Dead Island 2 – Provato
Ho provato con mano il lavoro di Dambuster Studios per Deep Silver a poco più di un mese dal lancio.
Anticipato dai classici rumor, ciò che venne presentato alla Gamescom 2022 fu a tutti gli effetti un nuovo reveal per Dead Island 2, con addirittura una data di lancio per la prima parte del 2023, poi ufficialmente fissata al 21 Aprile. Il genuino stupore della scorsa estate è presto spiegato per via di uno sviluppo problematico dovuto a vari avvicendamenti di studi fino a giungere a Dambuster Studios, il quale ha letteralmente “resuscitato” Dead Island 2 per darlo in pasto al grande pubblico. Quando Deep Silver ha dato la possibilità di giocare in anteprima a una build quasi definitiva del titolo, mi ci sono fiondato per vedere e toccare con mano se la tanto decantata Hell-A manterrà le promesse fatte in questi mesi.
La parte di Dead Island 2 a cui ho potuto giocare in questo provato è proprio l’inizio del gioco, con l’incipit e la presentazione dei 6 protagonisti e l’esplorazione delle zone di Bel-Air, Beverly Hills e dei Monach Studios. Una volta terminato il filmato introduttivo, in cui si vede una Los Angeles (da ora Hell-A per comodità) in preda a un’apocalisse zombi con la sua popolazione in cerca di una via di fuga, si viene catapultati su un aereo speciale, organizzato per la messa in salvo di pochi fortunati dall’imminente quarantena della zona. Qui vedrai come Dani, Jacob, Ryan, Amy, Bruno e Carla sono saliti su questo aereo e come la fuga non vada nel modo sperato. Arriva quindi la prima scelta, fondamentale, del gioco: il personaggio con cui avventurarsi a Hell-A. Ognuno di loro ha a disposizione un background e una personalità peculiare, caratteristiche e abilità innate ad hoc.
Fatta questa doverosa scelta, il percorso di ciascuno dei 6 personaggi risulta essere però il medesimo, almeno a livello di quanto provato: lo schianto dell’aereo, il morso da parte di un non morto e la scoperta di essere immuni alla zombificazione. In questa parte iniziale di Dead Island 2 che ho provato, non vi sono bivi e non vi sono differenze narrative a prescindere dai vari personaggi selezionati. Non posso essere certo che tutta l’esperienza di gioco sarà la medesima, ma propendo per giudicare il filone narrativo come identico per tutti e 6 gli sbandati che si troveranno a dare mazzate e affettare zombi per le strade di Hell-A. Le differenze comunque ci sono e riguardano la personalità e, soprattutto, gli stili di combattimento e le caratteristiche fisiche di ciascuno di essi.
Dead Island 2 è infatti un FPS con elementi ruolistici piuttosto semplici e garantiti dalle differenti skill e miglioramenti, rappresentati da carte, che è possibile selezionare per personalizzare ed evolvere il tuo “eroe”. Oltre alle skill sbloccabili per tutti i personaggi con i vari level up, vi sono delle abilità innate e peculiari: i Tarocchi dell’Ammazza Zombi. Queste skill renderanno i combattimenti contro i non-morti diversi a seconda di chi deciderai di impersonare. Da quel che ho potuto vedere in questo provato tra i vari Ammazza Zombi vi sono però delle similitudini anche a livello di abilità innate che non rendono l’esperienza con ciascuno di loro così unica come si vorrebbe, fatta eccezione per leggere variazioni nei dialoghi dei protagonisti.
La serie di Dead Island non ha mai spiccato per una trama complessa o elaborata comunque, quindi fatte queste dovute considerazioni e premesse sulla narrativa e i protagonisti del gioco, l’aspetto con il quale volevo confrontarmi maggiormente era il combat system e il gameplay in generale, elemento realmente apprezzabile nei capitoli precedenti. Dead Island 2 non tradisce le aspettative e già dalle prime fasi, in cui è evidente una curva di apprendimento ben bilanciata, mi sono trovato di fronte a un sistema di gioco semplice, efficace e in grado di soddisfare anche i giocatori che amano sperimentare tutte le sottigliezze inserite dagli sviluppatori. Ecco dunque che sarà possibile dare mazzate, sparare (ma nella prima fase non ho avuto la fortuna di recuperare armi da fuoco), spingere, schivare e sfruttare le varie possibilità che le strade di Hell-A offrono.
