Judas ANTEPRIMA | Ken Levine 10 anni dopo
Finalmente Ghost Story Games ha mostrato il gameplay di Judas e ha chiarito in anteprima alcuni aspetti della trama di questo FPS narrativo.
Prima di addentrarci in Judas ANTEPRIMA è bene sottolineare come il nome di Ken Levine sia legato a produzioni di altissimo valore, dagli esordi come sviluppatore per System Shock fino ad arrivare al suo BioShock Infinite uscito nel 2013. Judas arriva infatti oltre 10 anni dopo per colmare, forse, il vuoto lasciato dalla fine della serie BioShock.
Per capire meglio la genesi del nuovo gioco di Ken Levine e di come l’attesa per il primo titolo di Ghost Story Games sia altissima, per una grande fetta di giocatori, è meglio fare un passo indietro fino al 1997, anno di fondazione di Irrational Games.
Questo nuovo studio vedeva alla sua guida tre personalità: Ken Levine, Jonathan Chey e Robert Fermier. Tutti e tre erano ex dipendenti di Looking Glass Studios, sviluppatori dietro al primo storico System Shock, da cui si separarono per fondare un nuovo studio di sviluppo: Irrational Games.
La decisione venne presa mentre erano ancora al lavoro su Thief: Dark Project (conosciuto da noi come Dark Project: L’ombra del ladro) e gli inizi non furono semplici tanto che accettarono di buon grado l’offerta di Paul Neurath, a capo proprio di Looking Glass, per partecipare allo sviluppo di System Shock 2.
Judas ANTEPRIMA: da Irrational Games a Ghost Story Games
Dopo questo nuovo successo, gli anni successivi furono frenetici per Irrational Games con il rilascio di alcuni titoli interessanti come Freedom Force e il suo sequel, Freedom Force vs the 3rd Reich, nonché Tribes: Vengeance, uno dei migliori capitoli del franchise (in quel momento appartenente a Vivendi).
Tutto questo prima di passare sotto l’egida di Take Two Interactive che accettò l’offerta di acquisizione proposta da Levine, Chey e Fermier nel corso del 2005. Appena un anno dopo 2K (nuovo nome di Take Two) durante l’E3 2006 svelò al mondo BioShock per poi rilasciarlo nel 2007.
Nel 2014, appena un anno dopo il rilascio di BioShock Infinite, Levine annunciò a sorpresa la chiusura di Irrational Games dalle cui ceneri nacque nel 2017 Ghost Story Games. Il nuovo studio era già al lavoro per plasmare l’idea dei lego narrativi, teorizzata da Levine per proporre un gioco ipoteticamente rigiocabile all’infinito.
Così arriviamo a Judas il cui annuncio ufficiale, giunto durante i The Game Awards del 2022, ha subito restituito una sorta di déjà vu per i fan di BioShock sia per il setting distopico sia per l’uso di armi da fuoco alternate a poteri sovrumani.
Levine e soci non sono nuovi a operazioni di realizzazione di sequel spirituali e sembra proprio che Judas possa esserlo per BioShock Infinite. Recentemente è stato possibile scoprire qualcosa di più su un titolo che, con varie influenze, sembra condensare tutta la carriera del suo creatore.
Judas ANTEPRIMA: sequel spirituale di BioShock Infinite ma non solo
Il focus e le principali differenze che Judas mette in campo, rispetto ai precedenti lavori di Levine, riguardano senza ombra di dubbio la costruzione narrativa del gioco grazie alla struttura dei lego narrativi, in grado di aumentare la longevità e varietà del titolo.
Potrà sembrare un’inezia, ma c’è un distinguo fondamentale da sottolineare rispetto a BioShock: fin dall’incipit, la protagonista Judas non è una presenza esterna, a differenza di chi si addentrava a Rapture o Columbia, ma una figura ben nota all’interno della Mayflower.
