Floppy Disk – Metroid Prime compie 20 anni
Un ricordo di quando Retro Studios rilanciò e rivoluzionò il franchise su console Nintendo GameCube.
Molti hanno perso le speranze mentre altri attendono con fiducia Metroid Prime 4, annunciato la prima volta da Nintendo durante l’E3 2017 ma di cui non si è più saputo quasi nulla, nel frattempo abbiamo avuto la fortuna di apprezzare quel gran titolo che risponde al nome di Metroid Dread, eppure non è la prima volta che un nuovo titolo del franchise si fa attendere così a lungo. Infatti, a ben 8 anni di distanza da Super Metroid, il 18 Novembre 2002 vedeva finalmente la luce e veniva rilasciato in Nord America, l’anno successivo in Giappone (28 Febbraio 2003) ed Europa (21 Marzo 2003), Metroid Prime. Sviluppato in casa Nintendo dai Retro Studios, questo titolo rivoluzionò la serie e, allo stesso tempo, rese giustizia alle potenzialità del Nintendo GameCube, di cui rimane tra i migliori titoli in assoluto nonché esclusiva, fino al porting su Wii nel 2009.
I Retro Studios vennero fondati nel 1998 tramite una partnership tra Nintendo e Jeff Spangenberg (fondatore di Iguana Entertainment) con lo scopo di porsi come studio second-party facente capo a Nintendo. I Retro Studios posero la loro base operativa ad Austin in Texas a partire dal 1999 con lo scopo di realizzare titoli per il GameCube che avrebbe visto la luce due anni dopo. Nel 2002 Nintendo si assicurò la piena proprietà di Retro Studios sborsando circa un milione di dollari nelle casse di Spangenberg per l’acquisizioni delle sue azioni della compagnia. A partire da questa data Retro Studios venne considerato a tutti gli effetti una divisione Nintendo e sviluppatore first party.
Ma come ottenne la licenza per riprendere in mano una saga famosa, ma dormiente dal 1994 (cioè dall’uscita di Super Metroid), come quella di Metroid? A quanto pare tutto avvenne durante la visita del maestro Shigeru Miyamoto negli studi di Austin, nel 2000. Deluso dai titoli in sviluppo in quel momento da Retro, Miyamoto trovò però interessante il prototipo di un motore grafico per sparatutto in prima persona denominato MetaForce. A questo punto il genio del maestro Miyamoto si accese, suggerendo agli americani di sviluppare un nuovo titolo per la serie Metroid.
Nel 2000 Nintendo concesse dunque la licenza Metroid allo studio di Austin mentre tra il 2000 e il 2001 ben quattro titoli in sviluppo da parte di Retro Studios vennero cancellati per convogliare tutte le proprie risorse su quello che diventerà Metroid Prime. Si trattava a tutti gli effetti del loro primo grande progetto, a cui dedicarono tra le 80 e le 100 ore settimanali di lavoro negli ultimi 9 mesi di sviluppo, alla faccia del “Crunch”.
Nell’incipit si parlava di rivoluzione perché si è trattato del primo titolo del franchise a essere sviluppato interamente in 3D con uno stile di gioco in prima persona a dispetto del classico 2D a scorrimento laterale dei predecessori. Più che first-person-shooter, Metroid Prime venne però classificato da Nintendo come avventura in prima persona. Questo perché il titolo si focalizza soprattutto sulla componente esplorativa e di ricerca, grazie anche al Visore Scan in dotazione nella battle suit di Samus Aran, a dispetto della sua natura da first person shooter. Il suo gameplay è quindi caratterizzato da una visuale in prima persona, a eccezione delle fasi in cui si utilizza la Morfosfera e che si contraddistinguono per una visuale laterale, riuscendo così a conservare delle meccaniche di gioco tipiche della serie e tanto care ai fan. Dunque, la definizione scelta da Nintendo per questo nuovo titolo è fin da subito risultata azzeccata.