Riempire la ruota delle armi sarà una passeggiata in quanto è possibile saccheggiare un po’ dappertutto oggetti utili, curativi e risorse per il crafting. L’utilizzo del proprio armamentario risulta quindi variegato grazie alla possibilità di lanciare le armi per colpire, attirare gli zombi o scatenare qualche reazione. Le soluzioni sono varie come ad esempio la rottura di un idrante su una zona in cui vi sono dei cavi elettrici tranciati, in modo da folgorare un gruppetto di non morti. Insomma, in questo provato di Dead Island 2 sembra che il titolo si adatti bene a chi vuole usare strategia ma anche a chi preferisce menare le mani senza troppi fronzoli, e questo garantisce un sano divertimento soprattutto in virtù del Flesh System, un sistema di “smembramento” in grado di restituire uccisioni spettacolari e dinamiche durante ogni combattimento.
Per quanto riguarda la narrazione e la sua integrazione nel gameplay, avremo di fronte tutta una serie di missioni principali e secondarie. Nella versione del gioco messa a mia disposizione ho potuto svolgere 9 missioni principali e 3 secondarie e, viste le premesse, mi aspetto un gran numero di incarichi nel titolo che si potrà giocare a partire dal 21 Aprile. Per quanto riguarda la struttura di queste missioni parto col dire che ricalca abbastanza da vicino lo stile dei predecessori. Quindi ci sarà una sorta di campo base (una mega villa che appartiene a una famosa attrice presente nell’aereo iniziale), e da lì si andrà avanti e indietro verso mete più o meno distanti, cercando un modo per fuggire da quella che è decisamente una zona caotica e mortale.
Dead Island 2 da questo punto di vista è molto lineare in quanto sarà sempre necessario andare da un punto A a un punto B facendosi strada tra gli zombi, e quanto provato non mi fa pensare che il gioco si sposti troppo da questa traiettoria. Nel mezzo troviamo tutta una serie di documenti recuperabili, alcuni sopravvissuti con cui interagire (e che potrebbero affidare al nostro Ammazza Zombi ulteriori incarichi), oggetti e, chiaramente, ricompense al raggiungimento dell’obiettivo. Le ricompense vanno dai classici oggetti ai punti esperienza che faranno progredire il nostro sopravvissuto, garantendo l’aumento della salute e lo sblocco di nuove abilità e slot per utilizzarle.
Il primo approccio, grazie a questa anteprima, con Dead Island 2 è stato positivo grazie a un combat system divertente, variegato e in grado di spezzare la possibile monotonia di alcune missioni. Ci sono buone intuizioni con l’inclusione delle carte e dei Tarocchi degli Ammazza Zombi, in aggiunta alla progressione, un po’ standardizzata, del personaggio. La trama continua a non brillare, così come nei predecessori, per originalità e profondità ma è ancora presto per giudicare. Per fortuna Dead Island 2 può contare su un corollario di protagonisti e comprimari eclettici che ben si addicono allo scenario di una Los Angeles che, post-apocalisse zombi, si trasforma nell’inferno di Hell-A. Quella sensazione di “non prendersi sul serio” unita a un tocco di humor grottesco non guasta mai, soprattutto quando ci si fa strada fracassando e smembrando zombi.
Dead Island 2 PROVATO - Un giro fra le strade infestate di Hell-A
Deep Silver ci ha dato la possibilità di giocare in anteprima a una build quasi definitiva di Dead Island 2, e noi ci siamo fiondat* per vedere e toccare con mano se la tanto decantata Hell-A manterrà le promesse fatte in questi mesi.