MLB The Show 23 – Recensione
MLB The Show 23 è il re assoluto, la storia del baseball, il diamante indiscusso delle simulazioni firmate da SIE San Diego Studio. Il baseball nei videogiochi è Sony San Diego Studio e MLB The Show 23 è il diamante più puro di questa serie.
MLB The Show 23 è un diamante
MLB The Show 23 è la magia di uno strike out, la prodezza di un home run, la solidità di una double play. MLB The Show è la personalizzazione. Il gioco permette al giocatore di scegliere fra più stili da gameplay, da uno più arcade, a uno più simulativo. Le sessioni di difesa e di attacco, di lancio e di battuta, hanno più opzioni disponibili per adattarsi a ogni gamer, dal neofita al competitivo. Si può lanciare utilizzando solo i tasti di selezione, sfruttando gli analogici, simulando il movimento del lanciatore. Si può battere sfruttando un tasto e usando una combinazione di più tasti. Si può lanciare la palla in più personalizzazioni e lo stesso per rubare le basi. Volendo si possono fondere elementi arcade e simulativi per creare lo stile di gioco più adatto.
Pitching e batting
Lo studio di sviluppo ha ricalibrato le sessioni di fielding per aumentare ancora di più il realismo e parallelamente il livello di difficoltà per lanciare la pallina in base. Le giocate difensive adesso sono più sofisticate, studiate, ragionate. Questo anche per sfruttare le nuove regole dell’infield implementate nella MLB e nel videogioco. Lo stesso per le sessioni di attacco in cui l’attributo Clutch è completamente ridisegnato per differenziare ancora di più le caratteristiche di ogni giocatore. Battere la pallina con le basi vuote è totalmente diverso dal battere la pallina con le basi piene. Lo stesso dicasi per il lanciatore, un attributo clutch più alto permette al battitore di performare a livelli più alti se le basi sono occupate.
Queste novità introdotte nel gameplay servono ad aumentare ancora di più il livello di realismo e permettono al giocatore di immergersi a pieno nei campi della MLB. Sostanziali, seppure leggere, modifiche al gameplay per dare il lancio alle novità per quanto riguarda alcune modalità di gioco introdotte e reinventate.
La Storia dei negri
C’era una volta Babe Ruth, il più grande giocatore nella storia del baseball. “The Great Bambino”, un soprannome diventato leggenda. Erano gli anni in cui il baseball era dominato dagli uomini bianchi, in cui il colore diverso non ti permetteva di accedere al più grande campionato di baseball. Erano gli anni in cui la Major era esclusivamente di pelle bianca. In altri campi, lontano da quelli, passo dopo passo, stava per stabilirsi una nuova associazione: Negro League Baseball.
I Kansas City Monarchs, la squadra più vincente della formata associazione professionistica di baseball, rappresentano l’emblema di quella che è stata la rivincita dei giocatori afroamericani a partire dai campi di periferia fino alla rottura della più grande barriera nella storia del baseball, quando Jackie Robinson divenne il First Base dei Brooklyn Dodgers.
La partnership fra il Negro League Baseball Museum e il videogioco ufficiale su licenza MLB ha dato il lancio alla nuova e più interessante modalità di MLB The Show 23: The Negro Leagues. Una storyline interattiva, un documentario a episodi, narrato dal presidente del NLBM, Bob Kendricks, in cui vengono raccontate, tra filmati da archivio e alcune sessioni di gameplay, le storie di alcuni pionieri: Leroy “Satchel” Page, Hilton Smith, Andrew “Rube” Foster, Hank Thompson, John Jordan “Buck” O’Neil, John Donaldson, Martin Dihigo e il già citato Jackie Robinson.
Storylines: The Negro Leagues è un racconto della Storia del baseball immersa in dettagli impareggiabili, quali aneddoti e le storiche uniformi. Il tutto sublimato dalla possibilità di sbloccare le carte di questi giocatori per utilizzarli nel roster della Diamond Dynasty.
