NieR: Automata – Recensione
Come immaginate il mondo fra, più o meno, qualche migliaio di anni? Automobili volanti, scarpe auto-allaccianti, palazzi futuristici e DeLorean volanti riempiranno le visioni di molti di noi. Platinum Games ha provato a dar forma alla sua visione e questa si chiama NieR: Automata. Il sequel di NieR arriva finalmente sugli scaffali: il titolo di Square Enix ci ha fatto ben sperare con la demo diffusa a inizio anno, opinione confermata nei nostri hands-on e dal numero numero di unità vendute in patria.
La terra Bio-macchinosa
L’uomo è stato spodestato da casa sua, la Terra è ormai il regno delle biomacchine che spadroneggiano sul pianeta. Le città sono state rase al suolo, tramutate in zone desertiche o prede della natura selvaggia, completamente ingoiate dalla vegetazione. Il genere umano sopravvive sulla superficie lunare e, rendendosi conto che non ha le capacità per portare avanti un conflitto in prima linea, delega il compito a un esercito di androidi: lo YoRHa. Guidati dalla loro comandante i componenti dello YoRHa si dividono in Operatori, unità di ricognizione e unità di combattimento. Gli Operatori forniscono supporto da remoto alle coppie di ricognitore e combattente inviate sulla Terra per compiere svariate missioni. Sarà proprio durante una di queste che faremo la conoscenza di 2B e 9S, il cui primo compito sarà proprio distruggere una biomacchina di ordine Goliath.
Distrutta quest’ultima, gli incarichi per il duo continueranno a moltiplicarsi, insieme alle domande. Saranno diversi gli interrogativi che nasceranno man mano che porteremo a termine le missioni e non troveremo subito risposta a ognuno di essi. La trama di NieR: Automata, infatti, non si sviluppa in modo lineare: il titolo ha 10 diversi finali che corrispondono ad altrettanti percorsi, tramite i quali scopriremo nuovi dettagli e nuove sfaccettature della storia. Alcuni finali saranno un po’ più sottotono rispetto agli altri ma vale comunque la pena scoprirli tutti, apprezzando così la trama nella sua completezza. Preparatevi quindi a trascorrere almeno 50 divertentissime ore in compagnia degli androidi, abbattendo biomacchine e facendo luce sui misteri che si celano dietro il destino della Terra.
Un meccanismo ben oliato
Non appena controlleremo B2 ci renderemo subito conto che il gameplay di NieR: Automata è molto solido. A farla da padroni sono i tasti di attacco leggero e pesante, accompagnati dalla comoda schivata che, se compiuta poco prima di essere colpiti, consente un contrattacco rapido immediato. Fondamentale sarà anche il supporto del Pod, più volte in grado di salvare la vita del giocatore: si tratta di piccoli robottini che ci seguiranno durante tutto il gioco, fornendo supporto in battaglia tramite le armi da fuoco/speciali con cui li equipaggeremo, oltre a darci informazioni analitiche su oggetti, persone e così via. Nel gioco ci sono un totale di 3 diversi robottini: iniziata l’avventura con il Pod A, starà a noi trovare B e C dispersi per la mappa del mondo.
NieR: Automata conta anche qualche elemento GDR per quanto riguarda la crescita del personaggio: sterminando gli avversari si ottengono punti EXP utili a salire di livello e migliorare le statistiche del personaggio. Tuttavia uno dei punti di forza del titolo è la personalizzazione tramite i chip: otterremo questi oggetti dai nemici sconfitti, come ricompense o assimilandoli dai cadaveri degli altri giocatori, visibili sulla nostra mappa se connessi al PSN. Tramite i chip potremo migliorare le nostre statistiche o acquisire abilità particolari come la possibilità di risorgere dalla morte con parte della vitalità recuperata o ampliare la portata della schivata.
Queste sono solo due delle miriadi di varianti ottenibili tramite i chip: ognuno potrà quindi sbizzarrirsi a cercare la combinazione che più si avvicina al proprio stile di gioco. Oltre ai chip dedicati al combattimento ve ne saranno altri tramite i quali si potrà addirittura personalizzare l’HUD, visualizzando grafici delle onde sonore dell’ambiente che ci circonda, l’EXP che manca per salire di livello, il livello e gli HP del nemico e via dicendo. Ovviamente ogni chip occuperà un certo ammontare di unità di spazio in una memoria che non sarà infinita: starà a noi decidere quali ci conviene equipaggiare, a seconda della situazione. Tutto ciò contribuisce a creare un sistema di combattimento ben articolato e variegato, del quale difficilmente ci stancheremo: durante le nostre run non ci siamo mai annoiati a falciare orde e orde di biomacchine.
