Dune Spice Wars RECENSIONE Alla conquista di Arrakis
Pur essendo frutto del lavoro di uno studio indipendente, Dune Spice Wars porta con sé elevate aspettative. L’universo letterario partorito dalla mente di Frank Herbert da oltre mezzo secolo affascina ogni appassionato del genere fantascienza e ha creato uno sconfinato seguito di adepti che seguono ogni prodotto con speranza e diffidenza.
Questo accade ovviamente per l’altalenante qualità degli adattamenti che si sono susseguiti nel corso dei decenni. Se in ambito cinematografico un peso massimo come Denis Villeneuve si è dovuto scontrare con l’immenso David Lynch, la storia videoludica dell’universo di Dune è meno nota ma altrettanto intrigante.
Dune Spice Wars RECENSIONE | Una breve premessa
I più esperti fra voi si ricorderanno di certo di Dune II, il capolavoro che pose le basi per il genere RTS. Non stiamo esagerando, infatti Blizzard si ispirò direttamente all’opera di Westwood Studios per i propri Starcraft e Warcraft. Dune II era tuttavia un seguito a propria volta e il suo diretto predecessore risultava un peculiare ibrido fra avventura grafica e gestionale, diretto tie-in della pellicola di David Lynch.
Dune fu sviluppato nel 1992 dallo studio francese Cryo Interactive e non è casuale che da sempre la loro terra di origine sia brulicante di passione per gestione e strategia.
Trent’anni più tardi le sabbie di Arrakis sono tornate sulla cresta dell’onda grazie alla pellicola di successo di Denis Villeneuve, dal quale è stato tratto un gioco da tavolo di grande successo come Dune Imperium, ed era naturale che dovesse seguire un adattamento videoludico che si rifacesse ai fasti del passato.
Ora tocca a Shiro Games
L’onere di portare a compimento il peso del brand e il confronto con i capolavori del passato è toccata in sorte a Shiro Games. Lo studio fondato nel 2012 in quel di Bordeaux aveva già dimostrato sagacia e talento nello sviluppo di titoli strategici, da Northgard al più recente Wartales.
Certamente Dune Spice Wars è la loro produzione che più percepisce il peso e la pressione mediatica di una licenza mitologica, un videogame che potrebbe elevare lo status dello studio verso nuove vette e di riflesso garantire una nuova giovinezza ai loro precedenti lavori.
Nonostante avessimo espresso alcune opinioni molto positive sull’Early Access, sarete al corrente dei pareri negativi che questo titolo ha raccolto su Steam. Questi contenuti non riguardano gli aspetti squisitamente ludici o tecnici della produzione ma alcune scelte stilistiche che poco si sposerebbero con la letteratura di riferimento.
Gli sviluppatori, frustrati dall’atteggiamento di alcuni critici, si sarebbero macchiati di scarsa empatia nei confronti dei reclami e difetti segnalati scatenando una reazione.
Riteniamo che non sia nostro compito analizzare nel merito la questione, innanzitutto poiché chi scrive non dispone della preparazione necessaria per verificare il peso delle evidenti difformità artistiche. Qualora vi interessasse approfondire questo tema, vi rimanderei al server Discord ufficiale dell’Early Access o al gruppo Reddit di riferimento.
Lo scopo di questa recensione consiste esclusivamente nel valutare la qualità videoludica e produttiva di Dune Spice Wars, nonché ovviamente i contenuti ricevuti con il lancio della 1.0 e vi anticipiamo che la nostra valutazione sia molto positiva.
Dune Spice Wars è un RTS o un 4x?
Gli sviluppatori sono riusciti ad impostare un sistema ludico ibrido dalle basi granitiche: Dune Spice Wars infatti offre la complessità economica e diplomatica di un classico 4x senza tralasciare al contempo con dinamiche fondamentali al genere RTS.
La differenziazione delle unità militari, la gestione della mappa, della produzione e infine del tempo sono elementi fondamentali della formula scelta da Shiro Games. E’ comunque possibile arrestare la clessidra attuando complesse decisioni in tutta tranquillità o velocizzarne il corso per evitare tempi morti, evitando dunque l’effetto speed chess che molti giocatori del genere non sembrano apprezzare almeno in singolo.
Ovviamente dovrete impostare il ritmo della partita desiderato nei confronti che coinvolgeranno diversi giocatori. Pertanto una critica comune alla formula di gioco consiste nel fatto che utilizzare il computer come sparring partner sia poco allenante.
Per questo motivo Shiro Games ha puntato su un’offerta ludica sufficientemente lineare che non disorientasse eccessivamente l’utente a causa dei molteplici stimoli. Dovrete creare, armare e gestire unità militari scientemente e nell’ottica di conquistare quanti più villaggi sia possibile fare, in quanto essi saranno i principali mattoncini della vostra espansione egemonica e soprattutto economica.