Diamond Dynasty è gigantesca
Il fulcro principale dell’esperienza in MLB The Show 23 rimane la modalità Diamond Dynasty. Rinnovata in diversi aspetti, fra cui l’inserimento delle squadre a tema, le uniformi del World Baseball Classic e tutti i giocatori che hanno partecipato al Mondiale di baseball, nuove interazioni di gioco e l’inserimento del Designated Hitter nella creazione della formazione. In Diamond Dynasty non c’è un reale obiettivo, tutto è dato alla scelta del giocatore, che può scegliere fra una pletora di carte per creare la più forte, o la più scarsa, squadra di baseball.
Grinding significa gratis
La versatilità di questa modalità permette ai giocatori di spendere stubs – la moneta in game – quanto partecipare ai programmi del gioco per grindare lentamente la squadra perfetta. Questi programmi al loro interno permettono di rigiocare istanti di alcune partite, fra cui quelle del World Baseball Classic, per sbloccare punti esperienza, stubs, e soprattutto pacchetti e bundle. Diamond Dynasty è un album di figurine, a cui viene associato a ognuna di esse un giocatore e i rispettivi attributi, divise, equipaggiamento e tutto quanto può servire per la creazione della propria squadra. MLB The Show non vuole incitare il giocatore a spendere e l’inserimento dei programmi è proprio il modo in cui il titolo permette di costruire una squadra vincente senza dovere sborsare un singolo penny, a patto che abbiate voglia di grindare per riuscire a sbloccare le ricompense. Ogni sezione della modalità, dalle più classiche Conquest, Mini Season e Showdown, permettono di sbloccare ricompense in game per andare a rinforzare la propria squadra.
Un home run
La stagione March To October e la storica Franchise condividono il rinnovato sistema di scouting per andare a scovare talenti dalle MiLB. Entrambe le modalità permettono di scegliere una squadra della MLB e di farla crescere tra sessioni di allenamento e di trade. La prima prevalentemente si base sul giocare una singola stagione. La seconda, dall’aspetto più gestionale, permette di contribuire allo sviluppo di un franchise, gestendo le affiliate delle Minors, le rotazioni, le trade, i contratti e tutto quanto riguarda l’intero roster. Resta sostanzialmente invariata Road To The Show, la modalità in cui creare il proprio alter ego e farlo partire dalla AA, per giungere alla AAA e alla MLB. Fra diversi intermezzi cinematografici con i commentatori di MLB Network, RTTS non inventa nulla di nuovo, rimanendo ancorato alle sue basi e permettendo una crescita continua da giocatore delle Minors alla Major, da Rookie ad All-Star.
Il baseball diventato videogioco
A fare da cornice un rinnovato sistema di animazioni e di sonoro. Ogni singola azione rappresenta nella maniera più dettagliata possibile quanto avviene all’interno di un reale diamante. Rinnovata la difficoltà nel fielding per il giocatore e la CPU, questo si traduce in partite ancora più realistiche con errori da entrambe le parti e nuove linee di dialogo per sottolinearle da parte dei commentatori Chris Singleton e Jon “Boog” Sciambi. Il tutto corredato da un sound sempre all’altezza e implementato da nuovi effetti sonori in ogni singola azione di gioco.
MLB The Show 23 è il punto più alto raggiunto dall’iterazione di baseball sviluppata da Sony San Diego Studio. Un videogioco che non ha eguali nell’intero panorama videoludico nella realizzazione e nel dettaglio di ogni singolo filo d’erba del diamante. Sfruttando anche le licenze del WBC e l’inserimento di tanti nuovi giocatori, più la nuova partnership con il NLBM, questo nuovo capitolo viene arricchito di succulente feature per ogni fan del baseball. Un titolo gigantesco, adatto a neofiti e giocatori competitivi, arricchito da un rinnovato gameplay che lo rendono una copia esatta di una partita di baseball.
Un'ode alla straordinaria magnificenza del baseball.
Pro
- La Storia del baseball
- Diamond Dynasty è ancora più grande
- Il nuovo perfezionato sistema di fielding
- Rinnovate alcune feature anche in Franchise
Contro
- Leggermente inferiore su Switch
- Gratis solo per l'abbonamento su Xbox