Jusant RECENSIONE | Echi di un mondo scomparso

Recensito su PlayStation 5

La recensione di Jusant

Dopo il rebranding dell’azienda, DON’T NOD torna a far parlare di sé con Jusant, un’avventura dal racconto silente ma intrigante, che catapulta il giocatore in un mondo arido da vivere tutto in salita. Un titolo che narra la sua storia attraverso gli echi di un mondo scomparso.

Il nuovo titolo della casa francese che ha dato vita alle storie di Life is Strange e Vampyr è indubbiamente anacronistico rispetto ai grandi successi dello studio, tuttavia scoprirete una volta giocato che siamo dinanzi a un’avventura appassionante ma con un potenziale inespresso. Entriamo nel dettaglio in questa recensione.

Jusant Recensione | Una scalata infinita per un goccio d’acqua

Jusant prende il nome dal termine francese che indica il riflusso dell’acqua, ed è proprio questo fenomeno che forgia l’avventura e il mondo del nuovo gioco di DON’T NOD. Difatti, ciò che ne resta è una vasta e arida distesa sabbiosa, dove il fondale oceanico e gli annessi relitti navali decorano un paesaggio desolato.

Una torre rocciosa dalle dimensioni inquantificabili sovrasta il mortifero paesaggio, e un intrepido vagabondo decide di scalarla in cerca di un possibile barlume di vita. Salendo sull’immensa struttura con una corda e vari ganci, il ragazzo si lancia in quest’impresa con caparbietà, rinvenendo i resti di una civiltà scomparsa.

Salita dopo salita infatti, il giovane esplorerà diversi insediamenti ormai abbandonati, il cui funzionamento necessitava proprio di quella preziosa acqua che manca in ogni angolo del globo. Tutto ciò che resta delle persone che li abitavano sono soltanto dei vaghi ricordi.

Al fianco del giovane vagabondo vi è una piccola creatura, il cui potere misterioso dato dal suo eco permette alla natura di rivivere, facendo crescere intorno a sé una vegetazione rigogliosa. Questo arcana abilità sarà di vitale importanza per il viaggio della speranza.

Jusant opta per una narrazione silente, raccontando la sua storia attraverso un’ambientazione particolarmente curata e che decifrandola, può dirci molto riguardo a ciò che è successo al mondo e ai suoi abitanti. Tuttavia, gran parte delle informazioni possono essere captate attraverso una serie di lettere sparse qua e la, frammentando così la storia.

Scritte da persone ignote, questi documenti ci raccontano un quadro generale tra spezzati di vita quotidiana e pensieri intimi, costruendo a piccoli blocchi un mosaico interessante. Le lettere scritte da Bianca per esempio,  sono anche più particolari ed hanno maggiore impatto sul racconto.

Jusant la recensione

Nel nuovo gioco di DON’T NOD la storia è importante tanto quanto il viaggio del protagonista, tuttavia il team francese ha voluto affidare la narrazione ai collezionabili, che smarriscono la completezza della storia. In questo modo, il giocatore rischia di perdersi elementi essenziali della trama.

Mentre si apprezza il lavoro svolto sull’ambientazione, che ha tanto da raccontare, dall’altra parte non riusciamo ad accontentarci non solo della frammentazione, ma anche della scelta controproducente di rendere così complesso il rinvenimento di alcune lettere, che sono persino fondamentali ai fini del racconto.

Per quanto l’avventura risulti appassionante nell’arco delle sue quattro ore – o anche qualcosa di più – per essere portata a termine, il tutto si conclude in un finale rapido e alquanto criptico, che faticosamente può soddisfare le aspettative di un utente ricolmo di domande su ciò che ha appena vissuto.

Arrampicarsi verso la vetta nella nuova avventura di DON’T NOD

In Jusant il viaggio scorre tutto in verticale: principalmente il giovane protagonista si servirà di una corda e di alcuni ganci per scalare le immense pareti della torre, arrampicandosi agli appigli con un sistema del tutto manuale. Alternando la pressione dei grilletti infatti, il vagabondo potrà scalare velocemente, facendo ovviamente attenzione alla stamina.

Servendosi dei ganci, il vagabondo può prendersi delle piccole pause o utilizzare la corda per dondolarsi lungo la parete, raggiungendo così appigli più lontani. Tuttavia, la scalata in sé non pone delle meccaniche interessanti, ma offre comunque una fluidità del gameplay ben accetta.

La recensione di Jusant

La corda, il nostro strumento più fidato non sarà assolutamente infinita: in alcune occasioni dovremo prestare attenzione alla distanza percorsa senza riavvolgerla, e trovare un possibile gancio in cui ritirarla e fissarla, così da poter continuare la scalata senza alcun intoppo.

Avanzando con la storia si andrà incontro a diverse situazioni che possono in qualche modo influenzare la salita. Per fare un esempio, con l’intensità della luce del sole la stamina viene prosciugata, oppure, sfruttando le potenti corrente d’aria, si possono direzionare dei salti più lunghi.

La creatura che affiancherà il protagonista potrà far crescere alcune piante, che apriranno delle piccole ma importanti vie d’accesso per la scalata. Il suo coinvolgimento non si ferma qui: si potranno avere delle tenere interazioni con essa, e può persino indicarci la strada per andare avanti.

Il tutto viene accompagnato dal piacere della scoperta: Jusant è un titolo che pone delle ambientazioni affascinanti, con scorci davvero interessanti che rendono questo viaggio tutto in salita intrigante. Si aggiungono poi i collezionabili, che approfondiscono l’immaginario costruito da DON’T NOD.

Il suo gameplay non pone chissà quale accento sul livello della sfida e sarà veramente difficile capitolare in un papabile game over. Difatti, Jusant si potrebbe definire come un prodotto aperto a tutti, spillando spesso e volentieri alcuni consigli di gioco per facilitare l’avanzata verso la destinazione.

Jusant la recensione

Jusant pone su schermo una direzione artistica preziosa, che riesce persino a far innamorare di un paesaggio desertico a chi spesso lo detesta piazzando degli scenari splendidi. Gli scorci offerti dall’avventura sono appaganti, e spingono ancor di più ad andare avanti nella criptica avventura.

Si aggiunge anche una colonna sonora toccante, dove lo scorrere delle note musicali accompagnano il protagonista verso una vetta che sembra non arrivare mai. Testato su PlayStation 5, l’ultima fatica dello studio di Vampyr (a tal proposito, recuperate la nostra recensione) è apprezzabile sia visivamente che tecnicamente, a patto di sopportare qualche piccola compenetrazione di troppo.

In conclusione, Jusant è un’avventura criptica che ci immedesima in un mondo privo di vita, un viaggio della speranza che scalata dopo scalata riesce a catturare l’attenzione. Un racconto criptico in cui le parole lasciano spazio a un manipolo di collezionabili che dettano le informazioni più interessanti della storia, frammentandola persino troppo.

Indubbiamente, DONT’NOD è riuscita a confezionare un titolo affascinante, i cui ambienti regalano attimi di respiro che coincidono con una direzione artistica appagante. Il tutto fa da sfondo a un gameplay non proprio eccezionale, ma nel suo piccolo è fluido e facile da maneggiare.

7.5
Criptico e affascinante

Pro

  • Un'avventura criptica ed evocativa;
  • Scalare è così fluido e nemmeno troppo complesso
  • Direzione artistica intrigante

Contro

  • Storia frammentata in vari collezionabili non sempre semplici da reperire
  • La durata del gioco non permette al gameplay di evolversi ulteriormente
Vai alla scheda di Jusant
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