Ogni regione della mappa disponga di punti di interesse da gestire con duplice opzione, militare o diplomatica con diversi bonus da assegnare a seconda della scelta fatta.
Per non parlare dei saltuari raid di predoni, le tempeste di sabbia e gli immancabili attacchi dei vermi delle sabbie che colpiranno le vostre infrastutture e talvolta agli eserciti. Il desertico Arrakis non è mai stato così ricco di opportunità e risorse.
4X e funzioni tematiche
Eppure Dune Spice Wars offre un gameplay solido e lineare per gli amanti degli strategici, mescolando elementi cardine del genere 4X che necessitano del giusto tempo di adattamento e per ponderare una decisione.
Infatti le caratteristiche real-time descritte si legano a doppio filo con dinamiche gestionali e diplomatiche tipiche del genere 4x mutuate da capisaldi come Civilisation, dai negoziati con le altre fazioni, alle votazioni al consiglio del Landsraad con mezzi più o meno ortodossi.
Le funzioni tematiche che più ci hanno convinto riguardano soprattutto l’invio di agenti fedeli alla casa madre in seno alle organizzazioni settoriali che caratterizzano l’assetto politico/economico dell’universo di Dune, dalla potente Gilda Spaziale alla CHOAM, per infiltrare le famiglie rivali e ottenere preziosi informazioni dall’intelligence.
Una delle principali strategie per raggiungere la vittoria in Dune Spice Wars richiede di acquisire le quote azionarie CHOAM in maggioranza assoluta. Dovrete accedere a un mercato finanziario e il prezzo dei titoli è regolato da un algoritmo che ne simula le oscillazioni ma in un universo imperiale e ragionevolmente corrotto come quello dell’opera letteraria di Frank Herbert.
In altre parole la vostra influenza all’interno della galassia aumenterà o ne ridurrà appropriatamente il prezzo d’acquisto. Ne consegue che strutturare un’economia forte ed in evidente surplus di export della Spezia non sia sufficiente a garantire una vittoria pacifica e inesorabile, ma sarete costretti a sporcarvi le mani con intrighi e tangenti.
D’altro canto una politica economica interamente Craxiana potrebbe portarvi inesorabilmente al default e all’impossibilità di adempiere agli obblighi fiscali dell’unione che vi consentiranno di restare saldi nel consiglio ed evitare che sia inviata la Troika, pardon l’impero, a redarguirvi opportunamente.
La visione di Shiro Games
La natura sfaccettata e la notevole profondità dimostrate nella cura dell’assetto di gioco ci porterebbero a disquisire dei pregi per ore, si tratta infatti del maggior punto di forza della produzione ed elemento centrale nei tentativi del team di sviluppo di fornire all’utente finale un prodotto ricco, ma anche un’esperienza certosina e bilanciata.
Ovviamente Dune Spice Wars non è esente da imperfezioni strutturali come un’intelligenza artificiale da registrare soprattutto in campo negoziale, dal momento che sia difficile pensare che una fazione in conflitto possa offrire continuamente richieste di scambio senza almeno proporre una tregua.
Non vogliamo addentrarci tuttavia in argute riflessioni sul bilanciamento effettivo delle diverse fazioni, unità militari e altre questione che potrebbero essere totalmente reinventate e obsolete a pochi giorni dalla pubblicazione: solitamente un team cosi consapevole delle caratteristiche di un genere tende a raggiungere il risultato desiderato a seguito di alcuni tentativi e pesando il feedback dell’utenza.
Quasi tutte le unità militari hanno subito delle revisioni nel ciclo vitale del software, nuove fazioni sono state aggiunte a destabilizzare il meta e perfino features di cui dovrete tenere conto nell’ottica di raggiungere la vittoria. In futuro dovrebbero essere aggiunti nuovi edifici, militari e anche armamenti.
Un futuro cult multiplayer?
Ci è sembrato evidente che Shiro Games ritenga che Dune Spice Wars possa ritagliarsi uno spazio degno di nota nel panorama multigiocatore e che stiano cercando di affinarne le qualità nell’ottica di raggiungere quanti più utenti sia possibile.
Ci auguriamo che raggiungano i loro obiettivi in quanto ci siamo appassionati a questa produzione che trasuda competenza e amore da ogni dettaglio, seppur non sia esente da difetti che ne potrebbero limitare il successo.
Per questo motivo riteniamo che la richiesta di una diramazione degli alberi tecnologici, una maggior complessità militare, economica, politica e diplomatica avrebbero ridotto sostanzialmente le possibilità di approccio di una larga fetta di pubblico. A nostro modo di vedere il punto di equilibrio è stato brillantemente raggiunto e potrebbe divenire un oggetto di culto fra gli appassionati del genere.
