God of War Ragnarok: come iniziare al meglio l’avventura
Informazioni e consigli utili per prepararsi ad affrontare la nuova avventura di Kratos.
L’arrivo di God of War: Ragnarok è sempre più vicino. La nuova fatica di Santa Monica Studio – che di fatto concluderà in qualche modo l’arco narrativo dedicato al viaggio all’interno della mitologia nordica di Kratos e Atreus – è a un passo dal fare il suo debutto ufficiale sulla scena mondiale, per la gioia di tantissimi videogiocatori, che non vedono l’ora di tornare a impersonare quello che è, a conti fatti, uno dei simboli del medium videoludico degli ultimi venti anni. Il nuovo viaggio di Kratos, però, per quanto si presenta splendido e indimenticabile, è anche oggettivamente irto di pericoli, terribili segreti da scoprire, verità da assorbire e tanto altro ancora, in un mix di eventi che promette di tenere incollati allo schermo tutti gli appassionati della saga dell’ex generale spartano creato dalla sapiente mano dello studio californiano. Proprio per tale motivo, abbiamo deciso di stilare una piccolissima guida per arrivare preparati al meglio al lancio del gioco, che si preannuncia ricchissimo sia in termini ludici che in termini narrativi e tematici, in quello che sembra un prodotto desideroso di ambire a un livello superiore rispetto a un predecessore già di per sé per certi versi perfetto o quasi.
Cominciamo? Il viaggio verso Hel ci aspetta!
Un bel ripasso di storia della mitologia nordica non fa mai male
Poco fa vi parlavamo, non a caso, di grosse novità e, perché no, tante potenziali sorprese inaspettate sul piano narrativo e tematico della produzione, che ha già saputo stupire in tal senso quattro anni fa e che si pone l’obiettivo di riuscirci ancora una volta. God of War: Ragnarok, come dicevamo già in fase di anteprima, è un titolo che vuole affondare ancora una volta e in maniera stavolta ancor più decisa i suoi denti nell’affascinante e smisurato universo della cultura nordica, fatta da suggestioni, divinità, credi popolari e personaggi in generale dal fascino sempreverde e sempre super attuale. A tal proposito, per fare un esempio, i fan hanno già imparato a conoscere personaggi come Thor, che farà la sua comparsa proprio in Ragnarok, una figura molto cara a moltissimi giocatori anche e soprattutto per il ruolo “storico” che questo personaggio porta con sé. Thor, però, è se vogliamo soltanto l’esempio più scontato di quanto Ragnarok saprà offrire a livello tematico e culturale e dunque, dal nostro punto di vista, un passaggio fondamentale potrebbe essere quello di avvicinarsi in maniera sensibile all’affascinante mondo della cultura nordica, andando alla ricerca di approfondimenti e informazioni varie al fine di cogliere in maniera più semplice e perché no più soddisfacente i tanti collegamenti narrativi che sicuramente il nuovo titolo porterà con sé.
Rigiocare a God of War su PS4 è doveroso!
Il primo, doveroso, passo da compiere per avvicinarsi al meglio all’arrivo di God of War Ragnarok è senza dubbio quello di rispolverare il capitolo precedente, per fare così un mega recappone di quanto avvenuto ormai più di quattro anni fa nelle gelide terre di Midgard. Il “primo” God of War, arrivato su PlayStation 4 (e poi su PC) ha avuto il grande merito di stravolgere non poco, a livello tematico e anche ludico, la solida struttura con cui avevamo imparato a conoscere la saga, il che ha giocato un ruolo fondamentale anche nel successo definitivo della produzione, acclamata a gran voce tanto dai fan quanto dagli addetti ai lavori. Per tal motivo, prima di addentrarci in un nuovo e incredibile viaggio, che si prospetta ancora una volta ricco sia in termini di novità strutturali quanto e soprattutto narrative, per quanto ci riguarda, una “ripassata” al capitolo precedente della nuova saga dedicata a Kratos è a dir poco obbligatoria. Del resto, grazie a una formula ludica perfettamente in grado di fondere nuovo e vecchio con grande maestria, il titolo di Santa Monica ha saputo stupire e appassionare anche i più scettici, magari maggiormente vincolati a quello che è il passato della serie, e dunque ritornare a vivere quelle sensazioni, prima di abbracciare l’opera “maxima” in arrivo tra ormai poco più di un mese, è un qualcosa di tanto scontato quanto consigliato. Noi lo stiamo già facendo, ed è meraviglioso!
Liberare la mente (e gli impegni!)
