Dead Island 2 – Recensione

Recensito su PlayStation 5

È più di una decade che Dead Island 2 viene atteso dai giocatori dopo il primo annuncio del 2014, anni in cui il titolo è passato da uno studio all’altro facendo anche perdere la speranza a molti fan. Ma finalmente ci siamo, Dead Island 2 è finalmente in arrivo e noi siamo qui per darvi la nostra opinione dopo aver passato molte ore in compagnia degli zombi di Hell-A.

Quando qualcosa viene atteso per così tanto tempo come è successo con Dead Island 2 è normale che le aspettative del pubblico siano, anche involontariamente, elevate. Nonostante i vari problemi durante lo sviluppo infatti, già dalle anteprime (qui potete dare un’occhiata alla nostra) il titolo di Deep Silver sembrava promettere molto bene.

Dead Island 2

Parco giochi della morte

Iniziamo parlando della scelta del personaggio, che possiamo considerare uno dei pochi elementi GDR presenti del titolo: dopo il filmato introduttivo infatti potremo scegliere di iniziare l’avventura a Hell-A con uno tra sei protagonisti proposti. La nostra scelta andrà a influenzare leggermente lo stile di gioco, c’è infatti il personaggio più robusto e meno agile, quello più veloce, quello con le abilità da “medico”, insomma, i soliti archetipi di personaggio GDR. Questa scelta comunque non andrà però a modificare in alcun modo la storia, ma solamente il gameplay.

Come potete immaginare in un titolo come Dead Island 2 la trama e la narrazione non sono gli elementi principali, per cui in effetti c’è poco da dire a riguardo. La storia è una classica disavventura di un gruppo di poveri sopravvissuti alla ricerca di fuggire dalla città invasa da zombi, con dei toni principalmente scherzosi e sopra le righe ma che in alcune occasioni tornano su standard più “classici”. Già dall’incipit sarà possibile trovare somiglianze con gran parte di prodotti dello stesso genere, uno su tutti Dying Light. Per il resto l’avventura si svilupperà tra missioni principali e secondarie senza troppe svolte e colpi di scena, si nota chiaramente che l’intreccio costruito dal team è solo una scusa per far scorrazzare il giocatore nel parco giochi della morte di Hell-A.

Dead Island 2

Mille modi per uccidere

Già nel primo capitolo di Dead Island la varietà infinita di modi per massacrare i morti viventi era uno degli elementi più importanti del gameplay, e anche in questo sequel si è scelto, giustamente, di seguire la medesima strada. Dai primi istanti di gioco infatti ci appare chiaro come potremo ingegnarci per sventrare, far esplodere, pestare e smembrare gli zombi nei modi più assurdi. Proprio qui risiede la forza di Dead Island 2, l’elemento migliore della produzione sicuramente, ovvero il divertimento e la spensieratezza che si provano durante gli scontri con i morti. Bastoni, asce, katane, martelli, artigli, armi da fuoco, e chi più ne ha più ne metta, tutto potenziabile nei banchi da lavoro per rendere le armi ancora più letali. Raccogliendo materiali sarà infatti possibile aggiungere dei danni elementali alle armi (fuoco, elettricità, acqua), o aggiungere l’effetto stordimento, smembramento o semplicemente migliorarne il danno. Forse tra le poche pecche del sistema di combattimento possiamo evidenziare la scarsità di animazioni, soprattutto per le finisher. Queste a volte cambiano in base all’arma impugnata ma per gran parte di esse l’animazione rimane la stessa. Molto bello invece il sistema di smembramento che risponde quasi perfettamente ai colpi da noi inferti sul corpo dello zombi malcapitato. In base all’arma utilizzata infatti il corpo del nemico risponderà in modo differente: una bastonata spaccherà il braccio a metà lasciando scoperti i tessuti sottostanti, un colpo di katana potrà tagliare di netto lo stesso arto, mentre un colpo di ascia lascerà uno squarcio nella pelle putrefatta.

Oltre alla personalizzazione delle armi esiste anche un sistema di personalizzazione del personaggio attraverso delle abilità limitate selezionabili. Nel menù troveremo degli slot (che sbloccheremo avanzando con la storia) da riempire con delle carte che troveremo per la mappa o sbloccheremo come ricompense, ognuna con delle abilità specifiche: alcune ci faranno colpire i nemici in salto, altre recuperare la salute schivando, rendere le armi più resistenti, perdere meno vita a ogni colpo… ovviamente però non sarà possibile utilizzarle tutte ma occorrerà selezionare quelle che più si addicono al nostro stile di gioco. In più troviamo alcune di queste carte equipaggiabili solamente da alcuni personaggi, quindi dipenderà tutto dalla nostra scelta a inizio gioco.