Altra particolarità sta nel fatto che, quando moriremo, il nostro corpo precedente resterà nel luogo del nostro decesso e, recuperandolo, potremo decidere di riappropriarci del nostro equipaggiamento oppure resuscitarlo per usarlo temporaneamente come alleato. La seconda scelta spesso non si rivelerà però molto proficua, in quanto il supporto fornito non sarà poi così cruciale, durando inoltre per non molto tempo.
C’è spazio inoltre anche per gli appassionati di caccia e pesca. Durante il nostro girovagare non sarà raro infatti incontrare cinghiali, renne e altri animali da uccidere per ricavare materiali utili a potenziare le armi. Potremo anche domarli e sfruttarli come cavalcature, puntando sulle loro peculiari capacità: alcuni potranno saltare molto in alto, altri correre più velocemente e così via.
Potremo invece sfruttare il Pod per pescare, ma non aspettatevi la pesca in stile FF XV, in quanto qui è tutto molto più semplice: vi basterà trovare un’area con dei laghetti o il mare per lanciare il Pod e ritirarlo su non appena qualcosa avrà abboccato. Niente di che, ma tramite la pesca potremo entrare in possesso di oggetti molto utili, oltre che di rari pesci da aggiungere alla nostra collezione.
Il trionfo della natura tecnologica
La Terra dell’anno 11000, invasa dalle biomacchine, è stupenda. Seppur non sia uno dei mondi di gioco più vasti in assoluto, c’è spazio per ogni tipo di ambientazione: il mare, il deserto, la città ingoiata dalla vegetazione, la foresta. Insomma nel mondo di NieR c’è spazio per tutto e ogni ambientazione è curata nel minimo dettaglio: si nota subito il taglio artistico che traspare quando ci si trova a guardare verso l’orizzonte. La vastità e la varietà delle ambientazioni faranno sì che spostarsi da un punto all’altro del mondo non risulterà mai noioso ma, se proprio non siete amanti delle gite turistiche, potrete comunque sfruttare i punti di trasporto rapido disseminati per la mappa, che fungeranno anche da area di salvataggio. Durante i nostri viaggi tuttavia è capitato, raramente, che ci fosse qualche calo di frame oltre a vari bug bloccanti, risolti ricaricando il salvataggio: piccoli elementi di fastidio, ma niente che a nostro parere non possa essere risolto con una futura patch.
Menzione d’onore per il comparto sonoro: la OST di NieR: Automata sembrano essere state create apposta per il paesaggio e le svariate situazioni in cui si dipana la storia. Sapranno trasmettere serenità all’interno delle aree incontaminate prive di nemici, far provare nostalgia per la Terra che era un tempo e ansia o rabbia quando i nemici staranno quasi per avere la meglio. Le evocative melodie del titolo continueranno a risuonare nella vostra mente per un bel po’ di tempo. Per il doppiaggio, disponibile in inglese e giapponese, poteva invece essere fatto qualcosina in più.
NieR: Automata è sicuramente un must have anche per chi non è un grande amante del genere action RPG. Ha tutte le carte in regola per essere il migliore dell’anno nel suo genere, regalando ore e ore di intrattenimento senza mai annoiare. Magari sì, ci sarà qualche punto di “calo” ma niente di così grave da compromettere la bontà del titolo. La varietà del combat system, la OST fantastica e le mille sfaccettature della trama valgono il prezzo del biglietto, senza venire mai seriamente oscurate dai difetti del titolo di cui abbiamo parlato sopra. Se siete intenzionati ad acquistare NieR: Automata non possiamo che confermare le vostre intenzioni, se invece avevate qualche dubbio, speriamo di aver fatto luce sulle vostre incertezze.
Pro
- Gameplay solido
- Mondo di gioco vasto e pieno di attività
- OST convincenti
Contro
- Qualche bug di troppo
- Sporadici cali di frame
- Qualche finale meno ispirato rispetto agli altri