Ovviamente quanto descritto sopra presuppone che Shiro Games continui l’opera di perfezionamento di Dune Spice Wars in futuro, ma abbiamo fiducia in virtù del supporto fornito finora.
I Limiti di Dune Spice Wars
Purtroppo Dune Spice Wars non punta sulla fruibilità, unico grossolano limite che impedirà a questa perla di reclamare una valutazione del tutto eccellente. Gli strategici e i 4x in particolare storicamente faticano nell’introdurre nuovi giocatori alle proprie dinamiche che talvolta rasentano un’eccessiva profondità.
Come ampiamente disquisito, Dune Spice Wars non risulta fra i titoli maggiormente complessi anche in virtù della sua natura ibrida. La costante necessità di prendere visione di eventi a schermo e gestire sistemi multipli, eventi ed imprevisti avrebbe reso il gameplay rigonfio e poco divertente.
Il tutorial è molto chiaro e conciso sulle dinamiche squisitamente RTS: dalla gestione economica, territoriale e militare. Purtroppo risulta quasi del tutto assente nelle dinamiche dalla diplomazia, del funzionamento del mercato, la ricerca tecnologica e lo spionaggio e non fornisce una chiara visione strategica.
Quelle 4x sono oltretutto le caratteristiche meno intuitive e di maggiore complessità in Dune Spice Wars, quelle che avrebbero decisamente necessitato di una spiegazione approfondita. Se poi consideriamo che i cultori dei tie-in precedenti potrebbero non essere avvezzi a tali meccaniche, riteniamo si tratti di una mancanza ancor più grave.
Purtroppo la mancata spiegazione o introduzione delle diverse dinamiche off the table aggiunge contorni peccaminosi quando entrerete in partita. Gli sviluppatori hanno offerto ben 6 fazioni diverse in Dune Spice Wars e ognuna di queste dispone di bonus e malus specifici che ne delineano la propensione strategica. Ulteriori sfaccettature sono dalla selezione di due consiglieri che vi forniranno ulteriori vantaggi settoriali che spaziano sull’intero fronte di gioco.
Sebbene ad un occhio esperto quanto scritto possa sembrare quasi una banalità e c’è chi nel server discord dedicato al gioco richiedeva addirittura una maggiore complessità di sistema, secondo noi l’eccesso di informazioni a cui saremo sottoposti senza alcun tipo di filtro porterà inesorabilmente ad un’esperienza frammentata.
Dune senza una narrazione?
Shiro Games ha sviluppato un’accattivante modalità conquista, una lunga campagna caratterizzata da diverse operazioni militari all’interno di una mappa di gioco allargata. La conquista di ogni regione e gli obiettivi raggiunti forniranno bonus a rotazione alla vostra casata quasi in salsa Roguelite.
Gli sviluppatori hanno addirittura incluso alcuni eventi di natura politica che non sarebbe stato possibile inserire all’interno delle classiche partite secche. Per questo motivo oltre ad essere piuttosto protratte, le partite in modalità conquista godono di una rigiocabilità assoluta.
Siamo sicuri che una volta prese le misure alla complessità del sistema vi innamorerete di quest’opzione di gioco e svolgerete diverse campagne con casate diverse per ottenere il dominio su Arrakis. Purtroppo anche questa magnifica modalità di gioco lancia l’utente nell’oceano senza alcun aiuto, peraltro non includendo tutte le fazioni disponibili.
Una campagna tematica avrebbe non solo avuto lo scopo di accattivare l’acquirente con una storia appagante, almeno auspicabile con una licenza come quella di Dune. La sua funzione sarebbe di introdurlo alle sfaccettate dinamiche su cui Dune Spice Wars pone le proprie basi.
Un novizio o perfino un giocatore intermedio potrebbero sovraccaricarsi a causa dell’enorme quantitativo di informazioni a cui saranno sottoposti. Ad opinione di chi scrive il difetto peggiore di una produzione indubbiamente brillante.
Siamo consapevoli del fatto che gli stessi sviluppatori concordassero con il nostro punto di vista e che tale funzione fosse nella road map. Purtroppo le adesioni all’Early Access non sono state sufficienti a coprirne i costi. La speranza sarebbe che un eventuale successo della versione 1.0 possa finanziare questo contenuto e rendere obsoleta la nostra valutazione.
Uno dei migliori strategici degli ultimi anni
Pro
- Gameplay profondo, tecnico e divertente.
- Raccoglie e implementa il lascito dei capolavori del passato.
- Tema ben approfondito nel funzionamento delle fazioni e in partita.
- Ottima realizzazione tecnica
Contro
- Una campagna tematica ne avrebbe sancito la consacrazione
- Tutorial scarno