio appunto la longevità, ipoteticamente triplicata per chi vorrà sperimentare le altre due prospettive di gioco disponibili, oltre l’originale.
Hellblade 2: La fine è l’inizio
Dopo le turbolenze che hanno scosso il mondo videoludico negli ultimi tempi, soprattutto in casa Microsoft, Senua’s Saga Hellblade II è quello che ci voleva. Un videogioco, un’opera audiovisiva, una grande messa in scena che, trattando tematiche tutt’altro che semplici, proietta i videogiocatori all’interno di un mondo oscuro, misterioso e affascinante.
La speranza è che il titolo di Ninja Theory possa rappresentare davvero un Rinascimento per Xbox e, in generale, per il mondo videoludico grazie all’amore dimostrato ampiamente dal suo studio di sviluppo e da tutti i collaboratori che hanno lavorato per confezionare questo sequel.
Breve, forse dal gameplay limitato, ancora imperfetto nella sua ricerca del realismo estremo, ma anche scioccante, intenso e appassionante, il nuovo affresco delle gesta di Senua, pone lo studio di Cambridge verso la parte più difficile: l’inizio di una nuova storia che dovrà eguagliare, se non superare, quanto di buono si è visto con Senua’s Saga Hellblade II.
Senua's Saga: Hellblade II - Recensione
Nel 2017 lo studio indipendente britannico Ninja Theory regalava al pubblico Hellblade Senua's Sacrifice: un'avventura atipica dalle tinte dark fantasy, caratterizzata da una commistione di influenze tra cultura celtica e mitologia norrena. Un setting del genere rappresentava però solamente un palcoscenico per trattare, con un approccio nuovo, un disturbo psichiatrico come la psicosi. Al di là della professionalità e sensibilità con cui è stata "messa in scena" questa tematica, il gioco ha fatto breccia nei cuori e nelle menti di moltissimi utenti grazie a una protagonista e una vicenda di grande spessore. Ecco perchè due anni dopo, durante i TGA 2019, l'annuncio di Senua's Saga Hellblade II ha generato una grandissima attesa. A quattro anni di distanza Ninja Theory, che nel frattempo è passato da studio indipendente a tassello di pregio degli Xbox Game Studios (dopo l'acquisizione compiuta da Microsoft nel 2018), rende disponibile su console Xbox e PC, esclusivamente in formato digitale, l'atteso sequel delle gesta di Senua. Posso definirlo, senza troppi giri di parole, il titolo più ambizioso e dal budget più elevato di sempre realizzato dallo studio di Cambridge e oggi, grazie a un codice download fornitoci da Xbox, dimenticando rumor, ipotesi e quant'altro, è possibile finalmente parlare concretamente, dopo averci giocato a fondo, di Senua's Saga Hellblade II.
Peculiare, spiazzante e al tempo stesso emozionante
Pro
- Esperienza di gioco audio-visiva incredibile
- Tecnicamente è difficile trovare di meglio
- Personaggi ottimamente caratterizzati e interpretati magistralmente dal cast
- Il gameplay è un supporto perfetto alla narrazione
Contro
- Permangono i limiti di un gameplay asservito alla storia