Ormai lo sappiamo: God of War Ragnarok sarà un prodotto incredibilmente longevo e ricco di contenuti, un po’ come lo è stato il suo predecessore, ma in maniera ancora più marcata. Nelle ultime ore, infatti, sono arrivate importanti notizie (ancora da confermare, ma comunque apparentemente più che veritiere) che sembrano porre l’accento definitivo sulla longevità della produzione, che pare essere a dir poco generosa. Fonti vicine agli sviluppatori o comunque relative a insider di discreto successo e affidabilità parlano infatti di un prodotto che raggiunge senza fatica le quaranta ore di gioco per poter essere vissuto appieno. Una stima decisamente elevata considerando anche la natura del gioco e in generale il passato stesso del brand. Del resto, però, anche il suo predecessore del 2018 aveva saputo risultare super longevo, senza perdere mai di vista la qualità ludica e narrativa, grazie a un numero interessantissimo di sfide, attività secondarie e complementari sempre e comunque in forte continuità con l’ossatura “madre” della produzione. Per tal motivo, un altro piccolo consiglio che possiamo darvi è quello di provare a liberare un po’ di spazio tanto nella vostra libreria ludica tanto nella vostra mente, al fine di dedicare al gioco quel giusto tempo e quelle doverose attenzioni che sembra meritare, magari tenendo conto di dover spendere qualche ora in più in sua compagnia data proprio la generosità dell’offerta ludica che sembra ancora una volta volersi assestare su livelli importanti e “ingombranti”, in tutti i sensi.
Prepararsi a una nuova e impegnativa sfida
Di pari passo con l’evoluzione e il radicale cambiamento narrativo e tematico, il God of War del 2018, come abbiamo già ribadito più volte, ha portato con sé anche una forte rivoluzione sul piano più strettamente ludico. Il nuovo corso della serie, che ha abbandonato gli stilemi da stylish action per abbracciare una struttura con tinte marcatamente da action più “ragionato” con profonde sfumature da gioco di ruolo occidentale, è riuscito a centrare in pieno l’obiettivo di rinnovare (senza troppo innovare) senza perdere in alcun modo quel fascino impareggiabile, figlio anche dell’ impersonare un personaggio tanto carismatico quanto affascinante, desideroso di farsi strada sempre e comunque attraverso il potere del gelido ferro delle proprie armi. Sotto diversi aspetti, dunque, God of War del 2018 ha portato su schermo anche una nuova sfida per i giocatori, specialmente quelli reduci da centinaia di ore di gioco sui capitoli precedenti della serie, chiamati sia a prendere familiarità con una struttura ludica completamente diversa sia, in generale, con un prodotto comunque discretamente complesso e con una curva di difficoltà certamente orientata verso l’alto. Per tal motivo, e anche conoscendo ormai l’operato di Cory Balrog e di Santa Monica in generale, crediamo che anche il nuovo capitolo, pur chiaramente senza rivoluzionare nulla di quanto visto quasi cinque anni fa, possa avere in qualche modo un impatto simile al suo predecessore. Ragion per cui vogliamo invitarvi a prendere subito consapevolezza del fatto che potreste essere chiamati a una nuova sfida molto impegnativa, che potrebbe portare l’asticella del brand verso vette ancor più elevate in termini di quantità ma anche di varietà di nuove sfide (ricordiamo tutti le Valchirie, no?), con buona pace dei giocatori più occasionali e per la gioia di quelli più desiderosi di mettersi costantemente alla prova pad alla mano.
Preparare il cuore e la mente per eventuali colpi di scena, anche importanti
Vogliamo essere sinceri, l’ultimo consiglio è un po’ rivolto principalmente a noi stessi. Chi vi scrive, e ormai non dovrebbe essere più un segreto, ha la lacrima molto facile, e un prodotto come God of War Ragnarok, date le informazioni in nostro possesso su quello che dovrebbe essere il percorso narrativo dell’opera, potrebbe risultare un potenziale colpo al cuore di primo livello. D’altronde, la serie creata da Balrog non ha mai disdegnato il suo voler essere cruda, per certi versi spietata e indifferente al dolore altrui, portando su schermo una quantità snodata di tragedie, momenti dolorosi, tradimenti e via dicendo, in un agglomerato narrativo che certamente non affida le sue fortune a un ottimismo di fondo che – basta guardare il volto di Kratos – non è certamente di casa in quel di Los Angeles.
Detto questo, è piuttosto ovvio che per questo Ragnarok, e lo dice il nome stesso (recuperatevi il nostro speciale a tema), ci aspettiamo un bagno di sangue, tra morti dolorose, tradimenti annunciati e non e colpi di scena clamorosi, chiamati ancora una volta a far vacillare i nostri sensibili cuori e a far produrre liquidi extra ai nostri occhi. Noi lo abbiamo già messo in conto e vi suggeriamo vivamente di fare lo stesso.