Redfall – Recensione
Il team di Arkane Studios si è da sempre contraddistinto per produzioni coraggiose, diverse e originali, titoli che spesso sono stati elogiati per la loro cura e ricerca del dettaglio, al netto di esperimenti forse poco compresi dal pubblico fino al rilascio sul mercato.
Eppure oggi mi ritrovo a parlarvi di Redfall, titolo che sbarca in esclusiva su Xbox Series X|S, PC e Xbox Game Pass ma, che a differenza delle produzioni del passato, cambia la propria direzione e punta ad una semplicità che può rivelarsi un arma a doppio taglio. Com’è quindi questo Redfall?
Semplicità, forse anche troppa
Non a caso vi ho parlato di semplicità, perchè di fatto Redfall è uno sparatutto in prima persona con elementi RPG e diviso in due mappe di gioco di dimensioni contenute. La premessa vede protagonisti quattro individui che si ritrovano nella cittadina di Redfall, una location fittizia nel Massachusetts nella quale scoppia un’invasione di vampiri che bloccano ogni tentativo di fuga dall’isola innalzando il mare e prosciugando così tutti i corsi d’acqua della città, lasciando i sopravvissuti in balia non solo delle creature assettate di sangue ma anche di cultisti e milizie militari.
Per quanto possa risultare strano, i vampiri, che a tutti gli effetti hanno aspetti, movenze e atteggiamenti tipici della cultura popolare, sono in realtà il risultato di un esperimento che lega una serie di figure presenti nella cittadina di Redfall con un denominatore comune: la Aevum Laboratories.
Sarà nostro compito capire cosa è successo e salvare Redfall prima che sia troppo tardi. Prima ancora di entrare in partita, sarà possibile scegliere uno tra i quattro protagonisti: Jacob Boyer, Layla Ellison, Devinder “Dev” Crousley e Remedios “Remi” De La Rosa. Ognuno di essi avrà abilità specifiche che si allineano ad uno specifico stile di gioco. Jacob ad esempio è perfetto se desiderate un approccio steath e supporto sulla lunga distanza per via del suo corvo in grado di rivelare i nemici in zona o diventare invisibile per un certo lasso di tempo.
Layla invece ha ricevuto un misterioso contatto con il virus e questo le permette di evocare il suo ex-fidanzato dall’oltretomba per aiutarla in combattimento. Devinder è invece un influencer dedito al paranormale che si ritrovava nell’isola di Redfall per un firma copie ed è il “geniere” del gruppo, con aste elettrificate o dischi meccanici in grado di teletrasportarlo. Remi è ben supportata da cariche di C4 e persino Bribòn, un robot in grado di aiutarla in combattimento.
Personalmente ho scelto Jacob, che si è ritrovato utile specialmente per le situazioni più concitate in cui rendersi invisibili mi permetteva di raggiungere un luogo sicuro, curarmi e tornare in battaglia.
Tutti i personaggi sono sicuramente ben distinti e con tratti unici, ma questo mette in risalto un grosso difetto della produzione che manifesta di essere un titolo godibile al 100% anche in single player. Difatti molte delle abilità che si potranno sbloccare sono tutte funzionali per il gioco in co-op e di quelle presenti in single-player solamente una manciata hanno un risvolto pratico durante il gioco.
Se i personaggi principali godono di un minimo di spessore, i superstiti di Redfall che ci affideranno gli incarichi sono invece molto piatti. Il doppiaggio in Italiano è comunque di buona fattura e rende Redfall accessibile anche a coloro che non masticano bene l’Inglese.
Fucili, pistole e… raggi UV
Il ventaglio di bocche da fuoco presenti in Redfall è sicuramente variegato: tra pistole, revolver, fucili a pompa e d’assalto si avrà modo di personalizzare il proprio arsenale in funzione del livello e rarità delle singole armi, ma visto che stiamo combattendo anche vampiri abbiamo a disposizione armi con raggi UV, lancia paletti e pistole lanciarazzi in grado di bruciare i pallidi aguzzini della notte in maniera più creativa.
Si avranno a disposizione solamente tre slot per le armi e un certo numero di grimaldelli, kit per hackerare dispositivi e cure mediche. Il gioco consiglia caldamente (per ovvi motivi) di tenere sempre con sé un arma munita di paletto, dato che i vampiri, una volta portato al minimo la loro salute, dovranno essere impalati per essere eliminati, altresì la loro vita si rigenererà e torneranno all’attacco.