Come protagonista troviamo ancora una volta Samus Aran che, da ex-soldatessa divenuta cacciatrice di taglie, svolge diverse missioni per conto della Federazione Galattica e dei Chozo (razza misteriosa e saggia, presente nell’intero franchise). A livello cronologico Metroid Prime si colloca dopo gli eventi di Metroid e Metroid: Zero Mission. Samus, dopo aver distrutto la roccaforte dei pirati spaziali su Zebes tre anni prima, si trova ad attraversare la galassia per via di un nuovo incarico che la portah a intercettare un segnale di soccorso da una stazione spaziale in orbita sopra il pianeta Tallon IV. Per riassumere il più possibile, e senza addentrarmi troppo nei dettagli della trama, Metroid Prime prende il via dalla fregata chiamata “Orpheon”, gestita da un team scientifico dei pirati spaziali impegnati a condurre ricerche sul potenziamento genetico di varie creature originarie di Tallon IV. Giunta sul posto Samus non trova altro che cadaveri in quanto il resto dell’equipaggio della nave risulterà fuggito poche ore prima del suo arrivo.
L’indagine di Samus la porterà quindi a uno scontro con una Parassita Regina e alla scoperta di una copia meccanica di Ridley (arcinemico incontrato anche nei precedenti capitoli). A seguito di un’esplosione nella fregata, la Battle Suit di Samus subirà dei danni che la priveranno dell’intero arsenale e di vari componenti fondamentali per la cacciatrice di taglie. Samus però riuscirà a recuperare le funzionalità della sua tuta e il suo arsenale una volta atterrata sulla superficie di Tallon IV dove la attendono diverse risposte ai suoi interrogativi oltre che epiche battaglie nelle varie boss fight del titolo.
Apprezzato all’unanimità dalla critica, Metroid Prime venne premiato con voti decisamente sopra la media ed è riconosciuto, come dicevo all’inizio di questo scritto, come uno dei migliori titoli in assoluto ad aver visto la luce su Nintendo GameCube. Secondo i dati diffusi da Nintendo e aggiornati a Dicembre 2014, Metroid Prime è stato il sesto titolo più venduto di sempre su GameCube nonché il titolo più venduto in assoluto del franchise, con le sue 2.84 milioni di copie vendute. Questo record è però stato recentemente superato a Maggio 2022 da Metroid Dread con le sue 2.9 milioni di copie vendute.
Il titolo presenta anche alcuni extra grazie all’interessante interazione tramite il Game Boy Advance. Collegando Metroid Prime con Metroid Fusion (uscito sulla portatile di Nintendo un giorno prima del titolo GameCube) è possibile sbloccare sulla console casalinga il primo capitolo della serie che aveva visto la luce su NES nel lontano 1986. Inoltre, è presente un secondo extra sbloccabile che permette di affrontare Metroid Prime cambiando lo stile della Battle Suit di Samus con quella presente nel titolo GBA.
Com’è noto, Metroid Prime è il capostipite della saga “Prime” e ha avuto, in attesa del quarto capitolo che vedrà la luce su Nintendo Switch, due sequel principali in Metroid Prime 2: Echoes (uscito su GameCube nel 2004 e su Nintendo Wii nel 2009), e Metroid Prime 3: Corruption (uscito nel 2007 su Nintendo Wii). I tre capitoli sono stati poi inclusi nella raccolta Metroid Prime Trilogy rilasciata su Wii nel 2009 mentre da anni si parla di una possibile remastered\remake di questi tre titoli su Nintendo Switch. Oltre che per tributare Metroid Prime e i suoi 20 anni, potrebbe essere un ottimo apripista in vista dell’attesissimo lancio di Metroid Prime 4 di cui si sono perse le tracce da fin troppo tempo. Per il momento non possiamo che rendere omaggio a un grande titolo che ha dimostrato, ancora una volta, come in casa Nintendo sia possibile rinnovarsi pur mantenendo una tradizione consolidata alle proprie spalle.
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