Goat Simulator 3 – Recensione

Il Goaty dell’anno è arrivato… dopo il successo del secondo capitolo arriva uno dei prodotti più no sense che un umano può concepire, ho il piacere di parlarti di Goat Simulator 3!

P.S. è la recensione di un videogioco dove si controlla una capra quindi è difficile essere seri e valutarlo. Sì, non esiste un secondo capitolo (o meglio esiste ma è nella cantina di mio cugino!).

Un esperienza caprina, ode alla follia.

Il vero uomo di cultura ovvero colui che acquista al Day One Goat Simulator 3 fregandosene di God of War: Ragnarok è consapevole che il terzo capitolo del simulatore di capra è un gioco ironico e volutamente senza senso. Il giocatore controlla Pilgor una fiera capra portata in città da un contadino assieme ad altre capre (mio Dio che ridere la prima scena, un chiaro riferimento a un giocone Bethesda). Pilgor si ritrova così in una folle città in cui giustamente si potrà distruggere e leccare tutto (ottimo!), come già detto Goat Simulator 3 non ha senso ed è una geniale presa in giro già dal primo trailer che ironizza su Dead Island 2.

Gameplay del terzo simulatore di capra

In quanto capra Coffee Stain Studios consente al giocatore di fare tutto ciò che una capra (potenziata) vorrebbe fare. Come ogni capra Pilgor può camminare, belare, fare salti mortali sui trampolini e guidare automobili. Goat Simulator 3 non ha una profonda storia da seguire ma più di qualche volta strapperà al giocatore una grassa risata e proprio questo è il suo scopo.

La mappa di gioco presenta diversi punti di interesse che vanno ad attivare delle brevi stupide e divertenti missioni che conferiranno a Pilgor dei “punti abilità” per potenziarsi, inoltre in giro per la mappa è possibile trovare degli oggetti cosmetici, da copricapi a vestiti da capra che danno dei poteri al caro Pilgor (poteri come lanciare pesci dalla testa e far piovere capre). L’sola in cui è ambientato Goat Simulator 3 è abbastanza vasta e riempita da rampe con cui volare ed eventi segreti… tutto sommato è un grosso passo avanti dal suo predecessore. Ci sono le solite statuette di capra d’oro (200!) nascoste in punti particolari della grossa isola in cui la nostra capra sguazzerà. Importante aggiunta è il gioco online infatti devastare una città e i suoi abitanti con altre 3 capre è sicuramente più divertente.

Una personalizzazione follemente incredibile

Goat Simulator 3 offre un’ampia personalizzazione, Pilgor potrà essere vestita con calzature, vestiti, copricapi, zaini, pelli e corna acquistabili dal negozio (niente microtransazioni per ora) o raccoglibili in giro per la città e soprattutto si può cambiare tipo di capra e giocare come una capra alta (giraffa), uno squalo martello su uno skate (Tony Shark!) e uno spaventapasseri(?!) solo per citarne alcuni senza fare spoiler sui personaggi più folli. La prima volta che si vede una cosa del genere si esplode dal ridere.

La maestria tecnica di un videogioco sulle capre

Goat Simulator 3 gira su PlayStation 5 a 60 fps con qualche calo di frame quando esplodono diversi veicoli insieme. I Bug sono parte dell’esperienza ed in molti casi sono voluti, l’intero titolo è una presa in giro (in senso buono) verso i giocatori, il mondo del gaming, le software house e le capre. Graficamente (grazie anche al potere della next gen) Goat Simulator 3 è molto beeehllo (non è vero ma è comunque meglio di quello che mi aspettavo) ed è sicuramente un motivo in più per passare alla Next Gen.

Goat Simulator 3 non è un gioco serio e chi lo acquista lo sa, il suo obiettivo è strappare delle risate e ci riesce alla grande prendendo in giro praticamente tutto (a partire da se stesso). Tecnicamente ha di sicuro dei problemi che però in qualche modo fanno parte dell’esperienza in quanto titolo “folle, atipico e stupido”. Giocare con gli amici a Goat Simulator 3 sicuramente rallegrerà la serata e… ora basta devo andare a distruggere il mondo con la mia Pilgor, lunga vita alle CAPRE!