Il setting del gioco è infatti rappresentato da questa gigantesca nave generazionale, la Mayflower appunto, che è una vera e propria metropoli che viaggia nello spazio profondo. La rotta punta su Proxima Centauri, nuova casa per l’umanità, dopo l’abbandono della Terra a causa di una peste letale.
Questa nuova società è completamente controllata dalle macchine ed è plasmata per creare cittadini modello che non hanno alcuna tolleranza per chi esce fuori dai binari tracciati. Tutta questa rigidità non poteva però che culminare in una rivoluzione, guidata proprio da Judas.
Hacker, nonché ingegnere autodidatta, Judas sembra non aver fatto una bella fine considerando che è stata “ristampata” (una sorta di clonazione) perdendo parte dei ricordi. Nelle vicende di questo FPS narrativo trovano spazio anche altri tre personaggi fondamentali: il capo della sicurezza Tom, l’ufficiale medico di bordo Okiki/Nefertiti e la consigliera di bordo Hope.
Judas ANTEPRIMA: le scelte e i lego narrativi
I tre rappresentano i capi della nave nonché una famiglia (Tom e Nefertiti hanno adottato Hope) e allo stesso tempo tre possibili epiloghi per la Mayflower: Tom vuole portare a termine la missione e raggiungere Proxima Centauri mentre l’ufficiale medico, diventato Nefertiti dopo aver abbandonato la forma biologica, punta a un futuro guidato dai robot.
E Hope? A differenza dei “genitori” vede nell’estinzione l’unica soluzione plausibile per il futuro dell’umanità. Questo personaggio, ammirato già dal primissimo trailer, è un robot che ricorda la struttura del Terminator ideata da James Cameron, e non potendo auto terminarsi (così come la sua controparte cinematografica) necessita dell’aiuto di Judas.
Naturalmente Judas non è solo trama e presenta un gameplay che potremmo definire classico, pensando alla serie BioShock, per via dell’uso di un’arma da fuoco nella mano destra e i poteri sulla mano sinistra. Una novità in questo senso sarà la possibilità di sfruttare fattori ambientali creando combo letali e varietà di gioco.
I nemici, invece, saranno proprio le stesse macchine che avevano il compito di vigilare e operare sulla Mayflower. In seguito alla ribellione giungeranno a una sorta di follia e diverranno ostili contro gli esseri umani. I concept di questi robot sono assolutamente intriganti così come i modi in cui sarà possibile sbarazzarsi di loro.
Judas ANTEPRIMA: un gun play rodato e affinato
Judas potrà non solo decidere di distruggere le macchine in vari modi (il congelamento o l’elettrificazione ad esempio) ma anche sfruttarle, grazie alle sue capacità hacker, potendo contare su alleati (probabilmente temporanei) nei vari scontri che la vedranno sempre in minoranza.
L’alternanza di fasi di gun play a evoluzione della trama sarà dettata dalle scelte che Judas farà per supportare i piani dei tre ologrammi di Hope, Tom e Nefertiti. A seconda delle scelte fatte si andrà a influenzare l’evoluzione della storia e modificare i rapporti con i tre.
Tutto questo sfrutterà i già citati lego narrativi che non solo modificheranno il destino della Mayflower, rendendo ogni partita diversa dalla precedente, ma anche le situazioni nell’immediato. Infatti, i tre “capi olografici” ostacoleranno o agevoleranno situazioni e scontri di Judas in base al supporto e alle attenzioni che avranno ricevuto o meno da parte sua.
Da quello visto finora la Mayflower è caratterizzata da un level design accattivante e che contribuisce a quel senso di déjà vu di cui parlavo in precedenza. Gli ambienti, ha garantito Levine, saranno vari e numerosi e daranno l’idea di trovarsi proprio all’interno di una grande città.
Insomma di carne al fuoco ce n’è tanta ma tanta sarà anche l’attesa per poter mettere le mani su Judas. Il titolo di Ghost Story Games uscirà nel corso del 2025 ma, probabilmente, avremo qualche altro consistente assaggio nei prossimi mesi, sia a giugno con i consueti eventi estivi che a dicembre con il TGA 2024.