Dead island 2

Negli ultimi anni c’è la tendenza a rendere ogni gioco un open world, anche quando si potrebbe benissimo evitare, solo per dare ai giocatori più cose da fare e più ore da giocare. Spesso però in questi casi il risultato non è per nulla positivo (come è successo con Atomic Heart). Dead Island 2 invece è uno di quei casi in cui forse la struttura open world avrebbe migliorato non di poco il prodotto: la mappa di gioco è divisa in aree esplorabili più o meno liberamente e divise da caricamenti vecchio stile, di certo non adatti a un titolo del 2023 per next gen. Se poi ci aggiungiamo che le varie zone non sono così diverse tra loro trattandosi comunque della stessa città, capirete da soli che dopo qualche ora sembrerà di vedere sempre le stesse cose. Sicuramente creare un mondo aperto e una differenziazione delle aree avrebbe migliorato molto l’esperienza e l’esplorazione. Quest’ultima è un elemento molto importante all’interno del prodotto di Deep Silver, entrare nelle abitazioni vuote, avventurarci in vicoli bui o in cantieri abbandonati sarà importantissimo per ottenere risorse utili per il crafting o per trovare nuove missioni secondarie. Spesso inoltre la nostra insana voglia di avventura sarà ricompensata anche con armi di un certo livello… o con la morte. Peccato per l’effettiva scarsità di cose da fare, perché le azioni concrete che andremo a compiere durante l’esplorazione non saranno molte, quasi sempre ci ritroveremo a dover combattere un numero variabile di nemici fino a raggiungere il nostro premio. Quindi dopo qualche ora anche l’esplorazione diviene meno divertente e, soprattutto dopo aver capito come avanzare velocemente tra gli infetti, molto semplice.

Dead Island 2 poi non spicca particolarmente per la sua difficoltà (non selezionabile a inizio partita), e questo non è per forza un difetto, ma dopo aver raccolto un buon numero di armi forti o particolarmente rare, e aver capito i movimenti dei nemici, avanzare nella mappa diventerà MOLTO più facile e meno divertente. Sicuramente più stimolante la modalità co-op, che permetterà ai giocatori di unirsi alla partita di amici per divertirsi a macellare zombi in compagnia. È qui che probabilmente Dead Island 2 dà il meglio di sé.

dead island 2

Come già detto, esplorando le aree aperte del mondo di gioco potremmo incontrare altri sopravvissuti che ci chiederanno una mano o che avranno da proporre un qualche tipo di accordo, seguendoli faremo partire una missione secondaria. Queste sono spesso interessanti, sia per le ricompense finali e sia per il divertimento che offrono: i personaggi incontrati infatti saranno quasi sempre molto bizzarri e sopra le righe, impossibili da non ascoltare a aiutare. Purtroppo anche qui alla lunga la ripetitività si farà sentire, infatti tradotte in gameplay le missioni (anche quelle principali) si riducono quasi sempre in un semplice massacro indiscriminato di nemici. E sì è vero, abbiamo detto che combattere in Dead Island 2 è divertente, ma dopo anche questo arriva ad annoiare.

dead island 2

Solido e funzionale

Dead Island 2 non è un titolo che punto all’iper realismo sul lato tecnico, e questo è da specificare quando si vuole analizzare questo aspetto del gioco. Lo stile è quasi cartoonesco, con dei modelli mai dettagliatissimi, dai volti agli oggetti di contorno. Anche le animazioni facciali non brillano, ma rimangono abbastanza mediocri. C’è da dire però che probabilmente sarebbe stato anche inutile concentrarsi troppo su questi dettagli visti gli intenti del gioco, che non punta sulla drammaticità o sul coinvolgimento emotivo dell’utente.

dead island 2

Per quanto riguarda la stabilità il titolo, questa si attesta su ottimi livelli durante il gameplay, perfetta per il tipo di gioco. Stranamente però non sarà possibile selezionare tra le due solite modalità grafiche. Parlando di pura grafica invece il team si è infatti concentrato più sul creare un ambiente “pulito” in cui muoversi facilmente, con grandi spazi aperti, per rendere ancora più piacevole il combattimento.

Concludiamo poi con il comparto audio e la gestione del Dualsense nella versione PlayStation 5: i suoni in game sono gestiti in maniera ottimale, anche questi come la grafica funzionali al gameplay. Sarà infatti possibile capire da quale direzione stiamo per essere attaccati e reagire di conseguenza, o addirittura riconoscere senza ancora averlo visto il tipo di infetto che stiamo andando a combattere in base ai suoi rumori o passi. Per quanto riguarda il Dualsense invece, come spesso accade, il team si è limitato a fare il minimo indispensabile, i grilletti offrono una buona resistenza al momento dei colpi ma non cambia molto da arma ad arma. Insomma, il controller non fa la differenza come in altri titoli.


Quello che ci si aspettava da Dead Island 2 era un titolo divertente, in cui passare ore e ore a massacrare zombi con stile. Ma basta questo per rendere un gioco memorabile? Probabilmente per molti no, ma comunque dopo tutti i problemi di sviluppo e oltre dieci anni di produzione questo sequel arriva tra le mani dei fan probabilmente nel miglior modo possibile. Un gameplay divertente e violento al punto giusto, un eccellente sistema di smembramento e un buon quantitativo di strumenti di morte riescono a mettere una pezza (forse) sulla ripetitività delle missioni e delle cose da fare e sulla trama molto superficiale.

Dead Island 2 RECENSIONE | Tanta attesa sarà stata ripagata?

Quando qualcosa viene atteso per così tanto tempo come è successo con Dead Island 2 è normale che le aspettative del pubblico siano, anche involontariamente, elevate. Nonostante i vari problemi durante lo sviluppo infatti, già dalle anteprime (qui potete dare un’occhiata alla nostra) il titolo di Deep Silver sembrava promettere molto bene.

7.5
Dopo tutti i problemi di sviluppo e oltre dieci anni di produzione questo sequel arriva tra le mani dei fan probabilmente nel miglior modo possibile.

Pro

  • Molto divertente da giocare
  • Buona personalizzazione delle armi
  • Sistema di smembramento eccellente

Contro

  • Alla lunga un po' ripetitivo
  • Trama semplice e quasi secondaria
  • Un Open World mancato
Vai alla scheda di Dead Island 2
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