The Finals – Anteprima
Ci siamo tuffati nell'adrenalinico FPS di Embark Studios che tra sgargianti colori e tanta distruttibilità ambientale potrebbe rivelarsi un progetto estremamente interessante.
Embark Studios, il nome vi dice qualcosa? No? Se vi dicessi: ex membri di DICE? Persone che hanno lavorato a Battlefield: Bad Company 2 e Battlefield 3? Sarà utile sapere chi si cela dietro a The Finals, l’adrenalinico first person shooter in cui ci siamo tuffati in una closed beta ricca, colorata e soprattutto esplosiva.
The Finals è un titolo che al lancio sarà free-to-play ed è già munito dei più tradizionali sistemi di monetizzazione del genere, battle pass, shop, skin per armi e personaggio che sono naturalmente un’aggiunta all’ecosistema di gioco che è tutto votato all’azione e al divertimento ma con un pizzico di elementi tattici. Già, perché in The Finals quattro squadre da tre giocatori dovranno cercare di ottenere quanto più denaro possibile portando dei bottini, denominati “vault” al sicuro ed estrarli nelle apposite zone, chiamate “Cashout”.
In poche parole, un mix tra un battle royale e un extraction shooter, tanto che gli sviluppatori stessi hanno dichiarato di aver notato l’interesse verso il genere e averne tratto ispirazione per il progetto. Se queste premesse non dovessero bastare, sappiate che ogni partita avrà sempre qualcosa di diverso. In primo luogo, le due mappe presenti nella beta: Monaco e Seoul (così come tutte le mappe), ricevono delle modifiche ad ogni partita. Meteo, orario della giornata e modificatori presenti in mappa saranno variabili da tenere in considerazione in quanto possono stravolgere completamente gli scenari di combattimento.
Le mappe disponibili nella beta di The Finals trasmettono una grande solidità per via della stratificazione verticale degli interni di ogni palazzo (completamente esplorabile, seppur spoglio) avendo così mappe non eccessivamente grandi in termini di dimensioni ma sicuramente ricche di dettagli che garantiscono varietà agli scontri. Diversificazione che è data principalmente da un grande quanto importante elemento di gioco che trasuda Battlefield da ogni poro: la distruttibilità.
Non è un caso che le menti dietro a The Finals siano proprio ex membri DICE e come già menzionato precedentemente, i fautori di due titoli iconici che hanno fatto ingente uso della distruttibilità degli scenari sono proprio Bad Company 2 e Battlefield 3. Unire al mix frenetico dello sparatutto firmato Embark Studios la possibilità di modificare e radere letteralmente al suolo l’intera mappa di gioco è sbalorditivo.
In primo luogo, seppur ancora in fase beta, il titolo e in special modo i server non hanno mai avuto eccessivi problemi. Inoltre, dopo un certo lasso di tempo, al suono di una sirena si assisterà ad una serie di eventi casuali, ad esempio, una bella pioggia di meteoriti che distruggeranno lo scenario o perché no, una riduzione della forza di gravità.
Avere continui cambiamenti del campo di battaglia in un contesto multiplayer non è mai facile da gestire, ebbene, per ora il titolo di Embark Studios si è dimostrato valido per quanto concerne la potenza dei server, sebbene, rimandiamo un verdetto finale quando i cancelli di The Finals si apriranno a tutti coloro che lo vorranno, in quanto al momento, per via della closed beta, il numero di giocatori è ben contingentato (seppur in progressivo aumento).
Parlando invece del sistema di classi, The Finals permette al giocatore di scegliere tra tre diverse corporature: leggera, media e pesante. Ogni classe offrirà un set specifico di armi e abilità da poter utilizzare che non saranno disponibili per gli altri gruppi. Naturalmente, il team perfetto deve saper trovare il giusto equilibrio tra le tre diverse categorie, sebbene, il team può essere composto anche da più membri della stessa classe, perciò, non sarà raro assistere alle più disparate composizioni delle squadre in gioco al fine di carpire i migliori tratti di ogni membro al fine di portarsi a casa il bottino.
Oltre alle tipologie di armi, che nel complesso, godono di una responsività molto vicina a quella di Battlefield: Bad Company 2, vi sono anche tratti unici di ogni classe, difatti, la classe leggera correrà più velocemente ma avrà meno salute, quella media rappresenta il giusto equilibrio e infine quella pesante (come da titolo), si muoverà più lentamente ma avrà più salute.
Se si è alla ricerca di un titolo competitivo, The Finals potrebbe rappresentare una giusta risposta in quanto è già munito di una modalità con partite classificate. Vi sarà la possibilità di prendere parte ad un torneo con 8 squadre che dovranno sfidarsi e in cui solamente le prime due di ogni partita passeranno alla fase successiva, il tutto rappresentato da uno schema piramidale che delinea i round dell’evento.
Giocando in questa modalità sarà possibile salire di livello nel sistema ranked con i rispettivi gradi. Naturalmente solo in futuro potremo determinare se e come l’infrastruttura del titolo saprà accogliere le richieste dei giocatori con continui update, bilanciamenti al fine di rimanere un titolo attivo e mantenere così una base d’utenza sempre alta.
The Finals è un fulmine a ciel sereno. Un FPS adrenalinico, divertente e colorato che trova fin da subito una sua forte identità che potrebbe fare la differenza in un mercato ormai fin troppo saturo di titoli alla ricerca del successo multiplayer. La mano degli artigiani dei Battlefield più popolari c’è e si percepisce. Distruggere le mappe in gioco si rivela non solo un fattore estetico ma anche un importante elemento tattico capace di rivoluzionare le sorti di ogni partita in qualsiasi momento. Embark Studios ha ancora molto da dimostrare, ma se questo è l’inizio, siamo estremamente fiduciosi di scoprire l’evoluzione di questo titolo.