Metal: Hellsinger – Recensione
Corna al cielo e odi al Dio del Metallo!! Finalmente ci siamo! Dopo una succulenta (e truculenta) preview gli scorsi mesi, e una presentazione alla appena passata Gamescom che ha davvero lasciato il segno, Metal: Hellsinger, il rhythm fps sviluppato da The Outsiders e distribuito da Funcom è finalmente pronto per sbarcare sui nostri sistemi di gioco e, soprattutto, a fracassarci le casse e i padiglioni auditivi!
Per chi non lo sapesse (e molto colpevolmente si fosse perso la nostra anteprima!) Metal: Hellsinger è un incrocio, o forse è meglio dire una chimera, tra FPS à la DOOM (e dal quale trae ben più che qualche semplice ispirazione) e un Rhythm Game. Si, avete letto bene.
In Metal: Hellsinger infatti, non dovremo soltanto preoccuparci di tritare orde di nemici nelle maniere più truculente possibile… Dovremo anche farlo a tempo di musica!! Come i più perspicaci tra voi avranno già intuito dal titolo, il genere di musica che ci accompagnerà in questa avventura non è esattamente il madrigale elisabettiano, ma qualcosa di molto più… come dire, grezzo! Metallico! Heavy Metal dudes!! Genere musicale che, tra l’altro, i vari boomer (con che coraggio parlo di boomer io, che ho più anni della tosse… Sigh! N.d.R) e bacchettoni del caso hanno sempre associato al Diavolo e che, proprio per questo, mi fornisce un ottimo segway per andare a raccontarvi, a grandi linee, la trama di Metal: Hellsinger.
Premetto subito: se vi aspettate una storia profonda, articolata e che vi lasci qualcosa nell’anima, siete nel posto sbagliato. Anzi, per quello che si vede in Metal: Hellsinger la vostra anima è il caso di lasciarla fuori!!
Molto brevemente, c’è questa demonessa che pare una collaborazione estremamente ben riuscita tra Khorne e Slaanesh di WH40K, tale Ignota, alla quale il caro vecchio Satanasso ha fatto un torto terrificante. Per sistemare questa spiacevole incomprensione col Boss, la cara Ignota decide quindi, dopo aver indossato un bavero da bandita che pare il cosplay di Raziel di Soul Reaver, di far valere le proprie ragioni, con calma e pacatezza, facendosi strada nei numerosi inferni massacrando demoni e mostruosità assortite, fino a raggiungere il Gran Satanasso, per dargliene tante, ma tante… ma tante… da fargli rimpiangere di non essersi rotto l’osso del collo quando è piovuto giù dal paradiso! In pratica, tipo God of War, però satanico. Fico.
Come vi dicevo prima, Metal: Hellsinger prende a mani basse dagli sparatutto infernali di Bethesda come ispirazione. Avversari e ambientazioni non stonerebbero assolutamente in un Doom Eternal qualsiasi, così come la nostra “eroina”. A dire il vero, il tutto mi ha ricordato anche moltissimo i primi Quake. Comunque siamo lì, ci siamo capiti di che ambientazioni parliamo.
Per quanto affascinante e old school al punto giusto, tutto questo potrebbe fare sembrare Metal: Hellsinger un semplice clone, per quanto dotato di una certa personalità. Fortunatamente, il gioco possiede una meccanica che, apparentemente, non ci incastra nulla ma che, non appena ci avrete fatto la mano (e l’orecchio), renderà l’esperienza di gioco inusuale, e stra divertente!
Sto parlando ovviamente, della tanto sbandierata componente ritmica di Metal: Hellsinger. Il tutto funziona in maniera molto semplice: a schermo avremo costantemente un indicatore di “beat” (non saprei come chiamarlo altrimenti) lampeggiante. Quando eseguiamo un attacco o una ricarica in sincronia con il beat, andremo a caricare una sorta di “barra del ritmo”. Facendo crescere la barra del ritmo, i nostri attacchi diventeranno sempre più devastanti e pericolosi, arrivando a stordire inoltre gli avversari molto prima. Un avversario stordito, può essere anche finito con una sorta di fatality, utile anche a ricaricare la nostra salute (esattamente, proprio come la motosega di Doom).
La cosa fighissima di questo sistema ritmico è che, naturalmente, il beat è sincronizzato direttamente con la soundtrack, e che la canzone cambia progressivamente al riempirsi delle barre di ritmo.
All’inizio avremo in sottofondo soltanto la base della canzone. Poi, massacrando qua e là con la giusta tempistica, il tutto sale di intensità e partono anche riff vari e assoli e, continuando il massacro, arriveremo anche ad ascoltare il cantato. Quando sentite cantare, vuol dire che è arrivato il momento di fare bordello per davvero!!
Se tutto questo non bastasse già a farvi fare un headbanging fuori controllo, sappiate che l’intera colonna sonora è ad opera di alcuni dei migliori artisti metal della scena odierna, ovvero gente del calibro di Randy Blythe (Lamb of God), James Dorton (Black Crown Initiate), Matt Heafy (Trivium), Dennis Lyxzén (Refused e INVSN), Tatiana Shmailyuk (Jinjer), Mikael Stanne (Dark Tranquillity), Björn Strid (Soilwork), Alissa White-Gluz (Arch Enemy) e, Serj Tankian dei System of a Down. Direi che ci siamo capiti…
Come non mi sono assolutamente premurato di nascondere, Metal: Hellsinger è un gioco che mi sta piacendo parecchio, mi duole dirvi però che purtroppo questa rosa infernale ha anche qualche spina. Nulla di invalidante, tranquilli, ma alcuni aspetti andrebbero migliorati.
I tempi di reazione dei controlli andrebbero migliorati. Spesso, sia con il joypad che da tastiera (ho avuto la review key per PC Steam, ma il gioco uscirà anche per PlayStation 5 e Xbox Series X/S) a volte laggano un pochino. Poca roba, va detto, ma fallire una combo ritmica da panico per l’input lag, fa venir voglia di blasfemia.
Ho provato diversi controller e a ricalibrare ripetutamente l’input comandi (cosa che il gioco stesso ci consiglia di fare), ma il problema (ripeto, sporadico) resta. Una volta sistemato quello, Metal: Hellsinger da soltanto divertimento ed esaltazione!
Consiglio a tutti Metal: Hellsinger, sia agli estimatori della musica metal (colonna sonora assurda), che agli aficionados dei giochi frenetici e impegnativi. Purtroppo i piccoli problemi di latenza, a maggior ragione in un gioco del genere, sporcano occasionalmente un’esperienza altrimenti superba. Provatelo senza indugi, che esce pure al D1 su Game Pass. Non avete quindi scuse… Ci vediamo nel mosh pit!!
Pro
- Frenetico e divertente
- Colonna sonora da paura!
- Gameplay divertentissimo
Contro
- A volte presente un lieve input lag
Anche solo per Serj e Alissa mio subito! Ho sudato fino all’ultimo ma a quanto pare è anche un gran gioco, ottimo!