Sperimentando con le combinazioni proposte dal titolo di Arkane Studios ho realizzato che forse l’arma a raggi UV è eccessivamente forte, indipendentemente dal livello a cui sarete: vi basteranno pochi secondi per pietrificare i vampiri e abbatterli con un singolo colpo melee, e questo vale anche per i generali di quartiere (che dovrebbero rappresentare una sfida più sostanziosa) che il tempo tecnico tra l’avviamento della missione e il raggiungimento del suo antro mi ha permesso di liberare in meno di 2 minuti.
Troppo forte? Troppo abile? In qualsiasi caso è bizzarro permettere di vanificare dei momenti che, teoricamente, dovrebbero rappresentare un piccolo culmine nell’insiemistica delle attività da poter svolgere in Redfall. Se da un lato lo shooting convince, dall’altro bisogna fare i conti con dei movimenti mai veloci che penalizzano gli scontri in movimento, dato che non vi è alcuna abilità utile per effettuare schivate o parate rapide (contestualizzandole al gioco).
Tra città e periferia
Redfall non è un open-world, infatti l’avventura del titolo di Arkane Austin sarà suddivisa in due mappe di dimensioni contenute che possono esssere navigate senza troppi problemi correndo o sfruttando alcuni luoghi storici e rifugi come punti di viaggio rapido. Il pedigree delle produzioni Arkane avrebbe permesso di far leva sulle abilità dei quattro protagonisti e sui giochi di luce ed ombra per arricchire l’aria tenebrosa che si respira a Redfall e invece tutto questo non avviene.
Sia la città che la periferia di Redfall sono sì visivamente accattivanti ma mai dettagliate e questo vale anche negli interni, che saranno pochi e tutti estremamente basilari. Nella maggioranza delle missioni bisognerà entrare in case o edifici come chiese, laboratori o fattorie, ed è proprio il gioco che nelle fasi iniziali spiega come ogni obiettivo possa essere raggiunto con diversi approcci.
Questo è vero e falso allo stesso tempo. Sì, potete scegliere il più delle volte se entrare dalla porta frontale o magari sul retro o da una finestra, e talvolta gli accessi secondari avranno dei laser da disabilitare o oltrepassare (se si usa l’abilità di Jacob) ma le occasioni in cui la creatività di un buon level design poteva rendere stimolante anche solo il raggiungere un certo edificio o una data stanza in maniera originale, crolla sotto il peso della semplicità: raggiungi l’obiettivo, prendi l’oggetto chiave e ritorna all’avamposto. Ripeti. Ripeti. Ripeti.
Sempre per ritornare sul tema portante della semplicità vi voglio parlare delle effettive attività da poter svolgere nel gioco. Oltre alle missioni principali (che presentano anche delle piccole sotto trame per comprendere al meglio l’antagonista di zona) e secondarie, è possibile compiere delle attività free-roam al fine di liberare i quartieri di Redfall. Sgomberare i quartieri è necessario per l’avanzamento della trama, dato che avrete bisogno di almeno 3 teschi ottenibili sconfiggendo i generali di quartiere (vampiri leggermente più forti del solito ma sempre deboli al mitico raggio UV).
L’offerta contenutistica si allarga con l’introduzione dei nidi, zone in cui i vampiri saranno più forti del solito. Al fine di interrompere l’influenza dei vampiri in tale area bisognerà entrare nei nidi, piccoli livelli lineari (quasi più un lungo corridoio) al cui termine sarà presente il cuore del nido, da eliminare tranciando tre o più connessioni presenti. Dopo aver distrutto l’organo vitale del nido si potrà accedere a piccoli vault contenenti armi rare ma bisognerà sbrigarsi prima che il tempo scada e fuggire dal nido.
Inizialmente questa meccanica è risultata non solo divertente ma anche ben contestualizzata nell’immaginario prodotto da Arkane Austin, peccato però che mi è capitato in un’occasione di peccare di avarizia, rimanendo quindi intrappolato dentro al nido. Allo scadere del timer però sono stato semplicemente trasportato fuori.
