Cursed to Golf – Recensione
Nell’affrontare la recensione di Cursed to Golf ho avuto qualche timore iniziale dato che le mie competenze golfistiche sono perlopiù derivanti da “Tutti in campo con Lotti”, cartone che tentava di invogliare i giovani allo sport con scarsi risultati. Ma Cursed to Golf, sviluppato da Chuhai Labs e prodotto da Thunderful Publishing, offre un approccio al golf molto particolare.
Un punto di vista spettrale…
Nel mezzo del cammin della partita un fulmine mi catapultò in una selva parecchio oscura, ai piedi di un colosso ectoplasmatico scozzese – sì, i cliché si sprecano – che mi chiede cosa ci faccia lì. Un attimo prima ero nel mezzo della diciottesima buca del più importante torneo di golf che mi avrebbe consacrato a leggenda del green, e di punto in bianco mi trovo in purgatorio e lui chiede a me cosa ci faccio li.
Per farla breve sono in fin di vita e la mia anima ha la possibilità di risorgere solo a patto di superare 18 infernali buche irte di pericoli e per nulla convenzionali. Così come se nulla fosse, accetto, in fondo cosa ho da perdere?
Il gigantone verde mi spiega che per trascorrere il tempo nell’aldilà ha creato un luogo che ha come base di partenza l’Eterni-Tee, da cui si snodano 18 buche sempre diverse create pescando da una settantina di buche in cui variano la posizione del green e le trappole, anche se non tutto è come sembra. Per affrontare le buche infatti avrò solo un numero limitato di tiri terminati i quali verrò ributtato al Tee e dovrò ricominciare tutto da capo.
Cursed to Golf rivoluziona il genere rendendo il golf rogue-like. Dovrai effettuare queste diciotto buche in maniera semplificata per quanto riguarda l’approccio ma complicata da un sacco di tranelli e insidie, ma affrontiamo la cosa un passo alla volta.
Prima di tutto hai 5 tiri di base indipendentemente dalla lunghezza della buca ma hai durante il percorso la possibilità di infrangere idoli d’oro e d’argento che ti daranno rispettivamente 2 e 4 tiri extra. Per portare a segno i tuoi colpi avrai delle barre che oscillano nel tempo permettendoti di colpire con l’intensità e la mira desiderata e alla semplice pressione di un tasto. L e mazze a tua disposizione sono solo 3: un legno 1 o Diver per i tiri lunghi; un ferro 7 o Iron per il tiro medio e per l’erba alta; il Wedge per i bunker di sabbia o le brevi distanze.
Fin qua tutto bene dirai tu, e invece ti sbagli. Le buche, oltre a essere molto lunghe e articolate in altezza e lunghezza, contengono decine di insidie; terreni mortuari che inghiottono la pallina, bunker di sabbia e specchi d’acqua, ventole che catturano e sputano la tua pallina ovunque, teletrasporti, casse di esplosivo e altro ancora. Non mancano naturalmente i bonus, come le statuette che donano altri tiri e le carte da utilizzare a tuo piacimento.
Ogni carta dona un potere particolare: alcune ti permettono di ripetere il tiro o di aggiungerne altri al contatore, altre esplodono o trasformano la pallina in un razzo, altre ancora congelano il tempo o permettono tiri a “U” spettacolari da vedere e utili al fine di raggiungere la buca. Puoi ottenere carte vincendo le sfide delle buche maledette, nei forzieri che incontri lungo il tragitto fatto in macchina tra una buca e l’altra o comprandole nei negozi disseminati lungo il percorso di gioco. Nei negozi potrai anche conservare alcune carte nei raccoglitori, per prenderle in una run successiva magari.
Cursed to Golf regge bene fin qui e tutto sembra molto curato e ben studiato ma non devi assolutamente sottovalutarlo. Grazie anche al lungo tutorial iniziale scoprirai che Cursed to Golf è facile da imparare ma difficile da padroneggiare. Un tiro fatto male, un imprevisto o semplicemente la poca attenzione nel tenere il conto di quanti tiri ti rimangono a disposizione fanno la differenza tra la vita e la morte e, morte in Cursed to Golf significa ricominciare dalla prima buca, non importa dove tu sia arrivato.
Oltretutto il livello di difficoltà è tarato verso l’alto e bilanciato durante l’esperienza di gioco, ma perlopiù si incentra sulla lunghezza della buca in sé: non è tanto difficile arrivare alla fine ma farlo per la via più breve e con i tiri a disposizione. Ogni buca, tienilo bene a mente, ha diversi possibili approcci e ti conviene valutarli bene utilizzando il Bird Eye che, grazie alla pressione di un tasto, ti permette di osservare l’intera buca in ogni singolo momento.
Le 18 buche di Cursed to Golf vengono intervallate da mini boss che precedono il boss finale. Ogni tot buche dovrete infatti affrontare un avversario e concludere la buca prima di lui per riuscire a continuare la vostra sfida ma non pensiate che questa operazione sia semplice.
La grafica di Cursed to Golf è in stile retrò e in pixelloso art style e si sposa alla perfezione con l’anima rogue like, e la colonna sonora risulta un piacevole accompagnamento che aiuta a effettuare una buca dopo l’altra, dopo l’altra, dopo l’altra.
Cursed to Golf si comporta benissimo, con animazioni fluide e caricamenti veramente brevi che decidiate di affrontare l’esperienza offerta su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One, Steam Deck, Xbox Series X/S, PlayStation 5 o PC. Insomma, scegliete voi su quale piattaforma volete affrontare le buche: il risultato sarà comunque grandioso.
Cursed to Golf è un esperienza di golf atipica in stile roguelike che coinvolge e cattura fin dalle prime buche. L’unico freno nel divorare il titolo è dato dalla difficoltà crescente e dalla frustrazione data dal dover cominciare da capo ogni singola volta. In ogni caso devo ammettere che anche se non sono un appassionato del genere Cursed to Golf mi ha colpito e conquistato.
Pro
- Divertente e che da assuefazione
- Golf rivisitato in stile roguelike
- Grafica retro e colonna sonora piacevoli e adatte
- Rigiocabilità elevata
Contro
- Difficolta decisamente tarate verso l'alto
- Componente roguelike accentuata
- Alla lunga può essere ripetitivo