Il nido era stato distrutto con successo e avevo con me tutte le armi rare raccolte durante la spedizione nel regno vampiresco. Dov’è il rischio? Purtroppo non c’è. La morte in Redfall non ha valenza. Non vi è una punizione se non perdere una manciata di denari, facilmente riottenibili raccogliendo qualsivoglia tipologia di oggettistica sparsa per Redfall (raccolta comunque scomoda dato che il puntatore deve essere precisamente sull’oggetto per essere raccolto).
Questa lacuna si evidenzia anche durante l’arrivo della Folgore, una particolare tipologia di vampiro che arriverà ogni volta che l’indicatore dedicato si riempirà (tramite uccisioni ai vampiri e liberamento di rifugi o completamento di missioni).
Quando una Folgore sta per arrivare il cielo si tinge di tinte rossastre con fulmini che iniziano a cercare di colpirci, per poi vedere il brutale vampiro apparire d’innanzi a noi. Ancora una volta però la minaccia può essere aggirata facilmente, o con un tradizionale combattimento oppure scegliendo di perire per ripristinare lo stato di quiete nella città e tornare alle normali attività di gioco, il tutto senza alcun tipo di conseguenza.
Comparto tecnico
Sul fronte tecnico, la versione da me provata di Redfall su PC con preset impostato su “Alto” in risoluzione 2K manteneva una media di 75-80fps con però una serie di stuttering randomici che richiedono sicuramente l’intervento di una patch di ottimizzazione e l’aggiunta dei driver dedicati NVIDIA (non presenti in fase review). La configurazione da me usata è la seguente:
- CPU: Ryzen 7 5800x
- GPU: NVIDIA GeForce RTX 2070
- RAM: 32GB DDR4 3200Mhz
- SSD: NVME 4.0 1TB
Se invece siete curiosi di scoprire il provato su Xbox Series S, ecco le parole del buon Marco Valle che ha giocato Redfall sulla entry-level di Microsoft:
Redfall giocato su Xbox Series S non si può sicuramente chiamare capolavoro, ma sarebbe più che sbagliato considerarlo un brutto titolo. Se non vogliamo stare ad incaponirci sulla mancata presenza dei fantomatici 60fps e siamo disposti a soprassedere su qualche sporadico, ma purtroppo evidente, difetto grafico (tutte cose che, secondo me, verranno patchate, se non al D1, sicuramente poco dopo), scopriremo che in fin dei conti Redfall è un gioco che merita decisamente di essere giocato. Concludo il mio pensiero ribadendo che Redfall merita eccome, ma le imperfezioni che abbiamo visto in questa versione pre-release VANNO sistemate quanto prima. Fallo, Arkane, che sarebbe davvero un peccato!
Un grave problema lo si evidenzia in special modo nell’IA, completamente assopita, responsiva e aggresiva solamente se in buon numero ed esposti in strada aperta senza alcun elemento in grado di fornirci copertura. Oltre a ciò, lo stealth non viene in alcun modo enfatizzato dato che colpendo alle spalle i nemici non vi sarà un animazione particolare bensì un grossolano pugno che stenderà i nemici indipendetemente dalla zona in cui li colpirete, purché siate alle loro spalle.
Redfall è un’esperienza anacronistica, semplice e approssimativo in tutto ciò che fa senza mai riuscire a far sprigionare la scintilla di originalità e cura al dettaglio tipica delle produzioni di Arkane, una deflessione verso un approccio che sarebbe potuto essere molto di più ma che si ferma nell’offerta contenutistica e tecnica lasciando l’amaro in bocca. Rimane a conti fatti una discreta esperienza, godibile in special modo in co-op, senza mai osare e approfondire il potenziale narrativo e ludico della cittadina di Redfall.
Redfall RECENSIONE | I VAMPIRI di Arkane NON MORDONO!
Siamo pronti a parlarvi di Redfall, titolo che a differenza delle produzioni del passato di Arkane cambia la propria direzione e punta ad una semplicità che può rivelarsi un arma a doppio taglio. Com’è quindi questo Redfall?
Semplice, forse anche troppo. Molti difetti tecnici. Sicuramente più digeribile se giocato in co-op con gli amici.
Pro
- Shooting soddisfacente
- Mondo di gioco visivamente gradevole
- Tratti dei personaggi principali ben diversificati per il gameplay...
Contro
- Molti bug da risolvere
- La morte non ha conseguenze impattanti
- ...ma le abilità delineano maggiormente l'impronta co-op del titolo e meno single-player
- Struttura delle missioni estremamente semplice
- Gli interni di Redfall non sono sfruttati a dovere